Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La novella, narrata da Filomena, celebra l'intelligenza come soluzione alle difficoltà, con l'esempio del Saladino e dell'ebreo Melchisedech.
  • La storia esalta la saggezza e l'intelligenza per affrontare situazioni complesse, dimostrando che la magnanimità può superare la forza.
  • Melchisedech, con astuzia, evita la trappola del Saladino rispondendo con la parabola degli anelli, sottolineando l'indeterminabilità della verità religiosa.
  • L'interpretazione corretta della novella si concentra sulla saggezza umana piuttosto che su temi religiosi o ideologici.
  • La struttura narrativa presenta diversi livelli, con una narrazione "a scatole cinesi" che coinvolge vari narratori.

Questa novella viene raccontata da Filomena nella prima giornata, il cui tema è libero.

Il tema è la celebrazione dell’intelligenza che è la qualità di tantissimi personaggi del Decamerone. La tesi da dimostrare è questa: il senno è causa di consolazione e dall’intelligenza nasce la soluzione ad ogni difficoltà e la serenità d’animo.

Indice

  1. Il dilemma del Saladino
  2. La risposta di Melchisedech
  3. La storia dei tre anelli
  4. Conclusione e morale
  5. Temi e interpretazioni
  6. Esaltazione della saggezza

Il dilemma del Saladino

Il Saladino, sultano del Cairo noto per le qualità militari e la raffinatezza della corte, poiché aveva speso tutti i suoi averi a seguito di imprevisti, non aveva idea a chi rivolgersi per ottenere un prestito.

Ad un certo punto gli venne in mente che ad Alessandria viveva un ebreo, di nome Melchidesech che era solito prestare danari. Pensando che costui avesse la possibilità di prestargli quanto gli era necessario, egli, però, non voleva ottenere, con la costrizione, ciò di cui aveva bisogno. Pertanto pensò bene di ricorrere ad una modalità costrittiva che avesse una parvenza di legalità.

La risposta di Melchisedech

Per questo lo fece chiamare e, accoltolo nel suo palazzo con molta familiarità e tenuto conto della sua saggezza e conoscenza, gli chiese il parere su quale secondo lui, delle tre religione [musulmana, cristiana ebraica] fosse quella vera. L’uomo, che era molto intelligente, capì che il Saladino lo voleva cogliere in fallo nella risposta, prendendone spunto per poi accusarlo [magari di empietà]. Pertanto, pensò che sarebbe stato meglio non lodare nessuna delle tre religioni perché, in questo modo, il Saladino non avrebbe raggiunto il suo scopo. Dopo aver riflettuto bene, con l’aspetto di colui che cerca una risposta che non offra appigli per essere accusato, si espresse dicendo che si trattava di una bella domanda e per rendere più comprensibile il suo pensiero, avrebbe raccontato una piccola novella.

La storia dei tre anelli

Un uomo molto ricco, fra i suoi gioielli, possedeva anche un bellissimo e prezioso anello. Volendo che restasse per sempre eredità dei suoi discendenti, egli decise di lasciarlo ad uno dei figli in modo che, quest’ultimo potesse essere il più onorato e riverito di tutti e così successe per generazioni.

Ultimamente, l’anello era diventato proprietà di un uomo che aveva tre figli, tutti belli e virtuosi. Il padre voleva bene a tutti e tre senza alcuna distinzione. I tre ragazzi erano al corrente della questione dell’anello e ognuno, volendone essere l’erede, separatamente pregava il padre affinché, ormai in fin di vita, gli lasciasse in eredità il gioiello. L’uomo non sapeva chi scegliere e pensò di soddisfare la richiesta di tutti e tre. Per questo, fece fare altri due anelli identici in tutto e per tutto al primo e , arrivato in punto di morte, in segreto, ad ognuno consegnò il suo. Dopo la morte del genitore, ogni figlio tirò fuori il proprio anello come prova che spettava a lui avere l’eredità e l’onore, in base alla prova oggettiva. Ma ognuno era in possesso dell’anello e non essendo possibile capire quale fosse quello vero, la questione non è stata ancora risolta. La stessa cosa succede per le tre religioni monoteiste: ognuna delle tre ha i propri comandamenti a buon diritto, la vera legge e tutto quanto deriva da Dio. Ma ancora non si è in grado di stabilire quale delle tre religioni sia quella vera e originale e le altre due delle perfette copie.

