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Concetti Chiave

  • Eugenio Montale è un portavoce del male di vivere e dell'inquietudine del ventesimo secolo.
  • La sua poetica si concentra sulla "poetica dell'oggetto" per rappresentare sentimenti di aridità e vuoto esistenziale.
  • Montale riflette sulla condizione esistenziale, sia soggettiva che universale, propria del Novecento.
  • È stato ispirato dalle poesie di Thomas Eliot, che descrivono la desolazione del Ventesimo secolo.
  • La poesia di Montale è metafisica, esplorando la contraddizione tra razionalità e irrazionalità tramite il correlativo oggettivo.

Indice

  1. Eugenio Montale: Portavoce del Male di Vivere
  2. La Poetica dell'Oggetto di Montale
  3. Influenze e Contraddizioni nella Poesia di Montale

Eugenio Montale: Portavoce del Male di Vivere

Eugenio Montale è stato uno dei principali poeti nel contesto culturale del ventesimo secolo.

In particolare, Eugenio Montale si inserisce come un portavoce artistico del male di vivere, dell'eredità aridità, del vuoto esistenziale e dell'inquietudine, sentimenti che caratterizzavano la condizione umana durante questo periodo.

La Poetica dell'Oggetto di Montale

Infatti, le raccolte poetiche dell'autore si focalizzano sulla rappresentazione tramite la “poetica dell'oggetto” di tali sentimenti.

In particolare, i componimenti poetici di Eugenio Montale derivano dalla riflessione circa la propria condizione esistenziale, sia dal punto di vista soggettivo sia dal punto di vista umano (condizione che accumuna tutti gli uomini durante il Novecento).

Influenze e Contraddizioni nella Poesia di Montale

La poetica di Eugenio Montale è stata ispirata dalle poesie di Thomas Eliot, un poeta britannico che esprime la desolazione del Ventesimo secolo.

La poesia di Eugenio Montale è definita metafisica, in quanto, esprime il contrasto, la contraddizione tra razionalità e irrazionalità: la poesia stessa impedisce all'uomo di raggiungere il significato ultimo delle cose, la cosa in sè, nell'accezione kantiana del termine. Per esprimere tale contraddizione, Montale usa il correlativo oggettivo, una tecnica poetica che consiste nel far assumere agli oggetti una funzione simbolica e altamente emotiva.

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