Concetti Chiave
- Giosuè Carducci, poeta italiano nato nel 1835, ha vissuto un'infanzia influenzata dalla Toscana, unendo passione politica e amore malinconico per la regione.
- La produzione poetica di Carducci è organizzata in quattro fasi, ognuna caratterizzata da temi specifici come il classicismo, la critica anticlericale e la celebrazione della libertà di pensiero.
- Carducci è noto per il suo "sperimentalismo barbaro", un approccio metrico innovativo che anticipa il verso libero novecentesco, mescolando metrica greco-latina e romanza.
- Nella poesia "San Martino", Carducci esprime il dualismo tra passato e presente, utilizzando la natura come metafora dei suoi sentimenti malinconici e della sua infanzia in Toscana.
- Carducci è riconosciuto come poeta di confine tra l'Ottocento e il Novecento, con una poetica che unisce il classicismo con elementi del nascente decadentismo.
Indice
Infanzia e Formazione
Nasce a Val di Castello nel 1835, passa l’infanzia nella maremma Toscana e suscita in lui affetto e amore malinconico per la sua regione e viene rappresentata con immagini di natura primitiva.
Da giovane legge i testi classici e coltiva passione politica ereditando dal padre (medico) ideali democratici e mazziniani.
Nel 1849 si trasferisce a Firenze e studia al liceo dei “padri scolopi” dove conosce la futura moglie [Elvira Menicucci] nel 1859.
Dopo il diploma frequenta l’università “scuola normale di Pisa” e si laurea in filosofia e filologia, subito dopo inizia a insegnare mostrando tendenze politiche anticlericali e polemizza il tardo romanticismo poiché risulta troppo polemico.
Carriera Accademica e Politica
Dal 1860-1904 ricopre la cattedra di lettura italiana presso l’ università di Bologna per volere del ministro della pubblica istruzione Mamiani.
A Bologna aderisce alla Massoneria e aumentano i suoi atteggiamenti anticlericali e giacobini.
Nel 1870 muore il figlio Dante e ciò influenza la sua poesia ( si riduce l’ impegno civile e prevale la rievocazione del passato, temi pessimistici e intimistici e la politica moderata).
Nel 1876 è nominato deputato parlamentare e nel 1878 diventa il “vate della terza Italia” cioè il poeta ufficiale della monarchia sabauda.
L’ode più importante che scrive è “alla regina d’Italia “ che è rivolta a Margherita di Savoia.
Nel 1890 diventa senatore. Nel 1906 vince il nobel per la letteratura. Nel 1904 aveva dovuto lasciare l’università a causa di una malattia e muore nel 1907 a Bologna.
Produzione Poetica e Temi
Produzione poetica di Carducci
Organizza personalmente la sua produzione poetica tra il 1889-1895 in 20 volumi in base al criterio tematico e metrico.
Fasi della Produzione Poetica
La sua produzione è divisa in 4 fasi:
La prima fase coincide con la giovinezza (studi classici e primi anni di insegnamento in Toscana); le poesie vengono scritte negli anni 50 e vengono pubblicate nel 1871 a Firenze con il titolo “Juvenilia” (poesie giovanile).
La raccolta è formata da 6 libri e Carducci si proclama scudiero dei classici perché uno dei temi principali è la celebrazione del passato e la difesa del classicismo contro il romanticismo.
Gli altri temi sono:
1 l’esaltazione della campagna per la moralità
2 La polemica contro il presente
3 perbenismo moderato
4 critica anticlericale e antiliberale
La seconda fase inizia dopo l’unità d’Italia e dura per tutti gli anni 60 quando Carducci si definisce poeta professore per la sua attività letteraria, storica e filologica all’università e per l’impegno politico, repubblicano e anticlericale. Nel 1868 pubblica la raccolta “Levia Gravia” (argomenti leggeri e seri) con lo pseudonimo di “Enotrio Romani”. La raccolta è formata da 2 libri per un totale di 19 componimenti. Il primo libro ha temi intimistici e autobiografici. Il secondo libro ha temi politico-sociali.
Per concludere la seconda fase nel 1865 scrive “l’Inno a Satana” in cui celebra la libertà di pensiero, la modernità, lo sviluppo tecnologico e scientifico in ottica positivista in cui critica la chiesa.
