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Concetti Chiave

  • Giovanni Pascoli uses simple, repetitive language in "Sogno" to evoke deep emotions, with phonetic games and diacritical marks enhancing the poem's rhythm.
  • The poem reflects Pascoli's longing to metaphorically return to his childhood home, now a place of memories and loss, particularly mourning his mother.
  • Pascoli's "crisis of the nest" theme is central, highlighting the impact of familial tragedies on his life and works, as seen through the absence of his loved ones.
  • Written during a difficult period in Livorno, the poem channels Pascoli's grief and responsibility towards his family, blending dreams with reality.
  • "Sogno" encapsulates a timeless, dreamlike quality, expressing Pascoli's inner turmoil and unresolved emotions about his deceased family members.

Indice

  1. "Sogno” di Giovanni Pascoli, da “Myricae”
  2. Analisi della poesia
  3. A cura di Anny.

"Sogno” di Giovanni Pascoli, da “Myricae”

Ecco il testo della poesiaSogno di Giovanni Pascoli:
Per un attimo fui nel mio villaggio,
nella mia casa. Nulla era mutato.
Stanco tornavo, come da un vïaggio;
stanco, al mio padre, ai morti, ero tornato.
Sentivo una gran gioia, una gran pena;
una dolcezza ed un’angoscia muta.
“Mamma ?” “E’ là che ti scalda un po’ di cena”.
Povera mamma ! e lei, non l’ho veduta

Analisi della poesia

Ecco l'analisi della poesia Sogno di Giovanni Pascoli:
Prima di Pascoli, nessuno mai era riuscito ad utilizzare un linguaggio così comune.
E’ possibile notare le ripetizioni presenti sei volte negli otto versi (nel... nella; stanco... stanco; al... ai; tornavo... tornato; gran... gran; mamma... mamma); poi sono presenti giochi fonetici (nella-nulla; mutato- muta)e dieresi presenti nel verso 3. Sono presenti due quartine con una rima alternata con versi endecasillabi.
Attraverso questa poesia, l’autore cerca di ritornare in modo metaforico nella casa di famiglia a San Mauro in cui ha lasciato i suoi cari, ovvero la madre, il padre, due fratelli e tre sorelle. Il Sogno di Giovanni Pascoli: Un Viaggio tra Memoria e Dolore articoloPer lui quella è una casa di fantasmi perché ormai non ci sono più. Il suo ultimo desiderio sarebbe quello di vedere la mamma almeno in un sogno, perché quando morì non ha potuto darle un ultimo saluto da figlio e per questo si sente triste (“e lei, non l'ho veduta"). Ma quell’atto mancato è come se fosse accaduto per proteggerlo da quel dolore troppo grande per lui.
Nel 1892 Pascoli scrive un poema dal titolo “Gladiatores” in lingua latina. Narra di tre gladiatori durante una battaglia decisiva. Uno dei tre sognò, una notte, sogno la mamma (miseram matrem", povera mamma) Mentre un altro, troppo stanco, non riuscì a ritornare nella sua casa, rimase nel cortile. Sua madre non lo vide ma poi suonò la tromba e il gladiatore si svegliò. In “povera mamma!” presente in Myricae, Pascoli descrive la brutta fine che fece il padre, colpito da un colpo di fucile quando ritornava a casa a cavallo. Tutto ciò che lui mette in suo componimento deriva dalla “crisi del nido” ovvero dalla tragica fine che ha vissuto nella sua famiglia.
Il Sogno di Giovanni Pascoli: Un Viaggio tra Memoria e Dolore articolo
Nel 1887 Pascoli viveva a Livorno con le sorelle Ida e Maria e lì cercò di ricostruire una parte del suo nido in modo triste e malinconico. Furono anni difficili per lui e proprio in quel momento elaborò il lutto familiare. Proprio in questo momento lui si sentì il peso si sostenere la sua famiglia anche dal punto di vista economico, prendendosi tutte le responsabilità.
Nel suo sogno c’è la madre che lo assiste ai piedi del letto ma in sottofondo sente il rumore di un fiume alla ricerca di un mare dove tuffarsi. Rappresenta un sogno premonitore non di vera e propria guarigione perché coincide con la morte stessa. L’autore quando ritorna a San Mauro, parlerà con la madre ormai morta, cercando di giustificare i momenti che non ha potuto condividere con lei. Ma ormai tutto è cambiato, in quella casa non ci sono più i suoi cari ma altre persone.
Qui in “sogno”, pascoli ritorna dal padre in modo metaforico ma esclude le sorelle che ancora sono vive. Però non c’è una vera collocazione temporale, in quanto tutto è indefinito come succede proprio durante il sogno (come si può notare dalla frase "come da un viaggio"). Il tutto viene descritto in modo netto e ricco di emozioni ed pensieri angosciosi che non riesco a trovare una soluzione. Pascoli si sente un dissidio quasi interiore nel rivedere i suoi cari che ormai non sono più fisicamente li con lui, è smarrito da tutto questo.
Rappresenta un tuffo in una condizione buia di cui non è possibile prendere in mano la situazione e cambiare qualcosa.

A cura di Anny.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della poesia "Sogno" di Giovanni Pascoli?
  2. Il tema principale è il desiderio di Pascoli di ritornare metaforicamente alla sua casa di famiglia e ai suoi cari ormai scomparsi, esprimendo una profonda tristezza e nostalgia.

  3. Quali tecniche stilistiche utilizza Pascoli nella poesia?
  4. Pascoli utilizza un linguaggio comune, ripetizioni, giochi fonetici e dieresi, oltre a una struttura di due quartine con rima alternata e versi endecasillabi.

  5. Come viene rappresentata la figura della madre nella poesia?
  6. La madre è rappresentata come una presenza assente ma desiderata, che Pascoli non riesce a vedere nel sogno, simboleggiando un dolore e un rimpianto profondi.

  7. Qual è il significato del "sogno premonitore" nella poesia?
  8. Il sogno premonitore rappresenta un desiderio di guarigione che coincide con la morte, simboleggiando l'impossibilità di cambiare il passato e la perdita dei suoi cari.

  9. Come si riflette la "crisi del nido" nella vita di Pascoli?
  10. La "crisi del nido" riflette la tragica fine della famiglia di Pascoli e il suo tentativo di ricostruire un nido con le sorelle, vivendo un periodo di lutto e responsabilità economiche.

Domande e risposte

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