Concetti Chiave
- La nebbia funge da simbolo esistenziale per Pascoli, rappresentando una difesa dalla malvagità del mondo e separazione dalla realtà.
- Il poeta esprime il desiderio di isolarsi dalla realtà, focalizzandosi su elementi familiari e confortanti come la siepe e il muro dell'orto.
- Il testo alterna tra elementi definiti e vaghi, riflettendo la tensione tra protezione del nido familiare e l'ostilità del mondo esterno.
- La poesia utilizza simboli e sensazioni visive e uditive, come il cipresso e il suono delle campane, per evocare temi di protezione e morte.
- Numerose figure retoriche, tra cui metafore, ossimori e anafore, arricchiscono il testo, rendendo la lirica complessa e multilivello.
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli,
d’aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura ch’ ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane…
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
Indice
Simbolismo della Nebbia
La lirica fa parte della raccolta Canti di Castelvecchio .
La nebbia, anche se in alcuni punti richiama il lettore al suo carattere di fenomeno atmosferico, per Pascoli è il simbolo di una condizione esistenziale e della sua visione del mondo. Essa è il simbolo della separazione del poeta dalla realtà, della forma di difesa dalla malvagità che regna nel mondo, come la siepe o il muro del cimitero.Protezione dal Mondo Esterno
Tu, oh nebbia impalpabile e sbiadita [ perché essa stende un velo sulle cose e ne annulla i colori], nascondi ciò che è lontano, tu simile ad un fumo che, all’alba nasce dai lampi e dai tuoni della notte!
Tu che nascondi ciò che è lontano, nascondi per me ciò è morto; Che io possa scorgere soltanto la siepe che delimita l’orto ed il muro nelle cui crepe crescono piante di valeriana
Conforto nella Quotidianità
Nascondi ciò che è lontano: le cose lontane [la realtà esterna al nido familiare] e quindi esterne alla siepe sono piene di sofferenza! Che io possa vedere soltanto i due alberi di pesco e di melo che costituiscono l’unica forma di conforto alla mia realtà quotidiana.
Isolamento e Realtà Esterna
Nascondi dalla mia vista la realtà esterna che mi incitano ad amare e ad uscire da questo isolamento! Che io possa vedere soltanto quel bianco tratto di strada che un giorno dovrò percorrere mentre le campane suonano come se fossero stanche [riferimento alle campane che suonano a morto e che accompagnano il poeta lungo la strada che conduce al cimitero]
Nascondi la realtà esterna e sottrai le cose lontane al moto dei sentimenti! Che io possa scorgere soltanto il cipresso che cresce laggiù, solo e soltanto quest’orto in cui il mio cane sta sonnecchiando.
Struttura Metrica e Temi Ricorrenti
Dal punto di vista metrico, la lirica è assai complessa. Si articola in 5 strofe di 6 versi ciascuna. I versi 1m 2, 3 e 5 sono novenari, il 4° è un ternario e il 6° è un senario. Lo schema delle rime è sempre il seguente: ABC BCD; la rima del verso senario è sempre la stessa.
Il poeta si rivolge alla nebbia, pregandola di nascondere dalla sua vista la realtà esterna. Nella lirica si nota una continua alternanza fra ciò che ha contorni ben definiti (la siepe, il muro pieno di crepe, i peschi, i meli, il cane che dorme) e ciò che invece è labile dai contorni appena accennati perché velati dalla nebbia. I temi sono quelli ricorrenti in tutta la produzione letteraria di Pascoli: il concetto di protezione del nido familiare dalla realtà esterna malvagia e violenta, la ricerca di difesa, la visione della morte. La poesia è costruita su sensazioni visive e su una sola sensazione uditiva (= il suono a morto delle campane) e su tutta una serie di simboli per cui la lirica può essere lette ad un livello letterale e ad un livello simbolico. Infatti, la valeriana può costituire il simbolo della dimenticanza, la siepe ed il muro rappresentano la difesa dal mondo esterno, il cipresso richiama l’immagine della morte ed il cane è simbolo della fedeltà agli affetti familiari.
. Numerose sono le figure retoriche: enjambements, apostrofi, metafore (= il pane nero metafora del dolore esistenziale), ossimori (aeree frane, sensazione visiva e uditiva) e un’onomatopea (il lento suono della campana), anafore (ripetizione delle stesse parole e degli stessi versi)
Domande da interrogazione
- Qual è il simbolismo della nebbia nella poesia?
- Come viene descritta la protezione dal mondo esterno?
- Qual è il conforto che il poeta trova nella quotidianità?
- In che modo la poesia esprime l'isolamento e la realtà esterna?
- Quali sono le caratteristiche metriche e i temi ricorrenti della poesia?
La nebbia simboleggia la separazione del poeta dalla realtà e funge da difesa contro la malvagità del mondo, rappresentando una condizione esistenziale.
La nebbia nasconde ciò che è lontano e morto, permettendo al poeta di vedere solo la siepe dell'orto e il muro con le crepe piene di valeriana, creando un senso di protezione.
Il poeta trova conforto nei due alberi di pesco e melo, che rappresentano un rifugio dalla sofferenza del mondo esterno.
La poesia chiede alla nebbia di nascondere la realtà esterna che incita ad amare e uscire dall'isolamento, permettendo di vedere solo il cipresso e l'orto dove il cane sonnecchia.
La poesia è composta da 5 strofe di 6 versi ciascuna, con uno schema metrico complesso e rime ABC BCD. I temi includono la protezione del nido familiare, la difesa dalla realtà esterna e la visione della morte, con l'uso di simboli e figure retoriche.