Concetti Chiave
- La novella di Melchisedech e il Saladino esprime un invito alla tolleranza religiosa, suggerendo che le tre grandi religioni monoteiste si equivalgono.
- Il racconto sottolinea l'importanza dell'intelligenza e della prontezza nel parlare, come dimostrato da Melchisedech nel risolvere un dilemma posto dal Saladino.
- La morale laica della novella evidenzia l'incapacità umana di conoscere la vera religione, sostenendo un punto di vista più umano e pratico.
- Boccaccio utilizza una narrazione a più livelli per riflettere la molteplicità e variabilità dei pareri umani, enfatizzando il significato ultimo della storia.
- Il rapporto tra i protagonisti, un ebreo e un musulmano, illustra come la collaborazione e la tolleranza possano superare le differenze religiose e culturali.
Indice
Interpretazioni della novella
La novella del saggio ebreo Melchisedech e del sultano Saladino, narrata da Filomena, può essere interpretata in modi diversi: come un invito alla tolleranza religiosa (visto che le tre grandi religioni si equivalgono, tanto vale che i loro fedeli vivano in pace), oppure come una presa d’atto dell’incapacità umana di decidere una volta per sempre ciò che è vero e che è meglio. Di sicuro, il racconto rivela la natura problematica dell’opera di Boccaccio.
● la difficoltà umana nel risolvere grandi questioni
● la tolleranza e l’incontro fra culture diverse
● la capacità di cavarsi d’impaccio mediante l’intelligenza e la prontezza nel parlare
Premessa di Filomena
Il racconto è aperto da una premessa di Filomena (rr. 1-17), in cui la narratrice precisa che tratterà il tema religioso dal punto di vista umano, diversamente dalle prime due novelle del Decameron, che avevano invece messo in rilievo l’imperscrutabile volontà di Dio (la novella di ser Ciappelletto) e la potenza della fede (quella di Abraam giudeo). Filomena aggiunge di voler illustrare la potenza del «senno» (intelligenza), che «di grandissimi pericoli trae il savio».
Sequenze del racconto
Dopo la premessa, comincia il racconto vero e proprio, che si sviluppa in tre sequenze principali. Nella prima sequenza (rr. 18-33) il Saladino vorrebbe ottenere un prestito, ma teme il rifiuto dell’usuraio ebreo Melchisedech. Pensa allora di prenderlo in trappola ponendogli un’insidiosa questione: qual è la vera religione tra quelle monoteiste: l’ebraismo, il cristianesimo o l’islam? Nella seconda sequenza (rr. 34-71) Melchisedech sa che qualsiasi risposta darà sarà sbagliata e allora risolve il problema narrando la storia dell’uomo saggio che, per non fare torto a nessuno dei suoi tre figli, dona a ciascuno di loro un anello (il cui possesso avrebbe sancito la successione al potere) identico a quello degli altri due. Ogni figlio, alla morte del padre, pretende di essere lui il vero erede, ma non può provarlo. Lo stesso, dice Melchisedech, avviene «delle tre leggi alli tre popoli date da Dio padre». La conclusione (rr. 72-79) riporta l’attenzione sul Saladino, che, ammirato da tanta saggezza, tiene in grande considerazione Melchisedech, il quale decide allora di prestargli volentieri il denaro.
Tematiche religiose e Boccaccio
Le tematiche religiose sono le più delicate nel contesto culturale in cui vive Boccaccio; eppure l’autore del Decameron non teme di affrontarle, anche se, come avviene in questa novella, le riporta al punto di vista dell’essere umano, l’unico che si possa davvero adottare a suo giudizio. Come anticipa Filomena, «il discendere oggimai agli avvenimenti e agli atti degli uomini non si dovà disidire» (rr. 7-8): questo vale anche per le grandi questioni spirituali. Dunque, dal racconto di Melchisedech emerge l’impossibilità per l’umanità di sapere quale sia la vera religione fra i tre credi monoteisti: è la morale laica della novella. Soffermiamoci ora sulle modalità narrative: esiste infatti un autore, Boccaccio (narratore di primo grado), che cede la parola a un narratrice, Filomena (narratore di secondo grado), la quale a propria volta inserisce nel suo racconto la «novelletta» (r. 16) narrata da un personaggio (Melchisedech, il narratore di terzo grado). Tale moltiplicazione delle prospettive riflette, sul piano formale, quella stessa molteplicità e variabilità dei pareri umani, che costituisce il significato ultimo di questa novella.
Significato laico e protagonisti
Il significato laico del racconto viene incarnato perfettamente dai due protagonisti: un ebreo e un musulmano che discutono di tematiche religiose. Boccaccio sembra quasi dirci che verità e virtù non abitano soltanto nell’Europa cristiana. Il Saladino è un personaggio ben conosciuto nella cultura medievale, che lo ritiene un sovrano giusto e saggio, al di là della sua lontananza dalla fede cristiana. L’inizio del racconto sembra però smentire questa fama, presentandoci un Saladino ingannatore e tiranno. Solo grazie alla lezione impartitagli dall’usuraio ebreo egli torna a mostrarsi come sovrano saggio e cortese. Ma anche l’ebreo, benché inizialmente presentato come avaro e usuraio, riconosce alla fine la nobiltà d’animo del sovrano: gli perdona pertanto la trappola escogitata ai suoi danni e gli presta «liberamente d’ogni quantità» (r. 76). Grazie a questa disposizione d’animo, i due uomini possono stabilire un rapporto di collaborazione reciproca: un risultato più facile da raggiungere se, invece di affrontare alte questioni religiose, si parte da un più modesto, ma concreto, problema pratico. Stabilita l’impossibilità di provare le verità della fede, allora, i due dimostrano che la tolleranza è davvero possibile.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato principale della novella narrata da Filomena?
- Come Filomena introduce il tema religioso nella novella?
- Qual è la strategia di Melchisedech per rispondere alla domanda del Saladino?
- Qual è il ruolo delle tematiche religiose nel contesto culturale di Boccaccio?
- Come si sviluppa il rapporto tra i protagonisti della novella?
La novella di Melchisedech e Saladino invita alla tolleranza religiosa e sottolinea l'incapacità umana di decidere definitivamente ciò che è vero, evidenziando la natura problematica dell'opera di Boccaccio.
Filomena introduce il tema religioso dal punto di vista umano, diversamente dalle prime novelle del Decameron, e intende illustrare la potenza dell'intelligenza nel superare grandi pericoli.
Melchisedech risolve la questione raccontando la storia dei tre anelli, dimostrando che nessuna delle tre religioni monoteiste può essere provata come la vera, simile alla situazione dei tre figli che non possono provare chi sia il vero erede.
Boccaccio affronta le tematiche religiose riportandole al punto di vista umano, sottolineando l'impossibilità di sapere quale sia la vera religione, e promuovendo una morale laica attraverso la molteplicità delle prospettive narrative.
Il rapporto tra Melchisedech e Saladino evolve da una situazione di inganno a una di reciproca collaborazione, dimostrando che la tolleranza è possibile quando si affrontano problemi pratici piuttosto che questioni religiose elevate.