eddie guerrero
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Concetti Chiave

  • Messer Dego della Ratta, un uomo catalano noto per il suo fascino, arriva a Firenze e si interessa a una donna legata al vescovo Antonio d'Orso.
  • Nonostante l'opposizione della moglie, un accordo finanziario viene stretto tra Messer Dego e il marito avaro della donna per trascorrere una notte insieme.
  • Durante una celebrazione, il vescovo e Messer Dego incontrano Monna Nonna de' Pulci, una giovane spiritosa e di grande cuore.
  • Monna Nonna risponde con prontezza a un commento che percepisce come offensivo, suggerendo che solo una buona somma di denaro potrebbe persuaderla.
  • La risposta di Monna Nonna lascia sia il vescovo che Messer Dego in imbarazzo, spingendoli a ritirarsi in silenzio.

Indice

  1. L'arrivo di Messer Dego a Firenze
  2. L'accordo con il marito avaro
  3. L'incontro con Monna Nonna de' Pulci
  4. La risposta di Monna Nonna
  5. La vergogna del vescovo e del maniscalco
  6. Il tempo del vescovo Antonio D'Orso
  7. L'accordo con il marito avaro (ripetizione)
  8. L'incontro con Monna Nonna de' Pulci (ripetizione)
  9. La risposta di Monna Nonna (ripetizione)
  10. La vergogna del vescovo e del maniscalco (ripetizione)

L'arrivo di Messer Dego a Firenze

Essendo vescovo di Firenze messer Antonio d'Orso, valoroso e savio prelato, venne in Firenze un gentile uom catalano, chiamato messer Dego della Ratta, maliscalco per lo re Ruberto.

Il quale, essendo del corpo bellissimo e vie più che grande vagheggiatore, avvenne che fra l'altre donne fiorentine una ne gli piacque, la quale era assai bella donna ed era nepote d'un fratello del detto vescovo.

L'accordo con il marito avaro

E avendo sentito che il marito di lei, quantunque di buona famiglia fosse, era avarissimo e cattivo, con lui compose di dovergli dare cinquecento fiorin d'oro, ed egli una notte con la moglie il lasciasse giacere; per che, fatti dorare popolini d'ariento, che allora si spendevano, giaciuto con la moglie, come che contro al piacer di lei fosse, gliele diede. Decameron - Sesta Giornata, Terza Novella articoloIl che poi sappiendosi per tutto, rimasero al cattivo uomo il danno e le beffe; e il vescovo, come savio, s'infinse di queste cose niente sentire.

L'incontro con Monna Nonna de' Pulci

Per che, usando molto insieme il vescovo e '1 maliscalco, avvenne che il dì di San Giovanni, cavalcando l'uno allato all'altro, veggendo le donne per la via onde il palio si corre, il vescovo vide una giovane, la quale questa pestilenzia presente ci ha tolta donna, il cui nome fu monna Nonna de'Pulci, cugina di messere Alesso Rinucci, e cui voi tutte doveste conoscere; la quale, essendo allora una fresca e bella giovane e parlante e di gran cuore, di poco tempo avanti in Porta San Piero a marito venutane, la mostrò al maliscalco; e poi essendole presso, posta la mano sopra la spalla del maliscalco, disse:

- Nonna, che ti par di costui? Crederrestil vincere?

La risposta di Monna Nonna

Alla Nonna parve che quelle parole alquanto mordessero la sua onestà, o la dovesser contaminar negli animi di coloro, che molti v'erano, che l'udirono. Per che, non intendendo a purgar questa contaminazione, ma a render colpo per colpo, prestamente rispose:

- Messere, è forse non vincerebbe me, ma vorrei buona moneta.

La vergogna del vescovo e del maniscalco

La qual parola udita il maliscalco e 'l vescovo, sentendosi parimente trafitti, l'uno siccome facitore della disonesta cosa nella nepote del fratel del vescovo, e l'altro sì come ricevitore nella nepote del proprio fratello, senza guardar l'un l'altro, vergognosi e taciti se n'andarono, senza più quel giorno dirle alcuna cosa.

Così adunque, essendo la giovane stata morsa, non le si disdisse il mordere altrui motteggiando.