Conclusione e morale

Il Saladino riconobbe che Melchisedech era riuscito abilmente a non cadere nella trappola per cui decise di esporgli quale erano veramente le sue necessità. L’ebreo non ebbe alcun problema a soddisfare le esigenze del Saladino. Da parte sua, quest’ultimo restituì tutti i prestiti avuti, aggiungendovi dei bei doni e la propria amicizia.

Temi e interpretazioni

Innanzitutto si deve osservare che la novella, pur essendo collocata dopo quella di Ser Ciappelletto e di Abraam giudeo, entrambe per oggetto il tema della religione, non è incentrata affatto sullo stesso argomento, come viene spiegato nell’introduzione dalla novellante Filomena. Il tema di fondo non è Dio, la religione o la fede, ma il comportamento e le vicende dell’uomo e soprattutto con essa si vuole dimostrare che con la saggezza si possono risolvere tutti i problemi. Da questo possiamo dedurre che una lettura in chiave ideologica della novella, cioè come espressione di scetticismo religioso o come manifesto della tolleranza religiosa, sarebbe in contraddizione con quanto Boccaccio dichiara indirettamente. Questa chiave di lettura errata si è stratificata nel tempo a seguito delle lotte nel Cinquecento per la conquista della libertà religiosa o della diffusione, nel Settecento, del concetto di tolleranza.

Esaltazione della saggezza

Tenuto conto di questo equivoco, risultano chiari i temi della novella:

1) Esaltazione della saggezza e dell’intelligenza, sempre pronta a valutare i dati di una situazione difficile per trovare per modo per superarla (un tema che è sempre presente nel Decameroine)

2) Ammirazione per il codice di comportamento basato sulla nobiltà d’animo, sulla lealtà e sulla signorilità.

Questi due temi sono presenti dal principio alla fine. Il Saladino, di cui sin dalle prime righe, viene evidenziato il valore, rinuncia alla forza e pone il rapporto con Melchisedech sul piano dell’intelligenza e del duello intellettuale. Egli è abile, saggio, ma anche magnanimo; tuttavia l’ebreo e ben più abile di lui e pur occupando nella scala sociale un gradino inferiore non cade nella trappola e dimostra anch’esso magnanimità, accordando i prestiti richiesti. E la situazione, partita con una sorta di contesa, termina con l’amicizia.

Questa novella si presta anche ad un esame dei diversi di narrazione. A Boccaccio, narratore di I grado, fa seguito Filomena come novellatore e quindi narratore di II grado. Nel corso della novella interviene Melchisedech che narra la novella dei tre anelli e quindi ricopre il ruolo di narratore di III grado. Alcuni critici hanno parlato di una narrazione “a scatole cinesi”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella raccontata da Filomena nella prima giornata del Decamerone?
  2. Il tema principale è la celebrazione dell'intelligenza, dimostrando che il senno è causa di consolazione e che dall'intelligenza nasce la soluzione ad ogni difficoltà e la serenità d'animo.

  3. Come Melchisedech risponde al dilemma posto dal Saladino?
  4. Melchisedech risponde al dilemma raccontando la storia dei tre anelli, evitando di lodare una religione specifica e dimostrando saggezza per non cadere nella trappola del Saladino.

  5. Qual è la morale della storia dei tre anelli raccontata da Melchisedech?
  6. La morale è che, come con le tre religioni monoteiste, non si può stabilire quale sia la vera e originale, poiché ognuna ha i propri comandamenti e leggi derivanti da Dio.

  7. Quali sono i temi principali esaltati nella novella?
  8. I temi principali sono l'esaltazione della saggezza e dell'intelligenza, e l'ammirazione per un codice di comportamento basato sulla nobiltà d'animo, lealtà e signorilità.

  9. Come si conclude la vicenda tra il Saladino e Melchisedech?
  10. La vicenda si conclude con il Saladino che riconosce l'abilità di Melchisedech e gli espone le sue necessità. Melchisedech soddisfa le esigenze del Saladino, che poi restituisce i prestiti con doni e amicizia.

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