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Concetti Chiave

  • Le "Myricae" di Pascoli furono inizialmente pubblicate nel 1890 su Vita Nova, con il numero dei componimenti che aumentò nelle edizioni successive.
  • La poetica di Pascoli si caratterizza per una semplicità e umiltà di tono, avvicinandosi alle cose con una sensibilità non comune nella letteratura dell'epoca.
  • Pascoli rinuncia a espressioni sonore e immagini sventaglianti, preferendo un'esplorazione più profonda e intima del mondo interiore.
  • La raccolta è un incontro tra affettività ed estetica, con la natura che offre impressioni fuggevoli e sensazioni riflessive, trasfigurate dal sentimento.
  • Si distingue per una sensibilità più vibrante rispetto a Carducci, creando modulazioni musicali e un mondo di sogno che appare reale.

Indice

  1. La pubblicazione di Myricae
  2. La poetica della semplicità
  3. L'incontro tra natura e arte

La pubblicazione di Myricae

Nel 1890 il Pascoli pubblicava su Vita Nova, nove componimenti con il titolo collettivo di Myricae, che si perpetuò nelle successive edizioni, in cui il numero dei componimenti venne sempre accrescendosi.

La poetica della semplicità

E’ quasi connaturata in questi componimenti una poetica della semplicità nell’avvicinarsi alle cose e un’umiltà di tono che porta in una regione poetica non più consueta alla nostra letteratura.

La rinunzia alla sonorità espressiva e alle immagini sventaglianti approfondisce il mondo interiore, rende più intimo la voce del Pascoli e la disposizione artistica del poeta nella composizione di queste Myricae è l’accordo con una realtà ricca e vibrante di bellezza di cui si possa far dono agli altri.

L'incontro tra natura e arte

Potenze affettive ed estetiche hanno il loro campo di incontro nel mondo della natura la quale rompendo la sua tradizionale solennità di ricolma di stupefazione, impressioni fuggevoli, sensazioni riflesse nel frangersi del colori e dei suoni, moralità semplici e lievi, partecipazione al mondo della fiaba sono segni della leggerezza di quel mondo che è guardato con tenerezza e trasfigurato dal sentimento. Si avverte una sensibilità più squillante di quella carducciana, una sensibilità creatrice di musicali modulazioni e di un mondo di sogno che ha l’apparenza del reale.

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