Concetti Chiave
- Il passero solitario rappresenta la solitudine e l'isolamento, scegliendo di vivere lontano dagli altri.
- La primavera e la gioventù sono descritte come un periodo di gioia e celebrazione, che il poeta osserva da lontano.
- Il poeta si identifica con il passero, condividendo la sua solitudine e preferendo evitare la compagnia.
- Il passero accetta serenamente la sua solitudine come parte della sua natura, mentre il poeta teme il rimpianto per il tempo perduto.
- La poesia esprime l'angoscia del poeta per la solitudine e il rimpianto di una gioventù non vissuta pienamente.
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede la sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni nostra vaghezza
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? Che di me stesso?
Ahi pentiromi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.

Riflessioni sulla solitudine del passero
Come il passero solitario ama trascorrere la sua vita da solo, lontano dagli altri uccelli, cosi il poeta non ama la compagnia dei suoi coetanei e preferisce starsene in disparte.
Destino del poeta e del passero
Tuttavia, anche se la situazione in cui egli e il passero si trovano è identica, essi andranno incontro ad un diverso destino: il passero, quando sarà arrivato alla fine della sua vita, morirà senza rimpianti, perché la solitudine è per lui un fatto naturale, il poeta, invece, quando la giovinezza sarà irrimediabilmente finita, potrà solo rimpiangere ciò che non ha fatto e pentirsi di come ha vissuto. La lirica esprime il senso di angoscia e di disperazione che prende il poeta quando, scoprendosi solo, sente tutta la tristezza del suo vivere chiuso in se stesso.
per approfondimenti vedi anche:
Leopardi, Giacomo - Il passero solitario
Leopardi - Il passero solitario
Leopardi, Giacomo - Passero Solitario
Leopardi, Giacomo - Il passero solitario, commento
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "Il passero solitario" di Giacomo Leopardi?
- Come viene descritta la primavera nella poesia?
- Qual è il destino del passero rispetto a quello del poeta?
- In che modo il poeta si identifica con il passero solitario?
- Quali sentimenti esprime il poeta riguardo al suo futuro?
Il tema principale è la solitudine, sia del passero che del poeta, e il confronto tra la loro esistenza solitaria e il destino che li attende.
La primavera è descritta come un periodo di esultanza e bellezza, che intenerisce il cuore e riempie l'aria di suoni e vita, in contrasto con la solitudine del passero e del poeta.
Il passero morirà senza rimpianti poiché la solitudine è naturale per lui, mentre il poeta, una volta finita la giovinezza, si pentirà di non aver vissuto appieno e sentirà angoscia e disperazione.
Il poeta si identifica con il passero solitario nel suo desiderio di stare in disparte e nella sua mancanza di interesse per la compagnia e i divertimenti, riflettendo sulla propria solitudine.
Il poeta esprime sentimenti di angoscia e disperazione riguardo al suo futuro, temendo di pentirsi delle scelte fatte e della vita vissuta in solitudine.