Ipazia99
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Concetti Chiave

  • Il periodo finale di Montale è caratterizzato da poesie prosastiche e semplici, rifugio dalla complessità storica dell'epoca.
  • "Ho sceso dandoti il braccio" fa parte degli Xenia, tributi poetici alla moglie defunta Drusilla, ricordata con il senhal Mosca.
  • La poesia utilizza il simbolismo di una scala per rappresentare la vita, descrivendo una discesa piuttosto che una salita.
  • La figura di Drusilla appare come una guida spirituale, con una vista che penetra la vera essenza della realtà, nonostante sembri offuscata.
  • Lo stile della poesia è caratterizzato da versi liberi e da una rima occasionale, riflettendo una dimensione privata e intima del poeta.

Indice

  1. L'ultimo periodo di Montale
  2. La poesia "Ho sceso, dandoti il
  3. Struttura e significato del componimento

L'ultimo periodo di Montale

Convenzionalmente siamo soliti suddividere la vita di un artista in vari momenti o periodi; nel caso di Eugenio Montale chiamiamo ultimo periodo quello in cui compaiono le sue poesie più prosastiche, dal tono umile. Il poeta sembra non voler più guardare ai tragici eventi storici del suo periodo, inspiegabili nella loro assurdità, preferendo rifugiarsi in realtà semplici, ma dense di significato a cui dà vita in componimenti poetici dal linguaggio volutamente semplice, tributo alla satira latina.

Proprio per questa ragione gli scritti che vanno dal 1961 al 1970 sono raccolti nel libro Satura, dalla struttura tetrastica che prevede due liriche introduttive e la successione di quattro sezioni: Satura I; Satura II; Xenia I; Xenia II.

La poesia "Ho sceso, dandoti il

La poesia “Ho sceso, dandoti il braccio” appartiene alla seconda sezione degli Xenia, dei veri e propri tributi in memoria di Drusilla Tazi, la cara moglie defunta (xenium>regalo che a Roma si dava agli ospiti). Il personaggio di Drusilla viene ad animare questi e molti altri versi sotto il senhal (nome fittizio) di Mosca. Questo senhal è molto indicativo per capire il modus operandi di Montale in questa raccolta così diversa dalle precedenti. L’archetipo di donna angelo, la Clizia delle “Occasioni”, è ormai un ricordo lontano, invece di una donna idealizzata capace di ridare senso alla vita, il peta necessità di una donna vera, semplice, piccola e umile come una mosca, dalla vista debole (come era Drusilla), ma solo in apparenza. Questo piccolo insetto in realtà nasconde una forza straordinaria e se i suoi occhi non vedono bene il mondo circostante, riescono a penetrare la vera realtà delle cose; la realtà non è quella che si crede. Gli Xenia sono quindi costruiti per antifrasi: dietro il miope si nasconde una vista acuta, dietro un linguaggio semplice un significato profondo.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.

Struttura e significato del componimento

Si tratta di un componimento in versi liberi suddiviso in due strofe: la prima di sette e la seconda di cinque versi. Le rime sono occasionali o per assonanza o consonanza.

Appare subito evidente il tributo alla moglie, la compagna di vita che ha sceso con lui almeno un milione di scale nel cammino della vita. Importante vedere come per Montale la visione della vita come una scala da salire mentre si affrontano numerose prove, viene qui ribaltata: la vita è una discesa in cui si rischia di cadere nel vuoto (v.v 2 e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino) e per questo c’è bisogno di una sapiente guida. Alla vista di tutti è il braccio del poeta a sorreggere Mosca, ma la vista inganna e invece di sorreggere quel braccio si appoggia alla compagna di un lungo braccio che comunque è stato troppo breve. Al verso 4 Montale dice che oramai tutte le incombenze della vita, le coincidenze da prendere, gli inganni (trappole) e le delusioni (scorni), non lo riguardano più (né più mi occorrono) perché la sua discesa solitaria si approssima alla fine. Drusilla, alias Mosca, impersona i panni di una eroina semplice la cui scomparsa viene superata dal poeta nel ricordo. In questo periodo la sua poesia assume una dimensione privata e senza l’uso di pause o cesure riporta in vita il ricordo di ciò che non c’è più.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dell'ultimo periodo di Montale?
  2. L'ultimo periodo di Montale è caratterizzato da poesie più prosastiche e dal tono umile, in cui il poeta si rifugia in realtà semplici e dense di significato, evitando di affrontare i tragici eventi storici del suo tempo.

  3. A chi è dedicata la poesia "Ho sceso, dandoti il braccio"?
  4. La poesia è dedicata a Drusilla Tazi, la moglie defunta di Montale, e fa parte della sezione Xenia, che sono tributi in sua memoria.

  5. Qual è il simbolismo del senhal "Mosca" nella poesia di Montale?
  6. Il senhal "Mosca" rappresenta Drusilla come una donna semplice e umile, ma con una forza straordinaria e una capacità di vedere la vera realtà delle cose, nonostante la sua apparente debolezza visiva.

  7. Come viene rappresentata la vita nella poesia "Ho sceso, dandoti il braccio"?
  8. La vita è rappresentata come una discesa di scale, in cui si rischia di cadere nel vuoto, e Montale sottolinea l'importanza di una guida sapiente, che nel suo caso era la moglie Drusilla.

  9. Qual è la struttura del componimento "Ho sceso, dandoti il braccio"?
  10. Il componimento è in versi liberi, suddiviso in due strofe, la prima di sette versi e la seconda di cinque, con rime occasionali per assonanza o consonanza.

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