Il tempo del vescovo Antonio D'Orso

Correva il tempo in cui era vescovo di Firenze Messer Antonio D’Orso intelligente e valoroso prelato, quando venne in Firenze un gentile uomo catalano chiamato Messer Dego della Ratta, maniscalco del re Ruberto. Esso aveva un corpo bellissimo ed era un grande corteggiatore. Questo si accorse che fra le donne fiorentine ce ne era una che gli piaceva molto. Essa era la nipote del fratello del vescovo ed era molto bella.

L'accordo con il marito avaro (ripetizione)

Messer Dego aveva sentito dire che il marito di questa era, pur essendo di buona famiglia, un uomo avarissimo e cattivo, si mise dunque d’accordo con questo al fine di passare una notte con sua moglie, pagandogli la somma di cinquecento fiorini; fece dorare i popolini d’argento, moneta che a quel tempo circolava, passo la notte con la moglie, anche se lei non era d’accordo, e in fine consegnò le monete al cattivo uomo. Queste rimasero a lui insieme al danno e alla beffa, che nel frattempo aveva scoperto; e ilo vescovo, come uomo intelligente, fece finta di non conoscere queste cose.

L'incontro con Monna Nonna de' Pulci (ripetizione)

Il vescovo e il maniscalco del re passavano molto tempo insieme, e accadde che il giorno di S. Giovanni, cavalcando l’uno affianco dell’altro e vedendo le donne lungo le vie dove si corre il palio, il vescovo vide una giovane la quale la pestilenza presente ci ha portata via quando era anziana, il cui nome era signora Nonna de Pulci, cugina del Messer Alessio Rinucci, che voi tutte dovreste conoscere. Questa giovane era allora bella e fresca e parlava con un gran cuore, e di li a poco, giunti a Porta S. Pietro, il marito gli venne in contro e la fece vedere al maniscalco; poi pose la mano di lei sopra la spalla di questo e disse:” Nonna cosa te ne sembra di questo uomo? Credi di poterlo vincere?”.

La risposta di Monna Nonna (ripetizione)

Alla Nonna sembrava che quelle parole offendessero molto la sua onestà, o la infamassero negli animi di quei molti che li ascoltavano. Così decisa a replicare colpo per colpo ed a togliersi questo peso dall’anima, prontamente rispose:” Messere lei forse non riuscirebbe ad avere me, ma solo con buona moneta.”

La vergogna del vescovo e del maniscalco (ripetizione)

Udite queste parole il maniscalco e il vescovo si sentirono entrambi trafitti, il primo perché come colui che aveva utilizzato la disonestà con la nipote del fratello del vescovo, e l’altro così come il ricevitore della nipote del proprio fratello.

Senza guardarsi l’un l’altro, vergognati e in silenzio se ne andarono senza più dire da quel giorno alcuna cosa.

Così dunque essendo stata la giovane ferita nell’orgoglio, non le si può negare di replicare alle offese e di offendere a sua volta.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Messer Dego della Ratta e quale ruolo aveva a Firenze?
  2. Messer Dego della Ratta era un gentile uomo catalano e maniscalco del re Ruberto, noto per il suo bellissimo aspetto e per essere un grande corteggiatore. Arrivò a Firenze durante il tempo del vescovo Antonio D'Orso.

  3. Quale accordo fece Messer Dego con il marito avaro?
  4. Messer Dego fece un accordo con il marito avaro di una donna fiorentina, offrendogli cinquecento fiorini d'oro per passare una notte con sua moglie, nonostante il disaccordo di lei.

  5. Chi era Monna Nonna de' Pulci e quale fu la sua risposta al vescovo?
  6. Monna Nonna de' Pulci era una giovane donna fiorentina, cugina di Messer Alesso Rinucci. Alla domanda del vescovo su cosa pensasse del maniscalco, rispose prontamente che forse non l'avrebbe vinta, ma avrebbe voluto buona moneta.

  7. Come reagirono il vescovo e il maniscalco alle parole di Monna Nonna?
  8. Il vescovo e il maniscalco si sentirono trafitti dalle parole di Monna Nonna e, vergognosi, se ne andarono in silenzio senza più rivolgerle parola.

  9. Qual era la reputazione del marito della donna fiorentina e come si concluse l'accordo con Messer Dego?
  10. Il marito della donna fiorentina era noto per essere avarissimo e cattivo. L'accordo con Messer Dego si concluse con il pagamento di monete dorate, ma il marito rimase con il danno e le beffe quando la vicenda divenne di pubblico dominio.

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