Concetti Chiave
- Il poeta riflette sul trascorrere del tempo associando la sabbia che scorre nella mano a una clessidra, evocando l'ansia per la fine dell'estate.
- La lirica, parte della raccolta Alcyone, utilizza un linguaggio lirico e sensoriale per esplorare la connessione tra l'io poetico e la natura attraverso il panismo.
- Il tempo è rappresentato fisicamente e soggettivamente, con una transizione dalla malinconia alla riflessione interiore nella struttura del madrigale.
- D'Annunzio adotta il modello del madrigale trecentesco, utilizzando due terzine seguite da una quartina, arricchite da metafore e allitterazioni.
- La musicalità del testo è sostenuta da uno schema di rime e l'uso di allitterazioni, che sottolineano sia il trascorrere del tempo che la malinconia stagionale.
Indice
Il passare del tempo
La tela di fondo è costituita da un pomeriggio di fine estate, il poeta fa scorrere della sabbia nel cavo della mano e, improvvisamente, associa il gesto con la clessidra e quindi con il trascorrere del tempo che, inizialmente, viene percepito attraverso un insieme di sensazioni fisiche per trasformarsi in una consapevolezza, intrisa di ansia, della fine inesorabile della bella stagione.
Ansia per l'equinozio
Facendo scorrere leggermente la calda sabbia nel cavo della mano oziosa, il cuore provò la consapevolezza che le giornate si stavano facendo più corte.
E il mio cuore fu preso da un’improvvisa ansia per il fatto che si stava avvicinando l’equinozio d’autunno che porta la stagione delle piogge e che segna la fine, offuscandolo, lo splendore delle spiagge che sanno di salsedine
La sabbia del tempo
Per la sabbia del Tempo, il cavo della mia mano era come un recipiente che raccoglieva la sabbia, e il mio cuore palpitante era come una clessidra mentre l’ombra crescente degli steli privi di fiori, sembrava l’ombra proiettata dall’ago sul quadrante della meridiana.
Madrigali d'estate
La lirica fa parte della sezione Madrigali d’estate ed è inserita nella raccolta Alcyone.
In questa raccolta, il poeta ripercorre le tappe della stagione estiva dall’arrivo, fino al momento culminante per giungere alla sua perdita di colore. Si tratta di tutte poesie brevi nelle quali è prevalente il gusto per la notazione rapida. Per questo motivo, è talmente frequente il ricorso all’analogia da renderle molto vicine al carattere essenziale e di sinteticità tipico dell’Ermetismo e, in particolare di Salvatore Quasimodo. Dobbiamo sottolineare che la lirica è stata composta nel 1903, ossia in un momento in cui lo scrittore respirava l’atmosfera decadente. D’Annunzio, cultore dell’Estetismo, ama le atmosfere languide e sensuali in cui prevalgono le sensazioni originate dai cinque sensi. Infatti alla musicalità del testo, si aggiungono le sensazioni tattili e visive.Sollecitazioni sensoriali
Le sollecitazioni sensoriali esprimono la stretta unione tra il poeta e la natura, in una prospettiva che ci fa pensare al panismo de La pioggia del pineto, cioè alla fusione dell’io poetico con la realtà che lo circonda. L’analogia è così articolata: sotto il sole del tramonto, il poeta si trasforma una sorta di clessidra vivente, posta al centro di un enorme quadrante (= la spiaggia) sul quali gli steli della vegetazione proiettano la loro ombra allungata (a causa dell’inclinazione maggiore dei raggi solari), disegnando, così, gli aghi della meridiana.
Meditazione sul tempo
La visione finale amplia la meditazione del tempo, presente nelle prime due terzine. All’inizio troviamo il motivo tradizione della malinconia derivata dall’inesorabile trascorrere del tempo a seguito della fine della stagione estive e che preannuncia la fine di tutte le cose. Nell’ultima quartina, invece, il tempo ci è presentato come un’entità fisica al centro della quale c’è il cuore palpitante del poeta che ci introduce una visione soggettiva del problema, rivissuto pertanto in modo più interiore e individuale.
Modello del madrigale
D’Annunzio recupera il modello del madrigale, di origine trecentesca, composto da due terzine, a cui fa seguito una strofa finale o ritornello. Qui, il poeta unisce la tradizionale coppia di distici finali per formare una sola quartina. La musicalità ci è data dallo schema di rime (ABA, CBC, EFEF) sostenuto allitterazioni ( allitterazione della c dura: “come”, “calda”, “cavo” e in s dolce: “assalse”, salse”, “oppressar”, “clessidra”, “crescente”. Le sonorità dure richiamano lo scandire del tempo, mentre le sonorità dolce richiamano la malinconia suscitata dal finire dell’estate. Importante è anche la ripetizione di “cor” (“scorrea”, “cor”) che pone al centro del madrigale l’emotività del poeta e la sua riflessione sulla soggettività del tempo.
La figura retorica dominante è la metafora e i versi sono tutti endecasillabi.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della lirica discussa nel testo?
- Come viene rappresentato il tempo nella lirica?
- Qual è lo stile poetico utilizzato da D'Annunzio in questa lirica?
- In che modo il poeta esprime la sua connessione con la natura?
- Quali elementi stilistici contribuiscono alla musicalità del testo?
Il tema centrale è la meditazione sul tempo che trascorre, con una particolare attenzione alla fine dell'estate e l'ansia che ne deriva.
Il tempo è rappresentato attraverso l'immagine della sabbia che scorre nel cavo della mano, simile a una clessidra, e l'ombra degli steli che ricorda l'ago di una meridiana.
D'Annunzio utilizza uno stile che richiama il madrigale trecentesco, con una struttura di due terzine seguite da una quartina, e un uso frequente di metafore e allitterazioni.
Il poeta esprime la sua connessione con la natura attraverso il panismo, una fusione tra l'io poetico e la realtà circostante, evidenziata dalle sensazioni sensoriali.
La musicalità del testo è data dallo schema di rime, le allitterazioni e la ripetizione di suoni che evocano il trascorrere del tempo e la malinconia della fine dell'estate.