Concetti Chiave
- Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 e, nonostante avesse interrotto gli studi tecnici, si formò da autodidatta sotto la guida della sorella, frequentando ambienti letterari di Genova e Torino.
- Nel 1927 si trasferì a Firenze, dove divenne direttore del prestigioso "Gabinetto Vieusseux", ma perse l'incarico nel 1938 per il suo rifiuto di aderire al Fascismo.
- Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Montale si spostò a Milano, lavorando come redattore e critico musicale per il "Corriere della Sera" e il "Corriere d'Informazione".
- Le opere principali di Montale includono "Ossi di Seppia" (1925), "Le occasioni" (1939), "La bufera e altro" (1956) e "Satura" (1971), con la poesia "Meriggiare pallido e assorto" del 1916 particolarmente nota.
- La poesia "Spesso il male" di Montale è caratterizzata da un contrasto tra il male di vivere e il bene, con figure retoriche come allitterazioni, enjambements e anastrofe che esprimono il tema dell'indifferenza divina.
Indice
Infanzia e formazione di Montale
Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896, interruppe presto gli studi tecnici, dedicandosi alla musica e al canto. Completò poi gli studi da autodidatta sotto la guida della sorella. Frequentò ambienti letterari di Genova e Torino.
Carriera a Firenze e Milano
Nel 1927 si strasferì a Firenze dove divenne direttore del "Gabinetto Vieusseux", centro culturale di grande prestigio. Nel 1938, però, l'incarico gli venne tolto per suo rifiuto di aderire al Fascismo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1948, il poeta si trasferisce a Milano. Qui lavorò come redatto per il "Corriere della Sera" e divenne critico musicale per il "Corriere d'Informazione". Nel 1967 fu nominato senatore a vita per la sua carriera letteraria e nel 1975 vince il premio Nobel per la letteratura. Morì a Milano nel 1981.
Opere principali di Montale
La poesia più nota di Eugenio Montale è "Meriggiare pallido e assorto" del 1916. Mentre la raccolta di liriche più famosa è "Ossi di Seppia", pubblicata nel 1925. Seguirono poi "Le occasioni" del 1939, "La bufera e altro" del 1956 e "Satura" del 1971.
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene nn seppi,fuori che il prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Analisi della poesia "Spesso il male"
Ho spesso incontrato il malessere: era torrente che incontra un ostacolo nel fluire, l'accartocciarsi di una foglia, rinsecchita dalla calura, un cavallo caduto per la fatica. Non ho conosciuto altro bene all'infuori della condizione miracolosa che dà origine allo stato di superiore indifferenza tipica delle divinità: era una statua nella sonnolenza del mezzogiorno, una nuvola e un falco che vola alto.
Struttura e figure retoriche
La poesia è formata da due strofe, si tratta di quartine composte da versi endecassillabi tranne l'ultimo verso ipermetro. Lo schema delle rime è ABBA-CDDA.
Rime interne --> Incontrato - strozzato - stramazzato [Vv.1-2-4]
Enjambement --> foglia/riarsa [Vv.3-4], prodigio/che schiude [Vv.5-6], sonnolenza/del meriggio [Vv.7-8].
Allitterazioni --> Parole Onomatopee --> Gorgoglia [V.2], incattorciarsi[V.3],
stramazzato [V.4].
Anastrofa --> Era-Era [Vv.2-3]
Anstrofe --> V.1
L'intera poesia si basa sull'antitesi tra il male di vivere [v.1] e il bene[v.5] ,ma anche spesso [v.1] e prodigio [v.5].
Sul piano fonetico si notano delle differenze tra la prima e la seconda strofa. Nella prima vi è una ripetizione di suoni aspri (str,zz,rg,rt,rs) che sottolineano la condizione di sofferenza. In più nella prima strofa si possono trovare delle onomatopee.
Da notare che Indifferenza [v.6] è scritto in lettera maiuscola, questo perchè Montale si riferisce all' "Indiferrenza di Epicuro", propria degli dei. Inoltre dobbiamo dire che l'aggettivo divina [v.6] può significare sia proria degli dei e sia straordinaria.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi anni di vita e la formazione di Eugenio Montale?
- Quali furono i principali sviluppi della carriera di Montale a Firenze e Milano?
- Quali sono le opere principali di Eugenio Montale?
- Quali sono le caratteristiche principali della poesia "Spesso il male"?
Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896, interruppe presto gli studi tecnici per dedicarsi alla musica e al canto, completando poi gli studi da autodidatta con l'aiuto della sorella. Frequentò ambienti letterari a Genova e Torino.
A Firenze, Montale divenne direttore del "Gabinetto Vieusseux" nel 1927, ma perse l'incarico nel 1938 per il suo rifiuto di aderire al Fascismo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si trasferì a Milano nel 1948, lavorando per il "Corriere della Sera" e come critico musicale. Fu nominato senatore a vita nel 1967 e vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1975.
Tra le opere principali di Montale ci sono la poesia "Meriggiare pallido e assorto" del 1916 e la raccolta "Ossi di Seppia" del 1925. Altre opere importanti includono "Le occasioni" del 1939, "La bufera e altro" del 1956 e "Satura" del 1971.
La poesia "Spesso il male" è composta da due quartine di versi endecasillabi, con uno schema di rime ABBA-CDDA. Utilizza figure retoriche come enjambement, allitterazioni e anastrofe, e si basa sull'antitesi tra il male di vivere e il bene. La prima strofa presenta suoni aspri per sottolineare la sofferenza, mentre la seconda evoca l'indifferenza divina.