Concetti Chiave
- Myricae è una raccolta di poesie di Giovanni Pascoli composta da 9 edizioni, con l'ultima datata 1911 e contenente 156 poesie.
- Il titolo fa riferimento alle Tamerici, richiamando un verso delle Bucoliche di Virgilio, simbolo di una poetica delle cose umili e quotidiane.
- La struttura preferisce forme brevi e frammentismo lirico, con l'uso innovativo di versi come il novenario e termini quotidiani.
- Pascoli utilizza il fonosimbolismo, concentrandosi sui suoni delle parole, creando simboli attraverso figure come onomatopee e sinestesie.
- I temi ricorrenti includono la morte e il nido distrutto, con immagini oniriche di smarrimento e colloqui rasserenanti con familiari defunti.
Myricae (raccolta di poesie) si compone di → 9 edizioni, l’ultima del 1911 con 156 poesie.
Il titolo si riferisce → al nome latino delle Tamerici (arbusti comuni nei paesaggi mediterranei).
Indice
Temi e stile poetico
La raccolta comincia con un verso tratto dalle Bucoliche di Virgilio.
Il richiamo a questa epigrafe è un’indiretta dichiarazione di poetica in favore delle cose umili, piccole, quotidiane e di un tono comune e discorsivo.
Si prediligono → una forma poetica breve e il frammentismo lirico.
Per esempio, è presente la quartina e l’uso di un verso poco usato: il novenario.
Inoltre, compaiono → termini precisi che si riferiscono a nomi di oggetti quotidiani, piante e uccelli, che fino ad allora erano assenti in poesia.
Linguaggio e fonosimbolismo
L’aspetto più sorprendente è che il linguaggio utilizzato da Pascoli si concentra prima sui suoni, poi sui significati delle parole, che diventano simboli.
→ per questo si parla di fonosimbolismo.
Riesce a renderlo tramite figure di suono come l’onomatopea, la sinestesia, l’analogia, l’associazione di immagini senza nessi logici.
Questi effetti possono generarsi anche dalle allitterazioni, e della trascrizione di suoni veri e propri che traducono il linguaggio misterioso della natura.
D’altro canto però, ascolta anche la voce interiore del fanciullo che gli permette di meravigliarsi e stupirsi ancora di fronte alla realtà.
Il tema della morte e del nido
Nella raccolta, dedicata al padre, è centrale il tema della morte, legato al mito della tragedia familiare.
→ Il tema del nido distrutto emerge sotto diverse forme: senso di smarrimento, abbandono ed estraneità agli altri esseri umani.
→ Immagini del sonnambulo, dello spaesato e del forestiero.
→ Il colloquio con i familiari defunti ha un effetto tranquillizzante nel poeta: in Ultimo sogno Pascoli si rasserena nel momento in cui si ricongiunge con la madre morta e ottiene la pace tramite la rinuncia a vivere.
Dimensione onirica e natura
Nonostante la precisione dei termini utilizzati, i paesaggi e i personaggi sembrano essere inseriti in un'altra dimensione, di tipo onirico, che li rende sfuggenti e inafferrabili.
La natura è vista sia come luogo dove proiettare le proprie sensazioni e angosce, sia come lontana dall’uomo e indifferente.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del titolo "Myricae" nella raccolta di poesie di Pascoli?
- Come si caratterizza il linguaggio poetico di Pascoli in "Myricae"?
- Quali sono i temi principali trattati nella raccolta "Myricae"?
Il titolo "Myricae" si riferisce al nome latino delle Tamerici, arbusti comuni nei paesaggi mediterranei, e rappresenta un richiamo alla semplicità e umiltà delle cose quotidiane.
Il linguaggio di Pascoli si concentra sui suoni prima che sui significati, utilizzando il fonosimbolismo attraverso figure di suono come onomatopee e allitterazioni, creando simboli che traducono il linguaggio misterioso della natura.
I temi principali includono la morte e il nido distrutto, con un senso di smarrimento e abbandono, e una dimensione onirica che rende i paesaggi e i personaggi sfuggenti, proiettando sensazioni e angosce nella natura.