Concetti Chiave
- La lirica "La sabbia del tempo" di Gabriele D'Annunzio esplora il tema dello scorrere del tempo attraverso immagini suggestive e fulminee, inserite nella raccolta "Madrigali d'estate" di "Alcyone".
- Il titolo evoca la clessidra, simbolo di misurazione del tempo, e introduce il tema principale del componimento sviluppato nelle tre strofe.
- La figura del poeta sulla spiaggia, che fa scorrere la sabbia tra le mani, rappresenta una metafora del tempo che passa e la consapevolezza della fine dell'estate.
- Il poeta diventa una clessidra vivente nella quartina finale, con il suo cuore che misura il tempo in modo personale e interiore, sotto un cielo che proietta ombre come una meridiana.
- La musicalità caratteristica della poesia dannunziana si manifesta attraverso allitterazioni e iterazioni, creando un'alternanza di sonorità dure e dolci che esprimono malinconia per la fine dell'estate.
La lirica La sabbia del tempo fa parte dei Madrigali d'estate, una sezione particolare della raccolta Alcyone, in cui Gabriele d'Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia 1938) ripercorre le tappe della stagione estiva dal suo approssimarsi, al suo culmine, sino al suo trascolorare. Sono tutte poesie brevi nelle quali prevale il gusto per la notazione rapida e per la suggestione fulminea. In particolare, nella lirica proposta, il poeta affronta il tema dello scorrere del tempo.
Indice
Tema del tempo nella poesia
Il titolo della poesia richiama immediatamente lo strumento antichissimo che noi tutti siamo abituati a conoscere come la clessidra, storico strumento di misurazione del tempo, quindi già da esso si intuisce il tema principale del componimento, che si sviluppa nelle tre strofe.
Descrizione delle terzine
La prima terzina presenta quella che è la figura del poeta su una spiaggia, nell'atto di far scorrere la sabbia nel cavo della mano.
Il gesto gli richiama alla mente lo scorrere del tempo e la consapevolezza che il giorno si sta accorciando.
Il concetto viene chiarito nella seconda terzina: si sta avvicinando l'equinozio, che sancisce la fine dell'estate e l'arrivo dell'autunno, e tale coscienza genera ansia nell'animo del poeta per il passare del tempo che preannuncia l'inesorabile esaurirsi delle cose.
La quartina finale e la musicalità
Nella quartina finale il poeta diventa una sorta di clessidra vivente, collocata al centro di un enorme quadrante silenzioso, la spiaggia sul quale, come aghi di una meridiana, proiettano le loro ombre gli steli della vegetazione. Il cuore «palpitante» del poeta diventa, così, l'unico vero strumento di misurazione della dimensione temporale, vissuta in modo individuale e interiore.
La musicalità del componimento, tipica della poesia dannunziana, esprime da sola l'intero senso racchiuso nei versi: il gioco di allitterazioni, in particolare quella della c occlusiva ("Come», «calda», «cavo»...) e della s dolce («ansia», «assalse», «appressar», «salse»..), producono un significativo alternarsi tra sonorità dure, che richiama il battito cadenzato dell'orologio, e sonorità dolci, che accompagnano il sentimento di dolce malinconia per la fine dell'estate e per il trascorrere del tempo.
Retorica e metrica del componimento
Significativa è anche l'iterazione del gruppo cor («scorrea», «cor»...), che pone al centro del componimento l'emotività del poeta e la sua riflessione sulla soggettività del tempo.
Il procedimento retorico dominante è l'analogia, in particolare quella che associa il poeta, seduto su un enorme quadrante silenzioso, a una clessidra vivente e palpitante.
Dal punto di vista metrico, d'Annunzio recupera l'antico modello lirico del madrigale con una piccola variazione, data dall'unione della coppia di distici finali in una sola quartina sfruttandone al massimo le potenzialità musicali.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "La sabbia del tempo"?
- Come viene rappresentato il passare del tempo nelle terzine?
- Qual è il significato della quartina finale nella poesia?
- Quali elementi retorici e metrici caratterizzano il componimento?
Il tema principale della poesia è lo scorrere del tempo, simboleggiato dalla clessidra e sviluppato attraverso le tre strofe.
Nella prima terzina, il poeta riflette sullo scorrere del tempo osservando la sabbia che scorre nella sua mano, mentre nella seconda terzina l'avvicinarsi dell'equinozio genera ansia per il passare del tempo.
Nella quartina finale, il poeta diventa una clessidra vivente, con il suo cuore come strumento di misurazione del tempo, esprimendo una dimensione temporale vissuta in modo individuale e interiore.
Il componimento è caratterizzato dall'uso dell'analogia e dall'iterazione del gruppo cor, mentre metricamente d'Annunzio utilizza il modello del madrigale con una variazione nella quartina finale per esaltare la musicalità.