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Concetti Chiave

  • Giovanni Verga, autore catanese nato nel 1840, è noto per il suo stile verista, che rappresenta oggettivamente la realtà senza opinioni personali.
  • La novella "La Roba" esplora il tema della ricchezza materiale attraverso il personaggio di Mazzarò, che dedica la sua vita ad accumulare beni.
  • Il linguaggio descrittivo e impersonale di Verga dipinge un ritratto crudo e realistico del protagonista senza giudizi morali espliciti.
  • Mazzarò è simbolo di avidità estrema, sacrificando legami affettivi per acquisire "roba," che non può portare con sé nella morte.
  • La novella critica la futilità della ricchezza materiale rispetto ai legami umani, enfatizzando che nulla è eterno nemmeno gli oggetti posseduti.

Il brano appena letto ovvero la roba, fa parte della raccolta Novelle rusticane, pubblicata nel 1883 da Giovanni Verga.

L’autore catanese nacque nel 1840 da una piccola famiglia che possedeva alcuni appezzamenti terrieri.

fin dall’inizio della sua carriera, lo scopo principale di Verga è stato quello di ritrarre il mondo in una fotografia attraverso descrizioni dettagliate, ed evitando di inserire opinioni proprie.

Lo scopo, anche se sconosciuto al lettore è quello di indirizzarlo verso un'idea, un concetto, che se anche scritto indirettamente è quello più corretto.

L’esempio più ricorrente è quello di Rosso Malpelo, dove un ragazzo maltrattato e considerato pericoloso per il mondo esterno, attraverso le magnifiche capacità di Verga assume la figura di un ragazzo buono che però a causa del mancato amore da parte dei genitori, viene considerato e paragonato ad un diavolo.

Indice

  1. Il Verismo di Verga
  2. La Novella 'La Roba'
  3. Il Protagonista Mazzarò
  4. Il Destino di Mazzarò
  5. La Filosofia di Mazzarò
  6. Conclusione e Riflessioni

Il Verismo di Verga

Giovanni Verga fin da subito ha seguito una corrente specifica ovvero il verismo; quest’ultima infatti è una rappresentazione oggettiva della realtà, dove i fatti sono scritti in modo totalmente impersonale, come una fotografia del mondo esterno da parte dell’autore.

L'ideologia che sta alla base della letteratura di Verga è una personale ripresa della scientificità, dell'impersonalità e del positivismo dei naturalisti, declinati però in senso pessimistico, senza alcuna speranza di miglioramento sociale, come ritroviamo nel ciclo dei vinti.

Importante per Verga è anche la teoria del darwinismo sociale.

agli umili delle sue novelle e romanzi è negata quasi ogni speranza provvidenziale, rifacendosi allo stile di Manzoni, sia laica che sociale.

Verga nega una vera e propria felicità a tutti i suoi personaggi, sia presente che futura, anche dopo anni di duro lavoro.

Solo alcuni valori, come la famiglia, il proprio ambiente e il lavoro possono dare un po' di serenità.

La Novella 'La Roba'

Un vero e proprio esempio dello stile di Verga è la novella la roba.

Il tema principale da cui prende anche il nome è la roba, ovvero il simbolo della ricchezza e del benessere.

Ci troviamo in un mondo dove i veri possedimenti non sono l’affetto o l’amore verso il prossimo, ma la ricchezza materiale, quella che viene misurata a livello economico, in base alla quantità di terre, animali e fattorie possedute.

Il Protagonista Mazzarò

Il protagonista della novella è Mazzarò, un uomo che viene descritto come basso e con una grossa pancia, ma con la testa simile a un brillante e quindi tanto avido quanto intelligente, nella sua vita, infatti, non ha fatto altro che accumulare roba; ritenendo più importante creare un impero come il re, piuttosto che creare una famiglia.

Il Destino di Mazzarò

Mazzarò era un uomo che aveva tratto la sua ricchezza dalle terre dove una volta zappava e su cui avevo faticato.

