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Concetti Chiave

  • La poesia di Eugenio Montale, scritta nel 1973, narra la storia di un rondone soccorso e curato fino alla sua guarigione e al ritorno al volo.
  • Gina, la cameriera, si prende cura del rondone pulendo le sue ali incrostate di catrame e offrendogli rifugio e cibo.
  • Il rondone, dopo aver accettato il cibo e riposato, riprende il volo senza salutare, osservato dalla cameriera del piano superiore.
  • La poesia è composta da 18 versi liberi, con una narrazione oggettiva e un linguaggio quotidiano, simile a una descrizione giornalistica.
  • Il tema centrale è la testimonianza di un evento di vita, senza intenti di denuncia o insegnamento, in linea con il pensiero di Montale.

Indice

  1. Il rondone e Gina
  2. La fuga del rondone
  3. Analisi della poesia di Montale
  4. Struttura e stile del componimento
  5. Interpretazione del tema

Il rondone e Gina

Il rondone raccolto sul marciapiede

aveva le ali ingrommate di catrame,

non poteva volare.

Gina che lo curò sciolse quei grumi

con batuffoli d’olio e di profumi,

gli pettinò le penne, lo nascose

in un cestino appena sufficiente

a farlo respirare.

Lui la guardava quasi riconoscente

da un occhio solo. L’altro non si apriva.

Poi gradì mezza foglia di lattuga

e due chicchi di riso. Dormì a lungo.

Il giorno dopo all’alba riprese il volo

senza salutare.

Lo vide la cameriera del piano di sopra.

Che fretta aveva fu il commento. E dire

che l’abbiamo salvato dai gatti. Ma ora forse

potrà cavarsela.

Il rondone raccolto sul marciapiede

Aveva le ali incrostate di catrame,

non poteva volare.

Gina che lo curò tolse quei grumi

Con batuffoli d’olio e di profumo,

gli sistemò le penne, lo nascose

in un cestino appena sufficiente

per farlo respirare.

Lui la guardava quasi riconoscente

Con un occhio solo. L’altro non si apriva.

Poi mangiò mezza foglia di lattuga

E due chicchi di riso. Dormì molto.

La fuga del rondone

Il giorno dopo volò via all’alba

Senza salutare.

Lo vide la cameriera del piano di sopra.

“che fretta aveva” fu il commento. E dire

che l’abbiamo salvato dai gatti. Ma ora forse

potrà cavarsela da solo.

Analisi della poesia di Montale

La poesia scritta da Eugenio Montale nel 1973 e inserita nella raccolta “Diari del ’71 e del ’72”, ha come tema centrale le vicende di un uccello trovato su un marciapiede, e soccorso dalla cameriera dell’autore, fino alla guarigione e alla ripresa del volo.

Nei primi sette versi il tema principale è quello del ritrovamento del rondone e delle cure che Gina gli presta, curando le sue penne e cercandogli un rifugio sicuro.

Nei versi successivi il protagonista è il volatile che, iniziando con uno sguardo riconoscente verso la sua salvatrice, diventa poi più attivo, accetta del cibo, si riposa e poi se ne va.

Nell’ultima parte invece il punto di vista è quello della cameriera del piano di sopra che commenta la fuga del pennuto, accusandolo di ingratitudine, ma sperando che, grazie a ciò, lui se la cavi.

Struttura e stile del componimento

La poesia è composta di 18 versi in un’unica strofa. I versi sono liberi, con una prevalenza di endecasillabi alternati a settenari e senari.

Le rime sono sciolte, cioè non rispettano uno schema fisso, pur essendo presenti in alcuni versi. Il testo è avaro di figure retoriche, se si esclude una consonanza in R nei primi due versi. L’autore sceglie una lingua piana e quotidiana, con frasi brevi e paratassi.

Il componimento è più simile a una descrizione giornalistica che ad una lirica, i fatti sono narrati oggettivamente, tranne che per lo sguardo quasi riconoscente del rondone, che è l’unica inferenza (cioè conclusione tratta soggettivamente).

Interpretazione del tema

Bisogna ricordare che Montale è il poeta del “male di vivere” e che sosteneva che la poesia non ha una funzione di insegnamento, ma solo di testimonianza.

Questo ci aiuta a capire che il tema dei versi non è la denuncia del degrado ambientale né un inno alla solidarietà, bensì rappresenta solo una testimonianza di vita.

Il volo finale dell’uccello non è un simbolo di libertà, ma piuttosto una semplice constatazione. Il mancato ringraziamento non rappresenta un atto di egoismo, ma un semplice comportamento naturale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale della poesia di Montale "Il rondone e Gina"?
  2. Il tema centrale è la vicenda di un rondone trovato su un marciapiede, curato da Gina, e la sua successiva guarigione e ripresa del volo.

  3. Come viene descritto il comportamento del rondone nei confronti di Gina?
  4. Il rondone mostra uno sguardo quasi riconoscente verso Gina, accetta il cibo e si riposa prima di volare via senza salutare.

  5. Qual è la struttura e lo stile del componimento poetico?
  6. La poesia è composta da 18 versi in un'unica strofa, con versi liberi e rime sciolte. Lo stile è semplice e quotidiano, simile a una descrizione giornalistica.

  7. Qual è l'interpretazione del volo finale del rondone secondo Montale?
  8. Il volo finale non è un simbolo di libertà, ma una semplice constatazione di un comportamento naturale, senza implicazioni di egoismo o ingratitudine.

  9. Qual è la visione di Montale sulla funzione della poesia?
  10. Montale crede che la poesia non abbia una funzione di insegnamento, ma solo di testimonianza, riflettendo il suo tema del "male di vivere".

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