La terza fase poetica coincide con la maturità poetica di Carducci (1870-1885) in cui Carducci è poeta vate e poeta intimista a seguito del cambiamento poetico e ideologico. In questa fase prevalgono:
-il senso si estraneità
-l’amarezza
-la noia
-la fuga verso il passato autobiografico e storico
In questa fase prevalgono due raccolte:
1. Giambi e epodi (1867-1877) È formato da due libri e 30 poesie su tematiche sociali e politiche con taglio polemico e morale
2. Intermezzo (1877-1883) È un poemetto che fa da cerniera fra le raccolte e preannuncia il distacco delle passioni e della poesia impegnata
3. Rime nuove (1873-1887) Comprende 9 libri e 105 poesie e coincide con il cambiamento poetico per cui prende il tema autobiografico e il distacco dal presente (bipolarismo Carducciano)
4. Odi barbariche (1893) Sono il capolavoro di Carducci. Così chiamate per lo sperimentalismo metrico (adotta la metrica quantitativa greca sui versi italiani) La raccolta è formata da due volumi e da 56 poesie riguardanti l’amore per Lidia caratterizzato dal senso di morte, la grandezza di Roma, l’importanza dello Stato per i cittadini, le libertà repubblicane e i valori civili, il desiderio di fuga dal presente.
La quarta fase va dagli anni 80 fino alla morte e coincide con la malattia che causa la separazione tra i due aspetti della poesia carducciana cioè l’entità del poeta vate che celebra la monarchia e il risorgimento piemontese e l’entità del poeta deluso e sofferente ( il suo declino fisico coincide con quello artistico che dipende dalla sfiducia nel presente e nella poesia)
In questa fase pubblica una sola raccolta che è Rime e ritmi (1889) in cui riprende lo sperimentalismo delle odi barbare. Il titolo fa riferimento al suo sperimentalismo metrico perché mescola la metrica romanza (basta sugli accenti)(rime) con la metrica grecolatina (basata sulla quantità delle sillabe ) ritmi.
In questa raccolta anticipa le atmosfere del decadentismo.
Sperimentazione e Dualismo
Carducci è un poeta dalle varie forme e può essere classificato come poeta vate e poeta artista. Il poeta vate è la guida spirituale e lo scrittore civile al servizio della comunità. Invece il poeta artista ricerca la bellezza assoluta che per Carducci coincide con il senso neoclassico anche se preannuncia il pessimismo decadente e per questo è considerato un poeta di confine tra l’800 e il 900 infatti il classicismo è un mezzo di evasione dalla realtà deludente e sofferente e questo viene definito dualismo o bipolarismo carducciano
Carducci anticipa il verso libero novecentesco per il lavoro di rifinitura metrica dei suoi componimenti che viene chiamata “sperimentalismo barbaro”.
Fa parte delle rime nuove quindi della terza fase.
Preannuncia il simbolismo, rappresenta la natura della Maremma e presenta un senso di malinconica per l’arrivo dell’inverno, dunque la natura rappresenta il sentimento del poeta.
Nella prima strofa viene descritto il paesaggio invernale con la natura che prevale sull’ uomo.
Nella seconda strofa viene descritto un borgo caratterizzato dall’ odore dei tini (intorno a novembre) che prevale L’ordere del vino che rallegra l’uomo
Nella terza strofa e nominato un cacciatore mentre mangia e beve
Mentre nell’ultima strofa che è collegata con la terza strofa dall’enjambement quindi non c’è un segno di interpunzione, e annuncia la fine dei pensieri malinconici del poeta paragonati allo strombò degli uccelli neri. La poesia rappresenta la fuga dell’autore nel passato autobiografico che coincide con la descrizione della natura della sua infanzia e che è contrapposto al presente in cui vive creando il bipolarismo carducciano. Il tono malinconico e presenta nella prima e ultima strofa.
Domande da interrogazione
- Quali sono le influenze principali dell'infanzia di Carducci sulla sua produzione poetica?
- Come si è sviluppata la carriera accademica e politica di Carducci?
- Quali sono le fasi principali della produzione poetica di Carducci?
- In che modo Carducci ha sperimentato con la metrica nei suoi componimenti?
- Cosa rappresenta il dualismo carducciano nella sua poesia?
L'infanzia di Carducci trascorsa nella maremma Toscana ha suscitato in lui un affetto malinconico per la sua regione, rappresentata con immagini di natura primitiva, influenzando profondamente la sua produzione poetica.
Carducci ha ricoperto la cattedra di lettura italiana all'università di Bologna dal 1860 al 1904, aderendo alla Massoneria e mostrando atteggiamenti anticlericali. È stato nominato deputato parlamentare nel 1876 e senatore nel 1890, vincendo il Nobel per la letteratura nel 1906.
La produzione poetica di Carducci è divisa in quattro fasi: la giovinezza con "Juvenilia", la fase post-unitaria con "Levia Gravia", la maturità poetica con "Giambi e epodi" e "Rime nuove", e l'ultima fase caratterizzata da "Rime e ritmi".
Carducci ha adottato lo "sperimentalismo barbaro", utilizzando la metrica quantitativa greca sui versi italiani e mescolando la metrica romanza con quella grecolatina, anticipando il verso libero novecentesco.
Il dualismo carducciano rappresenta la tensione tra il poeta vate, guida spirituale e civile, e il poeta artista, che ricerca la bellezza assoluta e usa il classicismo come mezzo di evasione dalla realtà deludente e sofferente.