Gerson Maceri
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Concetti Chiave

  • Carducci ha creato una scuola carducciana che ha influenzato l'insegnamento umanistico, distinguendosi nella storiografia letteraria italiana.
  • Come critico, Carducci era noto per uno stile vivace, ricco di immagini e metafore, e per il suo forte anticlericalismo influenzato dalla rivoluzione francese.
  • Non condivideva l'intera ideologia del Settecento e criticava il Romanticismo dell'Ottocento, esaltando Manzoni ma non i suoi imitatori.
  • Carducci vedeva i classici come modelli dinamici e utilizzava la storia per immaginare e possedere il passato, opponendosi alla modernità decadente.
  • La sua critica letteraria era scolastica e didattica, esaltando valori classici e criticando la letteratura contemporanea per la sua superficialità.

Indice

  1. L'influenza carducciana nell'educazione
  2. Critica letteraria e storiografia
  3. Carducci e il Settecento
  4. Il pensiero carducciano sull'Ottocento
  5. Carducci e l'ideologia del Settecento
  6. L'anticlericalismo e l'eredità francese
  7. La visione dei classici di Carducci
  8. Critica letteraria e antropomorfizzazione
  9. Carducci e la letteratura contemporanea
  10. La critica oratoria di Carducci
  11. La poetica critica carducciana
  12. Carducci e il romanzo storico
  13. La tradizione italiana e il romanzo
  14. Carducci e l'università
  15. Le forme della critica carducciana

L'influenza carducciana nell'educazione

Una scuola carducciana, frutto organico di un insegnamento quarantennale, è esistita e ha avuto propaggini anche nella scuola media, a livello di una docenza che dal maestro ha ricevuto un’impronta di umanesimo applicato alla lettura e al commento della trasmissione letteraria nazionale.

Critica letteraria e storiografia

Carducci costituisce la personalità di maggiore spicco nell’ambito di una lezione di storiografia letteraria estranea al modello desanctisiano, di una storia delle idee e delle lettere come storia della civiltà nazionale.

Fu critico “con stile d’idee e di risentimenti quanto mai agile, nutrito di modi immaginosi, di metafore acute e feroci, di prosopopee satiriche mirabilmente ingiuriose e accusatorie”.

Carducci e il Settecento

Del Settecento fu polemico e corrosivo nei confronti dell’Arcadia, della pastorelleria, della snervata lirica degli accademici, della letteratura di “sonettucci” e “poemastri”.

Il pensiero carducciano sull'Ottocento

Dell’Ottocento studiò il Romanticismo, nelle sue forme deteriori del sentimentalismo e di un misticismo artistico fumoso e velleitario, e la letteratura romanzesca, di cui esaltò Manzoni ma non la pletora di imitatori.

Carducci e l'ideologia del Settecento

Davanti a questi due secoli, Carducci elabora un pensiero personale, forte di alcune distinzioni.

L'anticlericalismo e l'eredità francese

Il Settecento è il secolo di un’ideologia, di cui non condivide che una parte. Il nuovo vangelo è rappresentato dall’Enciclopedia, dalla scienza e dal libero pensiero, a battere breccia il dogma dell’autorità, che è sopra ogni altra quella clericale. Su questo nesso, il carduccianesimo è uno dei frutti della cultura della rivoluzione di Francia. L’anticlericalismo fece di Carducci un pericoloso giacobino, empio e misocristico. Ma Carducci criticava anche l’elitarismo.

La visione dei classici di Carducci

Per Carducci i classici non sono da intendere in modo paradigmatico e censorio ma come modelli dinamici dell’arte della parola. La storia per lui fu il modo più concreto di immaginare il passato, e in qualche modo di imposessarsene. L’amore per la storia fu una delle componenti del suo anticontemporaneismo.

Critica letteraria e antropomorfizzazione

La sua critica cercava l’immagine, la trovava nell’antropomorfizzazione dei generi letterari, come la tragedia di Alfieri che cede il passo “vedova e derelitta a fantasmagorie incomprensibili”, o nel compianto della patria, della nazione, idolo costante carducciano.

