melody_gio
Genius
9 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, è una figura centrale del verismo, corrente letteraria che rifiuta romanticismo e manierismo, focalizzandosi su oggettività e realtà sociale.
  • Il verismo italiano, influenzato dal naturalismo francese di Flaubert e Zola, descrive l'Italia post-risorgimentale, evidenziando la vita delle classi sociali marginalizzate e la delusione verso il nuovo stato italiano.
  • Dopo il trasferimento a Firenze e Milano, Verga abbandona lo stile romantico per concentrarsi su racconti che riflettono la vita siciliana e le condizioni degli umili, come nelle novelle "Vita dei campi".
  • Verga progettò un ciclo narrativo, "I Vinti", di cui solo "I Malavoglia" e "Mastro Don Gesualdo" furono completati, esplorando le difficoltà delle classi povere siciliane e l'impatto del progresso sociale.
  • La "Questione meridionale" è un tema ricorrente nelle opere di Verga, riflettendo le radici storiche di sfruttamento e malgoverno che affliggevano il sud Italia, acuite dall'unità d'Italia.
Di seguito un appunto con la biografia di Giovanni Verga collegato con storia, facendo riferimento anche alla corrente stilistica del verismo a cui prese parte, con un collegamento di storia sulla questione meridionale, che si riallaccia particolarmente alla corrente del verismo stesso. Viene descritta la biografia di Giovanni Verga, quando è nato e il contesto storico-culturale dell'Ottocento in cui è vissuto, ovvero la Sicilia di quel periodo, si dà particolare attenzione anche alla sua formazione, al suo stile, ad aspetti a cui lui teneva tantissimo sul piano sociale, come per esempio la cosiddetta questione meridionale che affliggeva l'allora Regno d'Italia unito.
Si descrive come Giovanni Verga prendesse a cuore la situazione sociale delle classi sociali meno abbienti, vivendo quasi in prima persona talvolta le vicende che interessavano le classi sociali siciliane più povere e in grandi difficoltà economiche.
vita e opere di Verga

Indice

  1. Il verismo
  2. Vita ed opere di Giovanni Verga
  3. La questione meridionale

Il verismo

Ecco le informazioni su Verga collegato con storia:
Il verismo fu quella corrente letteraria sorta a reazione all’accademia e al manierismo dei romantici decadenti con una grande pretesa di oggettività, con una ostentazione di teorie scientifiche, con una minuziosa descrizione del mondo esteriore.
Iniziatori di questo naturalismo – realismo furono i francesi che offrirono i modelli ai nostri veristi. vita e opere di VergaDa Flaubert l’invito alla impersonalità, da Goncourt a guardare alle classi inferiori, da Zola l’invito allo scrittore a farsi scienziato.
Il nostro verismo non accetta acriticamente queste influenze culturali, ma le ripensa e le adegua alle condizioni storico – sociali della realtà italiana. L’Italia usciva allora dagli entusiasmi risorgimentali ed entrava nella realtà del nuovo stato italiano. Realtà purtroppo deludente per le popolazioni che avevano sperato in un riscatto sociale in questo nuovo ordinamento statale.
Gli scrittori veristi italiani presero a descrivere ambienti, personaggi e situazioni locali rispondenti alle esigenze di cercare oltre alla retorica dell’unità i connotati della Italia reale, emarginata, che non fa storia, ma più autentica dell’Italia ufficiale immersa nel malgoverno, così da cogliere gli strati più bassi, per rendere un autentico spaccato – come afferma Verga – della fisionomia italiana moderna nelle sue stratificazioni sociali e per interrogare creature nuove e quasi primitive non ancora intaccate dal morbo della civiltà.
Coloro che aderiscono a questa corrente letteraria sostennero quindi la necessità per lo scrittore vivo, attuale, di assumere come soggetto la vita vera e reale in tutte le sue manifestazioni, anche le più umili e sgradevoli.
I personali sentimenti e le convinzioni dell’autore dovevano scomparire nei racconti.
Di questa corrente italiana i maggiori rappresentanti furono Luigi Capuana e Giovanni Verga, che ritraggono la Sicilia, e Grazia Daledda, che ritrae la Sardegna.

