eddie guerrero
Genius
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Concetti Chiave

  • Michele Scalza, giovane fiorentino, era noto per essere piacevole e apprezzato per le sue novelle innovative.
  • Durante una discussione su chi fossero gli uomini più nobili e antichi di Firenze, Scalza sostenne che i Baronci fossero i più antichi e nobili.
  • Scalza propose una scommessa: avrebbe vinto una cena se avesse dimostrato la sua tesi sui Baronci.
  • Scalza argomentò che i Baronci furono creati quando Dio stava imparando a dipingere, giustificando così la loro antichità e nobiltà.
  • Alla fine, tutti i presenti, inclusi il giudice e l'avversario di Scalza, risero e accettarono che Scalza avesse vinto la scommessa.

Giovani donne, l'essere stati ricordati i Baronci da Panfilo, li quali per avventura voi non conoscete come fa egli, m'ha nella memoria tornata una novella, nella quale quanta sia la lor nobiltà si dimostra, senza dal nostro proposito deviare; e per ciò mi piace di raccontarla.

Indice

  1. La scommessa di Michele Scalza
  2. Conclusione e vittoria di Scalza

La scommessa di Michele Scalza

Egli non è ancora guari di tempo passato che nella nostra città era un giovane chiamato Michele Scalza, il quale era il più piacevole e il più sollazzevole uom del mondo, e le più nuove novelle aveva per le mani; per la qual cosa i giovani fiorentini avevan molto caro, quando in brigata si trovavano, di poter aver lui.

Ora avvenne un giorno che, essendo egli con alquanti a Montughi, si 'ncominciò tra loro una quistion così fatta: quali fossero li più gentili uomini di Firenze e i più antichi.

De'quali alcuni dicevano gli Uberti, e altri i Lamberti, e chi uno e chi un altro, secondo che nell'animo gli capea.

Li quali udendo lo Scalza, cominciò a ghignare, e disse:

- Andate via, andate, goccioloni che voi siete, voi non sapete ciò che voi vi dite; i più gentili uomini e i più antichi, non che di Firenze, ma di tutto il mondo o di maremma, sono i Baronci; e a questo s'accordano tutti i fisofoli e ogn'uom che gli conosce, come fo io; e acciò che voi non intendeste d'altri, io dico de'Baronci vostri vicini da Santa Maria Maggiore.

Quando i giovani, che aspettavano che egli dovesse dire altro, udiron questo, tutti si fecero beffe di lui, e dissero:

- Tu ci uccelli, quasi come se noi non cognoscessimo i Baronci come facci tu

Disse lo Scalza:

- Alle guagnele non fo, anzi mi dico il vero, e se egli ce n'è niuno che voglia metter su una cena a doverla dare a chi vince con sei compagni quali più gli piaceranno, io la metterò volentieri; e ancora vi farò più, che io ne starò alla sentenzia di chiunque voi vorrete.

Tra'quali disse uno, che si chiamava Neri Mannini:

- Io sono acconcio a voler vincer questa cena -; e accordatisi insieme d'aver per giudice Piero di Fiorentino, in casa cui erano, e andatisene a lui, e tutti gli altri appresso, per vedere perdere lo Scalza e dargli noia, ogni cosa detta gli raccontarono.

Piero, che discreto giovane era, udita primieramente la ragione di Neri, poi allo Scalza rivolto, disse:

- E tu come potrai mostrare questo che tu affermi?

Disse lo Scalza:

- Che? Il mosterrò per sì fatta ragione, che non che tu, ma costui che il nega, dirà che io dica il vero. Decameron - Sesta Giornata - Sesta Novella articoloVoi sapete che, quanto gli uomini sono più antichi, più son gentili, e così si diceva pur testé tra costoro; e i Baronci son più antichi che niuno altro uomo, sì che son più gentili; e come essi sien più antichi mostrandovi, senza dubbio io avrò vinta la quistione.

Voi dovete sapere che i Baronci furon fatti da Domenedio al tempo che egli avea cominciato d'apparare a dipignere; ma gli altri uomini furon fatti poscia che Domenedio seppe dipignere. E che io dica di questo il vero, ponete mente à Baronci e agli altri uomini: dove voi tutti gli altri vedrete co'visi ben composti e debitamente proporzionati, potrete vedere i Baronci qual col viso molto lungo e stretto, e quale averlo oltre ad ogni convenevolezza largo, e tal v'è col naso molto lungo, e tale l'ha corto, e alcuno col mento in fuori e in su rivolto, e con mascelloni che paiono d'asino; ed evvi tale che ha l'uno occhio più grosso che l'altro, e ancora chi l'un più giù che l'altro, sì come sogliono esser i visi che fanno da prima i fanciulli che apparano a disegnare. Per che, come già dissi, assai bene appare che Domenedio gli fece quando apparava a dipignere; sì che essi sono più antichi che gli altri, e così più gentili.