Carducci e la letteratura contemporanea

Carducci è critico nei confronti del proprio tempo, della letteratura contemporanea definita “fanfullista” e “guerzoniana”, fu un monumento della disciplina filologica e della difesa della tradizione letteraria.

La critica oratoria di Carducci

Il Carducci critico si forma a diretto contatto e in sincronia con il lettore, il commentatore e il grande conoscitore di poesia. Fu una critica oratoria, dalla connotazione scolastica e didattica sul valore poetico, che egli riteneva incarnatosi nella classicità esemplare del petrarchismo, nella diffusa eleganza del classicismo quattrocentesco, rappresentato dal Poliziano, nello splendore rinascimentale, nella severa e accesa virilità dei Parini e degli Alfieri. Tempi lontani rispetto all’Italia contemporanea delle transizioni e dei compromessi.

La poetica critica carducciana

La poetica critica carducciana, tutta devoluta al valore classico, intrinsecamente era concepita a detrimento della modernità, vista in una luce di tramonto e di decadenza.

Carducci e il romanzo storico

Raro documento di attenzione di Carducci nei confronti della prosa del tempo è un articolo su “La Nazione” del 1862 a riguardo di “Un buco nel muro”, romanzo di Guerrazzi. Il critico ne apprezza l’intento e la modestia, si diverte alla pittura divagante del costume contemporaneo. E coglie l’occasione per dire la sua sul romanzo storico che, da un’ispirazione manzoniana, si è moltiplicato a iosa, ingenerando una moda fasulla di reminiscenze feudali e un’aura di sagrestia. Aggiunge di preferire una breve storia di famiglia come quella del Guerrazzi ai cartoni di storia malamente mescolati all’invenzione.

La tradizione italiana e il romanzo

Ma avanza, per il suo rifiuto del romanzo storico, una spiegazione che merita di essere esposta.

Nella tradizione italiana, il romanzo storico è un genere artificiale, perché a impedirne la spontanea fioritura stanno le cronache con la loro inesorabile esattezza, che spegne sul nascere il sorgere delle leggende e delle saghe. Quindi in Italia si potranno avere le cronache, i “rerum italicarum scriptores”, o una disimpegnata e amorosa, e comunque solo privata poesia popolare, ma non autentici cicli storici.

Carducci e l'università

Carducci fu un uomo di scuola, e l’università fu la sua vita e il laboratorio della sua critica.

Le forme della critica carducciana

Le forme della critica carducciana, e della prosa, mutano sensibilmente, per misura e per ritmo, secondo funzione e destinazione. C’è la prosa del discorso, l’allocuzione oratoria, di argomento storico-politico (al Senato); c’è la prosa letteraria inserita nel disegno storiografico della patria; c’è la conferenzieristica; c’è la prosa del saggio critico; c’è la forma frammentaria ed episodica, divertita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'influenza di Carducci nell'educazione?
  2. Carducci ha avuto un'influenza significativa nell'educazione, creando una scuola carducciana che ha trasmesso un'impronta di umanesimo applicato alla lettura e al commento della letteratura nazionale.

  3. Come si caratterizza la critica letteraria di Carducci?
  4. La critica letteraria di Carducci è agile e immaginosa, ricca di metafore acute e prosopopee satiriche, e si distingue per il suo stile di idee e risentimenti.

  5. Qual è la visione di Carducci sui classici?
  6. Carducci vede i classici non come modelli paradigmatici e censorii, ma come modelli dinamici dell'arte della parola, utilizzando la storia per immaginare e possedere il passato.

  7. Qual è il pensiero di Carducci sull'Ottocento?
  8. Carducci ha studiato il Romanticismo dell'Ottocento, criticando il sentimentalismo e il misticismo artistico, mentre esaltava Manzoni e criticava i suoi imitatori.

  9. Qual è la posizione di Carducci sul romanzo storico?
  10. Carducci critica il romanzo storico come un genere artificiale nella tradizione italiana, preferendo cronache esatte e storie di famiglia a cicli storici inventati.

Domande e risposte

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