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Concetti Chiave

  • Andrea Sperelli è un giovane nobile che rappresenta l'ultimo discendente di una famiglia di elevata cultura, eleganza e arte.
  • Il protagonista vive il contrasto tra la tradizione aristocratica e le nuove tendenze democratiche che minacciano l'élite.
  • Andrea ha ricevuto un'educazione esclusiva lontana dai metodi tradizionali, grazie alla sua famiglia che gli ha impartito una raffinata istruzione.
  • La sua formazione è avvenuta attraverso esperienze di viaggio in Europa, piuttosto che sui libri, accompagnato dal padre.
  • Il padre, con un'educazione inadatta al carattere di Andrea, ha contribuito alla debolezza e frammentazione della sua personalità.

Indice

  1. Presentazione di Andrea Sperelli
  2. Tradizione familiare e cultura
  3. Educazione e formazione di Andrea
  4. Influenza paterna su Andrea

Presentazione di Andrea Sperelli

Il brano, tratto dal secondo capitolo del romanzo “Il piacere”, costituisce la presentazione del protagonista Andrea Sperelli e le innumerevoli contraddizioni che tanto caratterizzano la sua personalità.

Tradizione familiare e cultura

Andrea, giovane nobile e “ultimo discendente d’una razza intellettuale”, proseguiva la tradizione familiare d’eletta cultura, d’eleganza e di arte, anche se quest’ultima, rischiava di essere del tutto estinta da quel “grigio diluvio democratico odierno” che, salvaguardando la parità di tutti gli uomini, presto avrebbe colpito la persistenza di famiglie d’élite come quelle del protagonista.

Educazione e formazione di Andrea

Andrea Sperelli non aveva mai ricevuto un’educazione all’insegna della “normalità dei pericolosi maestri di scuola”, perché aveva avuto la fortuna di nascere in una famiglia che potesse donargli da sé le giuste direttive per una raffinata educazione.

Influenza paterna su Andrea

E così, il giovane, si era formato non tanto sui libri, quanto, piuttosto, al cospetto delle realtà umane, fra gli innumerevoli viaggi in tutte le parti d’Europa in compagnia del padre, figura che giocò un ruolo fondamentale nella formazione della personalità del figlio, e nella definizione della sua identità estremamente frammentata.

“Incauto educatore”, il padre, aveva cresciuto il figlio alimentando il suo carattere debole, con massime ed insegnamenti che presupponevano uno spirito forte, capace di dominarsi, spirito forte che non c’era, e che, se anche ci fosse potuto essere in potenza, era stato stroncato sul nascere a causa della repressione paterna.

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