Vita ed opere di Giovanni Verga

Ecco ancora altre informazioni su Verga collegato con storia e sulla vita e le opere dell'autore.
Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri.
Egli dimostra assai presto la sua vocazione di narratore con i romanzi “Amore e Patria” e “I cavalieri della montagna”.
Nel 1860, allo sbarco dei garibaldini si arruola nella Guardia Nazionale in favore dell’Unità d’Italia.
Ricco di ambizioni, le 1869 abbandona la Sicilia e si stabilisce a Firenze, allora capitale del Regno d’Italia ed uno dei centri intellettualmente più vivi della nuova Italia, con la speranza di incontrare qualche successo.
Nel 1872 si trasferisce a Milano, il vero centri artistico ed economico della Nazione. Qui scrive una serie di romanzi passionali frutto delle reminiscenze della letteratura sentimentale e romantica italiana – francese a cui si aggiunsero le suggestioni degli ambienti mondani della scapigliatura milanese. Tra questi vi sono “Storia di una capinera”, del 1872, “Eva”, del 1873, ed “Eros” del 1875.
Le vicende di questi romanzi si svolgono in ambienti lussuosi, dimore di donne frivole e oziose. I protagonisti maschili sono artisti falliti e nobili senza ideali. È evidente in essi una sorda polemica dello scrittore verso l’inquinamento della morale e dello istituto familiare.
Responsabili del decadimento di questi valori sono il mito del progresso e del benessere, il materialismo di quella società capitalistica – borghese con cui Verga era venuto a contatto, dove veniva esaltata la corsa alla ricchezza e al lusso, dove l’uomo viveva corrotto per corrompere gli altri.
Con la raccolta di novelle “Vita dei campi” lo scrittore abbandona completamente il suo primitivo stile e afferma quello che sarà il suo vero mondo poetico: la Sicilia e gli umili. Di questa raccolta fanno parte “Cavalleria rusticana”, “La lupa”, “Jeli il pastore” e infine “Rosso Malpelo”.
Verga sembra sempre più incline a pensare che non può esistere un’ isola sociale privilegiata e immune dai peccati e dall’influsso del progresso: questo è proprio il tema dei suoi romanzi.
Verga aveva progettato di scrivere cinque romanzi: un ciclo narrativo “I Vinti” di cui dovevano fa parte “I Malavoglia”, “Mastro Don Gesualdo”, “La Duchessa di Leyra”, “L’Onorevole Scipioni” e “L’ Uomo di Lusso”. Si tratta di cinque storie di sfortunate ambizioni. Lo scrittore compilò solo i primi due romanzi.
“I Malavoglia” ritraggono la storia di una poverissima famiglia di pescatori siciliani e la triste storia di uno di essi che ha tentato di sottrarsi all’umile e faticoso lavoro.
“Mastro Don Gesualdo” esprime tutta l’arte verista del Verga nell’indagine di un ambiente paesano che egli conosceva profondamente e che anima con l’ immedesimarsi nei personaggi.
vita e opere di Giovanni Verga
per ulteriori approfondimenti sulla vita e le opere di Giovanni Verga vedi anche qua

La questione meridionale

Ecco ancora delle informazioni che permettono di collegare Verga con storia.
Tra tanti problemi che il nuovo Stato si trovò ad affrontare, la Questione meridionale fu il più complesso.
Le sue origini non si devono ricercare nell’unità d’Italia, ma in secoli di sfruttamento coloniale e nel malgoverno. La formazione dei latifondi o l’assenza dei liberi comuni durante il Medioevo, l’assolutismo degli Angioini e Aragonesi e la esosa dominazione spagnola insieme poi all’inerte dinastia borbonica avevano fatto maturare mali profondi.
Al momento dell’unità le plebi erano misere e ignoranti, l’agricoltura poverissima; mancava una classe borghese intraprendente.
Le vie di comunicazione insufficienti e pericolose. La legge già in vigore in Piemonte dell’espropriazione dei beni ecclesiastici non arrecò alcun beneficio nel sud perché questi beni andarono ad accrescere i possedimenti della nobiltà terriera e dei ricchi borghesi, gli unici che avessero i mezzi per acquisirli.
La propaganda garibaldina aveva indotto le masse a sperare che la cacciata dei Borboni potesse portare ad un mutamento dell’assetto sociale ed economico, ma il popolo si accorse che i veri vincitori della rivoluzione del 1860 erano i ricchi.
L’unificazione d’Italia portò invece pesanti tasse e la coscrizione obbligatoria che toglieva le braccia più valide alla terra.
Il governo cercò l’appoggio dei ceti dominanti locali. I deputati meridionali al Parlamento Italiano non rappresentavano gli interessi del popolo, ma si preoccupavano di proteggere i tradizionali privilegi della classe borghese.
per ulteriori approfondimenti sulla Questione meridionale vedi anche qua
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del verismo e come si differenzia dalle altre correnti letterarie?
  2. Il verismo si distingue per la sua reazione contro l'accademismo e il manierismo dei romantici decadenti, puntando su un'oggettività scientifica e una descrizione minuziosa del mondo esteriore. A differenza di altre correnti, il verismo italiano adatta le influenze culturali straniere alle condizioni storico-sociali italiane, concentrandosi sulla realtà emarginata e autentica del paese.

  3. Qual è il contesto storico e culturale in cui è vissuto Giovanni Verga?
  4. Giovanni Verga è nato in Sicilia nel 1840, in un periodo di grandi cambiamenti storici e culturali. Ha vissuto durante l'Unità d'Italia e ha partecipato attivamente alla Guardia Nazionale. La sua opera riflette le difficoltà sociali ed economiche del Sud Italia, in particolare la questione meridionale.

  5. Come si è evoluto lo stile letterario di Giovanni Verga nel corso della sua carriera?
  6. Verga ha iniziato con romanzi di ispirazione romantica e sentimentale, ma ha poi abbracciato il verismo, concentrandosi sulla Sicilia e sugli umili. Con opere come "Vita dei campi" e "I Malavoglia", ha sviluppato uno stile che esplora le difficoltà delle classi sociali più povere e le loro lotte quotidiane.

  7. Quali sono i temi principali affrontati nei romanzi di Giovanni Verga?
  8. I romanzi di Verga trattano temi come le sfortunate ambizioni, la lotta per la sopravvivenza delle classi sociali più basse, e l'impatto del progresso e del materialismo sulla società. Opere come "I Malavoglia" e "Mastro Don Gesualdo" esplorano la vita dei pescatori siciliani e le dinamiche sociali dei paesani.

  9. In che modo la questione meridionale è collegata all'opera di Giovanni Verga?
  10. La questione meridionale, con le sue radici nel malgoverno e nello sfruttamento coloniale, è un tema centrale nell'opera di Verga. Egli descrive le difficoltà economiche e sociali del Sud Italia, evidenziando come l'Unità d'Italia non abbia portato i benefici sperati alle classi popolari, ma abbia invece accentuato le disuguaglianze.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community