Conclusione e vittoria di Scalza

Della qual cosa, e Piero che era il giudice, e Neri che aveva messa la cena, e ciascun altro ricordandosi, e avendo il piacevole argomento dello Scalza udito, tutti cominciarono a ridere e affermare che lo Scalza aveva la ragione, e che egli aveva vinta la cena, e che per certo i Baronci erano i più gentili uomini e i più antichi che fossero, non che in Firenze, ma nel mondo o in maremma.

E perciò meritamente Panfilo, volendo la turpitudine del viso di messer Forese mostrare, disse che stato sarebbe sozzo ad un de'Baronci.

Parafrasi

Giovani donne, essendomi tornati in mente i Baronci grazie alla novella di Panfilo, vi voglio raccontare una loro avventura nella quale si dimostra quanto era grande la loro nobiltà. C’era una volta nella nostra città il più bel giovane del mondo, il suo nome era Michele Scalza. Egli era a conoscenza delle più recenti novelle e questo faceva di lei un uomo molto ammirato specialmente dai giovani fiorentini. Un giorno mentre si trovava a Montuoghi con degli amici, e qui emerse una questione: quali fossero gli uomini più gentili, quali i più antichi di Firenze e quali fossero in grado di capirli.

Scalza sentendo queste parole si mise a ridere e disse:” Andatavene, gli uomini più gentili sono i Baronci e non ci sono solo a Firenze, questo non lo dico solo io ma lo dicono anche i filosofi e tutte le persone che li conoscono.” I giovani, sentendo le sue parole iniziarono a scherzarlo e dissero:” Tu ci stai prendendo in giro, come se noi li conoscessimo questi Baronci” Scalza li interruppe e disse.” Io non vi sto prendendo in giro e per dimostrarvi quello che dico ci scommetto una cena”. Tra i giovani li presenti se ne alzò uno che si chiamava Neri Vannini, il quale disse:” Io voglio scommettere con te perché sono sicuro di vincere la cena.” Si accordarono dunque con il giudice Pietro di Fiorentino, il quale li ospitava entrambi in casa sua, casa nella quale erano presenti anche tutti i restanti giovani per assistere alla sconfitta di Scalza, in questo modo avrebbero potuto portare in trionfo Neri e scherzare Scalza raccontando a tutti che genere di giovane fosse. Neri si rivolse a Scalza e disse:” Come puoi dimostrare che quello che affermi è vero?”. Scalza rispose:” lo dimostrerò con la ragione, infatti non lo dirò ne io ne tu, ma colui che nega mi dirà il vero. Voi sapete che gli uomini più sono anziani più sono gentili, e così i Baroncini sono i più antichi, e di conseguenza anche i più gentili. È questo quello che vi dimostrerò e che mi farà vincere. Dovete sapere che i Baroncini risalgono al tempo di Domenedio, quando aveva iniziato a dipingere ma nessuno credeva nelle sue possibilità. Provate a pensare ai Baroncini: dove voi vedete tutte le persone con i visi ben composti e proporzionati , potrete vedere anche i Baroncini con un viso molto lungo, stretto o largo, c’era chi aveva il naso lungo e chi corto, alcuni con il mento molto vistoso e altri con il naso all’insù, chi aveva la mascella grosse e chi piccola, c’era anche dei bambini che avevano un occhio più grosso dell’altro, insomma li vedreste come se fossero dei disegni di bambini, infatti come ho già ben spiegato, Domenedio gli disegnò all’inizio della sua carriera, quando ancora doveva imparare a disegnare, per questo dico che sono più antichi e anche più gentili”. Udito questo sia Piero, che era il giudice, sia Neri, che i presenti si misero a ridere e affermarono che Scalza aveva ragione, e che aveva vinto la cena perchè i Baroncini erano le persone più antiche e gentili non solo di tutta Firenze ma bensì di tutto il mondo o di tutta la Maremma.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale della novella raccontata da Michele Scalza?
  2. Il tema centrale è una scommessa su chi siano gli uomini più antichi e gentili di Firenze, con Scalza che sostiene che i Baronci siano i più nobili e antichi.

  3. Chi è Michele Scalza e quale ruolo ha nella storia?
  4. Michele Scalza è un giovane fiorentino noto per la sua piacevolezza e abilità nel raccontare novelle, e nella storia scommette su chi siano i più nobili di Firenze.

  5. Come dimostra Scalza che i Baronci sono i più antichi e gentili?
  6. Scalza sostiene che i Baronci furono creati da Dio quando stava imparando a dipingere, quindi sono più antichi e, per estensione, più gentili degli altri uomini.

  7. Qual è la reazione degli altri giovani alla dichiarazione di Scalza sui Baronci?
  8. Gli altri giovani inizialmente si prendono gioco di Scalza, ma alla fine, dopo aver ascoltato il suo argomento, ridono e concordano che ha ragione.

  9. Qual è l'esito della scommessa tra Michele Scalza e Neri Mannini?
  10. Michele Scalza vince la scommessa, convincendo tutti che i Baronci sono i più antichi e gentili, e quindi si aggiudica la cena.

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