Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il termine "borghese" originariamente indicava gli abitanti dei borghi, evolvendosi nel XIV secolo a rappresentare una classe con ruoli distintivi nel commercio e finanza.
  • "Cavaliere" deriva dal francese e indica un individuo addetto ai cavalli; nel tempo, acquisisce connotazioni di onore e coraggio, ma anche ironiche nei racconti di Boccaccio.
  • Il "mercante" nel Decameron è visto come un intermediario economico chiave, ma anche criticato per il suo ruolo monopolistico e l'ossessione per il profitto.
  • La figura del mercante influiva notevolmente su commercio e trasporti medievali, essendo spesso percepito come parassita per il suo guadagno percepito come ingiusto.
  • Il concetto di "nobile" in Boccaccio si discosta dalla sola discendenza, enfatizzando la nobiltà d'animo e descrivendo la transizione sociale dall'aristocrazia alla borghesia.

Indice

  1. Origini e Evoluzione del Borghese
  2. Il Cavaliere nel Medioevo
  3. Il Mercante nel Decameron
  4. Nobiltà e Borghesia nel Boccaccio

Origini e Evoluzione del Borghese

Si tratta di una parola che risale al latino medioevale (derivata da burgus = borgo) e, all’inizio, indicava gli abitanti dei borghi e delle città. Nel XIV secolo, il borghese non era solo un generico abitante della città, ma cominciò ad acquistare connotati particolari e autonomi dalle altre classi sociali.

Veniva spesso guardato con sospetto perché si occupava, in prevalenza dello scambio di beni, del commercio in genere e di finanza, viaggiando da una città all’altra. Il suo ruolo oscillava fra quello del mercante e quello dell’usuraio (l’usura era un’attività riprovevole), allargandosi poi ad atri mestieri: il giudice, il dottore, ecc. Di società borghese si potrà parlare solo più tardi, quando nel XVIII secolo, la maggior parte dell’economia sociale si baserà sulla produzione e sullo scambio.

Il Cavaliere nel Medioevo

Il termine deriva dal francese “chevalier” e dal provenzale “cavalier”, parole a loro volta derivate da “caballarius” che in tardo latino significa “ colui che è addetto ai cavalli”. A partire dall’ XI secolo, per intervento della Chiesa, la condizione di cavaliere si ottiene soltanto in seguito ad una investitura ufficiale. Nel Decameron sono presenti due tipi di cavalieri: quello della tradizione, nominato dal papa (cf., Ghino di Tacco), ma anche quello che è cavaliere per mera investitura sociale”, in quanto uomo d’onore e di coraggio, che mantiene impegni e promesse fatte. E questo secondo tipo di cavaliere mette in crisi la figura tradizionale. A volte, Boccaccio usa il termine in senso ironico, alludendo a doti tutt’altro che cavalleresche come scarso coraggio, stupidità, goffaggine, dabbenaggine, ecc.

Il Mercante nel Decameron

Questa figura è spesso ricorrente nel Decameron. Non è da sottovalutare il fatto che il padre del Boccaccio rappresentò per un certo periodo la banca dei Bardi a Napoli e, inizialmente, Boccaccio era destinato a seguirne le orme. Si tratta di colui che vede il denaro come la ragione della propria vita e considera la perdita delle ricchezze la maggiore disgrazia che mai gli possa capitare. Andreuccio da Perugia e Landolfo Rufolo sono mercanti di questo tipo. Quest’0ultimo non si rassegna alla perdita delle sue ricchezze e, piuttosto che rimanere povero, preferisce morire o rubare. Nel Medioevo, il mercante era considerato come un intruso, spesso bollato come parassita, perché si faceva forte del suo ruolo di intermediario nei commerci per ricavare un profitto ingiusto. A causa dell’arretratezza dei trasporti delle difficoltà nelle comunicazioni, i mercanti acquisivano una posizione monopolistica, cioè unici possessori di determinate qualità di merci o prodotti che venivano venduti a caro prezzo. Il mercante era quindi un operatore economico estremamente importante perché influiva sia sullo sviluppo della produzione e dei commerci, sia sul miglioramento dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione.

Nobiltà e Borghesia nel Boccaccio

In contrasto con la tradizione, il nobile del Boccaccio è associato alla nobiltà d’animo, presente anche in chi è nobile per discendenza. Due novelle rappresentano bene questo concetto: quella di Tancredi e di sua figlia Ghismunda e quella di Cisti il fornaio. Il termine “nobile” indica la crisi di passaggio vissuta dalla società del tempo: cioè la decadenza graduale dell’aristocrazia e la crescita del potere sociale della borghesia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e l'evoluzione del termine "borghese"?
  2. Il termine "borghese" deriva dal latino medioevale "burgus" e inizialmente indicava gli abitanti dei borghi e delle città. Nel XIV secolo, il borghese acquisì connotati particolari, distinguendosi dalle altre classi sociali e occupandosi principalmente di commercio e finanza.

  3. Come viene rappresentato il cavaliere nel Medioevo secondo il testo?
  4. Il cavaliere nel Medioevo, derivato dal termine francese "chevalier", otteneva la sua condizione tramite un'investitura ufficiale. Nel Decameron, Boccaccio presenta due tipi di cavalieri: quello tradizionale e quello sociale, quest'ultimo spesso descritto in modo ironico.

  5. Qual è il ruolo del mercante nel Decameron?
  6. Nel Decameron, il mercante è una figura ricorrente che vede il denaro come la ragione della propria vita. È considerato un intruso e parassita, ma anche un operatore economico importante che influenzava lo sviluppo dei commerci e dei trasporti.

  7. Come viene descritta la nobiltà nel contesto del Boccaccio?
  8. Nel Boccaccio, la nobiltà è associata alla nobiltà d'animo, presente anche in chi è nobile per discendenza. Questo concetto riflette la crisi di passaggio della società del tempo, con la decadenza dell'aristocrazia e la crescita del potere della borghesia.

  9. Quali sono le implicazioni sociali della crescita della borghesia nel XVIII secolo?
  10. Nel XVIII secolo, la crescita della borghesia portò a una società in cui l'economia sociale si basava principalmente sulla produzione e sullo scambio, segnando un cambiamento significativo rispetto alle strutture sociali precedenti.

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