Concetti Chiave
- D'Annunzio si oppone al positivismo, sostenendo che immaginazione e sogno sono essenziali per trovare felicità nel "bello" oltre il bene.
- Andrea Sperelli, protagonista del "Piacere", incarna l'estetismo dandone esempio come individuo che fugge dalla vita quotidiana per rifugiarsi in un mondo di bellezza.
- L'elemento estetizzante avvicina D'Annunzio al Decadentismo europeo, sottolineando l'importanza della bellezza come valore supremo.
- Nonostante il disprezzo per la morale borghese, l'esteta finisce per isolarsi in un mondo di solitudine e menzogna, incapace di distinguersi realmente.
- Con "Le Laudi", D'Annunzio esplora una nuova poesia che esalta la vitalità del mito antico, rielaborando suggestioni francescane in chiave moderna e anticristiana.
Indice
Antipositivismo e Estetismo di D'Annunzio
D’Annunzio culturalmente si colloca come antipositivista perché ritiene che la scienza e la ragione non sono sufficienti a dare risposte validi ai grandi interrogativi esistenziali dell’uomo, crede che l’uomo nel sogno e nell'immaginazione trova la felicità nel “bello” posto al di sopra del bene. D’Annunzio esprime il massimo estetismo. Andrea Sperelli : uomo che disdegna la vita quotidiana, rifugiandosi in un mondo tutto suo, forse per restare solo separato dalle sue due donne.
L'Influenza del Decadentismo Europeo
L’elemento estetizzante che dominava la sua personalità spinse D’Annunzio ad avvicinarsi al Decadentismo europeo, che faceva della bellezza il bene supremo, nel tentativo di superare le convenzioni della morale borghese. Influenzato dalla cultura francese, incarnò l’eroe decadente raffinato, amante del bello. D’Annunzio perseguì l’ideale di sensualità ricercatezza nella sua stessa esistenza e ne trovò incarnazione letteraria in Andrea Sperelli del Piacere e in altri protagonisti dei suoi romanzi.
Il Mito dell'Esteta e i Suoi Limiti
Il mito dell’esteta dimostrò presto i suoi limiti : L’esteta vuole distinguersi dalla
meschinità della società borghese di fine secolo, di cui critica il vuoto morale e la grettezza degli ideali, ma non ha i mezzi per farlo. Il disprezzo per la società perbenista e le sue regole lo inducono a un isolamento sterile e privo di senso, in un mondo dominato dalla solitudine e dalla menzogna.
Le Laudi e la Rinascenza Eroica
Tra il 1896-1903, D’Annunzio compone le “Laudi del Cielo del Mare della Terra degli Eroi”, con questo ciclo di opere D’Annunzio si propone come campione di una rinascenza eroica> ,costruendo il più ampioso modello di una poesia che afferma la
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di D'Annunzio riguardo al positivismo?
- In che modo il Decadentismo europeo ha influenzato D'Annunzio?
- Quali sono i limiti del mito dell'esteta secondo D'Annunzio?
D'Annunzio si colloca come antipositivista, credendo che la scienza e la ragione non siano sufficienti a rispondere ai grandi interrogativi esistenziali, trovando invece felicità nel sogno e nell'immaginazione.
D'Annunzio è stato influenzato dal Decadentismo europeo, che esaltava la bellezza come bene supremo, spingendolo a incarnare l'eroe decadente raffinato e amante del bello, come rappresentato nei suoi personaggi letterari.
Il mito dell'esteta, secondo D'Annunzio, dimostra i suoi limiti nel tentativo di distinguersi dalla società borghese, portando a un isolamento sterile e privo di senso, dominato dalla solitudine e dalla menzogna.
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