Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Gabriele D'Annunzio iniziò a scrivere "Il trionfo della morte" nel 1889, inizialmente intitolato "L'invincibile", ma lo abbandonò per lavorare su "Giovanni Episcopo".
  • Il romanzo narra la storia del principe Giorgio Aurispa, che torna in Abruzzo dopo il suicidio di uno sconosciuto a Roma e la morte dello zio Demetrio, suo unico riferimento familiare.
  • Giorgio si ritira in una villa sulla costa di San Vito con l'amante Ippolita Sanzio, mentre è disgustato dalla vita semplice degli abruzzesi, che invece affascina Ippolita.
  • Influenzato dalla filosofia di Nietzsche, Giorgio cerca di affrontare l'ostilità della natura, ma una visita al santuario di Casalbordino lo porta a distruggere i suoi sogni.
  • Nella drammatica conclusione, Giorgio porta Ippolita su una montagna e si uccide, decidendo lo stesso destino per la donna, vista come una nemica.

Indice

  1. Inizio del Romanzo
  2. Storia del Principe Giorgio
  3. Ritiro e Contrasti
  4. Disillusione e Tragico Epilogo

Inizio del Romanzo

D’Annunzio cominciò a dedicarsi alla stesura di questo romanzo, il cui titolo era inizialmente “L’invincibile”, nel 1889, abbandonandolo per scrivere “Giovanni Episcopo”.

Storia del Principe Giorgio

L’opera tratta la storia del principe Giorgio Aurispa, nobile di Guardiagrele. Dopo aver assistito al suicidio di uno sconosciuto a Roma, egli viene richiamato in Abruzzo dalla famiglia per la morte dello zio Demetrio.

Con la scomparsa dello zio Giorgio ha perso l’unico punto di riferimento della famiglia, poiché tutti i membri sono descritti come gente infida e crudele, specialmente il padre di Giorgio, che ha abbandonato tutti per vivere in dissolutezza con una prostituta.

Ritiro e Contrasti

Il protagonista si ritira in una villa sulla costa di San Vito insieme all’amante Ippolita Sanzio. Mentre Giorgio è disgustato dalla vita povera e semplice degli abruzzesi, Ippolita è affascinata dalle usanze locali, anche se barbare, come ad esempio il tentativo di una madre di scacciare il demonio dal figlio neonato ammalato, credendo fosse posseduto.

Disillusione e Tragico Epilogo

Attraverso la lettura dello Zarathustra Nietzschiano, Giorgio crede di aver conquistato il metodo per fronteggiare l’ostilità della natura, ma dopo un pellegrinaggio con Ippolita al santuario di Casalbordino, constatando la sofferenza inguaribile dei pellegrini e la totale miseria in cui essi sono costretti a vivere, decide di distruggere tutti i suoi sogni trascinando con sé Ippolita, vista come una nemica, poiché è affascinata persino da quella visione terribile.

Così invita l’amata in una gita in montagna, dove si uccide, riservando la stessa sorte alla donna.

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