Pascoli, Giovanni - Eros in "Digitale Purpurea"

Il Tema dell'Eros in Pascoli

Estremamente ambiguo e di difficile interpretazione è il tema dell’eros trattato all’interno di “Digitale Purpurea” tratto dai celebri “Poemetti” del Pascoli.

Se nella maggior parte dei suoi componimenti, emergono immagini inquietanti ed angoscianti che si rifanno all’estetica della morte e al dramma familiare vissuto dall’autore in tenera età, dramma che non gli permetterà mai di vivere una vita serena e che lo condannerà ad un’esistenza dedita alla ricerca del tanto amato “nido domestico”, in questo componimento emerge fortemente l’aspetto decadentista della poesia pascoliana che contrappone il candore fanciullesco all’esperienza del proibito, senza però abbandonare l’immagine finale della morte.

Contrasti tra Innocenza e Mistero

Protagoniste della poesia, infatti, sono due giovani ragazze, Maria Pascoli e l’amica Rachele che durante una passeggiata, si ritrovano a rivivere i ricordi degli anni della giovinezza trascorsi in convento.

Sin dall’incipit del componimento le due fanciulle vengono presentate in antitesi: la sorella dell’autore, bionda ed angelica, incarna l’innocenza, vestita di abiti semplici e dallo sguardo modesto; al contrario Rachele è bruna, caratteristica che da sempre viene collegata al misticismo ed alla stregoneria, e sfoggia degli occhi che ardono famelici, dando l’idea di sensualità e mistero.

Il Fiore Proibito e la Trasgressione

Ad esplicitare il motivo della perversione e trasgressività che dominano la poesia, vi è l’immagine del fiore proibito, la digitale purpurea che, collocata nel “segreto canto misterioso” del convento, tenta le fanciulle con il suo profumo dolce ed intenso e le spinge a trasgredire alle regole imposte loro dalle educatrici.

Il fiore, concepibile come un ulteriore protagonista della poesia, viene dipinto come una sorta di elemento sacro, quasi stregato, il cui potere ammaliante e seducente è tale da poter indurre una giovane ragazza a compiere un atto di trasgressione che le costerà la vita.

Psicologia e Interpretazione Libera

Se un un primo momento il componimento presenta il tema della purezza e dell’innocenza, nella seconda parte vi è un brusco stacco, dovuto alla comparsa del fiore perverso che, misterioso, spinge Rachele a compiere l’atto vietato, soddisfacendo l’impulso che era stata costretta a reprimere. In questo passaggio, è inoltre evidente l’influenza del percorso di indagine filosofica freudiana che ha portato alla scoperta delle zone più remote dell’inconscio. Pascoli infatti, rende in maniera concreta la psicologia del personaggio di Rachele, dando così al lettore la possibilità di interpretarne liberamente le azioni.

Non a caso, infatti, l’autore lascia in sospeso il finale del componimento, lasciando al lettore un ventaglio di possibili ipotesi interpretative.