Concetti Chiave
- Le nubi cariche di pioggia si muovono tra i colli Celio e Aventino, mentre il vento umido soffia dalla campagna malarica.
- Una turista inglese cerca informazioni sulle antiche mura romane, simbolo della sfida contro il tempo e il cielo.
- Stormi di corvi neri si librano come onde, in un dialogo immaginario con le vecchie mura che sembrano sfidare il cielo.
- Un pastore della Ciociaria attraversa la scena, evocando la dea Febbre per proteggere i bambini dalle malattie.
- L'antica Roma giace dormiente tra i colli, con le sue rovine sacre, estendendosi dal Palatino alla via Appia.
Indice
Nubi e paesaggio romano
Nubi cariche di pioggia volano tra i colli Celio e Aventino; il vento soffia umido dalla campagna malsana per la malaria; all'orizzonte si ergono i monti albani ricoperti di neve.
Turista inglese e mura romane
Con il verde velo del cappello sollevato sulle grigie trecce, una turista inglese cerca nella guida notizie sulle mura romane, che sembrano sfidare il tempo e minacciare il cielo.
Corvi e vecchie mura
Di continuo e a stormi fitti, neri corvi gracchianti si avventano come un'onda fluttuando come i due muri che si levano imponenti a sostenere una sfida più alta.
O vecchie mura, pare dire lo stormo di uccelli, per quale scopo continuate a sfidare il cielo? Dalla basilica di San Giovanni in Laterano giunge per l'aria un lugubre scampanio.
Pastore e invocazione a Febbre
Un pastore della Ciociara, avvolto nel suo mantello, fischiando un motivo monotono e triste, passa oltre senza guardare.
O dea Febbre, a questo proposito io invoco il tuo intervento, o divinità propizia.Antico altare e preghiera a Febbre
Se tu Febbre hai mai avuto cari gli occhi spalancati e le braccia protese delle madri, che ti scongiuravano di restare lontana, o dea, dal corpo reclinato dei loro figli sfiniti per la malattia:
se ti fu caro l'antico altare costruito sul punto più alto del Palatino (quando ancora il Tevere bagnava il colle su cui sorgeva il tempio di Evandro), e a sera il cittadino romano che tornava in barca tra il Campidoglio
e l'Aventino guardava sul Palatino la città a pianta quadrata illuminata e benvoluta dal sole, e intonava una lenta canzone scritta in versi saturni.
Richiesta di protezione a Febbre
O Febbre, ascoltami. Respingi da qui gli uomini di oggi e le loro misere cose, l'ammirazione verso queste rovine è cosa sacra, qui dorme l'antica Roma.
Con il capo appoggiato al venerando colle Palatino, dopo avere aperte le braccia tra il Celio e L'Aventino, stende le forti spalle dalla porta Capena fino alla via Appia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'atmosfera descritta nel paesaggio romano?
- Come viene rappresentata la figura della turista inglese?
- Qual è il significato dell'invocazione a Febbre?
Il paesaggio romano è descritto con nubi cariche di pioggia tra i colli Celio e Aventino, un vento umido dalla campagna malsana per la malaria, e i monti albani coperti di neve all'orizzonte.
La turista inglese è descritta con un cappello verde e grigie trecce, intenta a cercare informazioni sulle mura romane nella sua guida, che sembrano sfidare il tempo e minacciare il cielo.
L'invocazione a Febbre è una richiesta di protezione contro la malattia, ricordando l'antico altare sul Palatino e la preghiera delle madri per tenere lontana la febbre dai loro figli.