Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli, nato nel 1855, subì gravi lutti familiari tra cui la morte del padre, influenzando profondamente la sua vita e opere.
- Dopo un periodo di attivismo politico e breve incarcerazione, Pascoli lasciò la politica per dedicarsi all'insegnamento e alla letteratura.
- Il poeta si dedicò alla creazione del "nido familiare" con le sorelle, sacrificando il matrimonio per mantenere l'unità familiare.
- Pascoli utilizzava la poesia per elaborare il lutto, sfuggendo alla realtà attraverso la regressione anagrafica, sociale e storico-culturale.
- Le sue opere riflettono la nostalgia per l'innocenza del fanciullino e l'armonia della campagna, opponendosi alla modernità urbana.
Indice
Infanzia e tragedie familiari
Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre del 1855 in provincia di Forlì da una famiglia che si poteva considerare agiata con un padre che svolgeva la mansione di fattore. Tuttavia il 10 agosto 1867 la sua vita venne sconvolta dalla morte proprio del padre seguita da altri gravi lutti familiari come quello della madre e anche di altri fratelli.
Carriera scolastica e politica
Pascoli proseguì però comunque la propria carriera scolastica ed era uno studente modello ma a Bologna si avvicinò al circolo dei socialisti, per una dimostrazione perse la propria borsa di studio, ma ciò non placò il suo animo tanto che diventò una attivista animato dall'amico anarchico Andrea Casta e promuovendo la prima internazionale.
Vita accademica e familiare
Il 7 dicembre 1879 tuttavia venne arrestato e una volta liberato abbandonò in maniera definitiva la vita politica per dedicarsi invece completamente alla carriera dell'insegnamento, prima al liceo e poi anche all'università. Ma il suo obiettivo maggiore era rappresentazione del nido familiare, composto da lui e dalle sorelle Ida e Maria detta Mariù, che erano gli unici superstiti di una vita così dolorosa e tragica. Proprio per raggiungere questo suo obiettivo personale abbandonò anche l'idea di sposarsi e di costruire un proprio nucleo familiare, la sorella Ida invece lo fece e per questo venne considerata da Giovanni Pascoli come una sorta di traditrice.
La poesia come elaborazione del lutto
Pascoli è un poeta versatile che possedeva tra tavoli da studio nella dimora che condivideva con la sorella: un tavolo era dedicato alla poesia italiana, uno alla poesia latina e l'ultimo per la critica dantesca. Ma tutte erano comunque unificate dal ricordo doloroso della morte del padre, Pascoli infatti sfruttava la poesia come una sorta di mezzo utile per elaborare il lutto che l'aveva tanto sconvolto e traumatizzato.
Le tre direzioni della felicità
La sua vita a causa proprio infatti di questo lutto sembra essere segnata da un prima e da un dopo, e lui cerca di tornare felice in tre direzioni:
• Regressione anagrafica, con l'idealizzazione del fanciullino per la sua innocenza e fantasia contrapposta invece al tipico egoismo che caratterizza la fase adulta;
• Regressione sociale, Pascoli tende infatti ad ambientare diverse sue opere in diversi luoghi rurali per lui infatti era importante concentrarsi sul mondo armonico della campagna che in maniera positiva tendeva ad opporsi alla tipica modernità rumorosa dei nuclei urbani;
• Regressione storico-culturale, Pascoli prosegue infatti spesso a concitare i primordi della civiltà occidentale;
Domande da interrogazione
- Quali eventi tragici hanno segnato l'infanzia di Giovanni Pascoli?
- Come ha influenzato la carriera scolastica e politica di Pascoli la sua vicinanza al circolo dei socialisti?
- In che modo la poesia ha aiutato Pascoli a elaborare il lutto?
- Quali sono le tre direzioni della felicità secondo Pascoli?
L'infanzia di Giovanni Pascoli è stata segnata dalla morte del padre il 10 agosto 1867, seguita da altri gravi lutti familiari, inclusa la perdita della madre e di alcuni fratelli.
La vicinanza al circolo dei socialisti a Bologna ha portato Pascoli a perdere la borsa di studio a causa di una dimostrazione, ma ha continuato a essere un attivista, influenzato dall'amico anarchico Andrea Casta.
Pascoli utilizzava la poesia come mezzo per elaborare il lutto, unificando i suoi studi di poesia italiana, latina e critica dantesca con il ricordo doloroso della morte del padre.
Le tre direzioni della felicità secondo Pascoli sono la regressione anagrafica, con l'idealizzazione del fanciullino; la regressione sociale, ambientando le opere in contesti rurali; e la regressione storico-culturale, richiamando i primordi della civiltà occidentale.