sole9701
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Concetti Chiave

  • "Satura" rappresenta un nuovo inizio per Montale, segnando il ritorno alla poesia dopo un periodo di silenzio e attività giornalistica.
  • La raccolta adotta un linguaggio giornalistico con un lessico semplice e immediato, riducendo l'uso di retorica e metafore complesse.
  • Nonostante l'apparente semplicità, "Satura" è ricca di elementi musicali come consonanze e allitterazioni che permeano i testi.
  • La poesia di Montale si immerge nella realtà contemporanea, utilizzando un linguaggio quotidiano per esplorare temi già trattati nelle sue opere precedenti.
  • Mosca, figura chiave della raccolta, rappresenta una musa satirica che offre una visione critica e miopica della realtà.

Indice

  1. Un Montale Rinnovato
  2. Elementi Prosastici e Poetici
  3. Temi e Simboli in Satura

Un Montale Rinnovato

La quarta raccolta poetica, di cui “Xenia” è la quarta sezione, inaugura un Montale completamente nuovo.

Già Xenia propone un nuovo modo di fare poesia: Montale afferma che il verso è rinato dopo anni di silenzio (dal 1954 al 1962-3), in cui lui si è dedicato esclusivamente alla scrittura giornalistica; e quando è rinato, è rinato con una dimensione musicale diversa, quella di una poesia che apparentemente tende alla prosa e nello stesso tempo la rifiuta.

Elementi Prosastici e Poetici

Per quanto riguarda gli elementi prosastici:

Il lessico e la sintassi utilizzati nelle poesie di questa raccolta sono quelli del linguaggio giornalistico;

gli scarti retorici e metaforici sono molto sporadici;

il significato letterale dei testi è di immediata comprensione, rispetto all'oscurità delle poesie precedenti.

Per quanto riguarda gli aspetti non prosastici, ma poetici:

I richiami musicali (consonanze, assonanze, allitterazioni) diventano più numerosi e pervadono l’intero corpo dei testi;

Temi e Simboli in Satura

ci sono continui i rimandi da un testo all'altro, in Satura, ma anche a testi delle raccolte precedenti. “Satura” ripropone i temi chiave delle raccolte precedenti, ma questi, come afferma Montale, non sono più “in frac”, ma “in pigiama” o in “abito da passeggio”, a sottolineare la quotidianità del linguaggio. Poiché si tratta di una poesia che continua a immergersi nell’infernale realtà contemporanea e a confrontarsi con essa, Mosca, musa della poesia satirica di Montale, diventa un insetto infernale, un rovescio della donna-angelo. Per vedere chiaramente il presente occorrono gli occhi miopi di una Mosca o il radar di un pipistrello ("Non ho mai capito se io fossi")

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