Aveva imparato il significato della “roba” quando faticava quattordici ore al giorno per guadagnare tre tarì; proprio per questo, aveva impiegato tutta la vita per metterla insieme ed ora le sue terre non erano delimitate da nessun confine, erano infinite.

Tutta la sua “roba” quindi l’aveva guadagnata con le sue sole forze, ma andando avanti con gli anni, non pensò ad altro.

I suoi possedimenti terrieri inizialmente appartenevano al barone che “per carità” aveva dato lavoro a Mazzarò, un barone che però non sapeva badare alla sua “roba” e che veniva derubato da tutti i suoi dipendenti.

La Filosofia di Mazzarò

Mazzarò andava in giro sempre senza soldi, perché riteneva che avessero un’importanza poco rilevante o quasi nulla, non erano “roba”! Se metteva da parte una somma abbastanza cospicua, la investiva nell’acquisto di nuovi lotti. Era un uomo che si lamentava solo del fatto che cominciava ad essere vecchio, e nel momento in cui gli fu detto di lasciare la “roba” perché era tempo che pensasse alla sua anima, Mazzarò uscì nel cortile e come un pazzo cominciò ad uccidere gli animali che capitavano sotto il tiro del suo bastone, urlando:”Roba mia, vientene con me!”.

Il linguaggio usato principalmente è un linguaggio descrittivo, come possiamo percepire nei primi versi.

nel testo non si trova mai una mediazione da parte del narratore, ma il lettore si trova davanti in modo quasi brutale al carattere di Mazzarò.

In oltre non troviamo mai un commento, così come indicato nel verismo, che ci indichi in modo soggettivo che il comportamento dell’uomo sia sbagliato.

Conclusione e Riflessioni

I temi tratti nella novella sono molti, ma quello più importante a mio parere, è il rapporto tra l’uomo e i beni materiali.

In questo scritto Mazzarò rappresenta un uomo avido, senza sentimenti, che farebbe di tutto pur di collezionare la fatidica roba.

Niente e nessuno lo può fermare, è attratto così tanto dai beni materiali, che non si rende conto neppure del passare dei giorni.

l’unico scopo è acquistare per salire e diventare il re del mondo.

Ma niente è infinito, niente dura per sempre, neppure la vita di un uomo costellata di oggetti eterni è infinita.

Mazzarò sprecò la sua intera vita a collezionare oggetti inutili, che si inizialmente portano guadagno; ma non sono comparabili all’amore tra due individui.

L’uomo non è riuscito a guadagnarsi l’unica cosa importante: l’amore, l’unica cosa duratura ed eterna.

Ma ormai i suoi giorni sono contati, e nemmeno se né accorto, ormai nessuno si ricorderà di lui, neppure la sua amata roba.

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo scopo principale della scrittura di Giovanni Verga?
  2. Lo scopo principale di Verga è ritrarre il mondo in modo oggettivo e dettagliato, evitando di inserire opinioni personali, per guidare il lettore verso un'idea implicita.

  3. Qual è il tema centrale della novella "La Roba"?
  4. Il tema centrale è la "roba", simbolo di ricchezza e benessere materiale, che viene considerata più importante dell'affetto e dell'amore verso il prossimo.

  5. Chi è il protagonista della novella "La Roba" e come viene descritto?
  6. Il protagonista è Mazzarò, descritto come un uomo basso e avido, che ha dedicato la sua vita ad accumulare ricchezze materiali piuttosto che creare una famiglia.

  7. Qual è la filosofia di vita di Mazzarò riguardo ai beni materiali?
  8. Mazzarò considera i beni materiali come l'unica cosa di valore, investendo tutto il suo denaro in terre e proprietà, e ignorando l'importanza dei soldi e dei sentimenti.

  9. Quali riflessioni emergono dalla conclusione della novella?
  10. La novella riflette sull'inutilità di dedicare la vita all'accumulo di beni materiali, poiché l'amore e le relazioni umane sono le uniche cose durature ed eterne, che Mazzarò non è riuscito a ottenere.

Domande e risposte

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