Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La novella di Frate Cipolla si svolge nella sesta giornata del Decameron, dedicata a chi riesce a sfuggire al pericolo con arguzia.
  • Boccaccio utilizza la figura di Frate Cipolla per esplorare il tema della satira antireligiosa e la credulità popolare riguardo al culto delle reliquie.
  • Frate Cipolla mostra una notevole abilità oratoria, trasformando una situazione difficile in suo favore mediante un discorso astuto e comico.
  • La novella mette in evidenza la dinamica tra sciocchi e furbi, celebrando l'intelligenza e la capacità di adattamento.
  • Il racconto si conclude con la solidarietà tra coloro che cercano di ingannare e il vero ingannatore, sottolineando l'astuzia come qualità vincente.

Questa novella viene narrata nella sesta giornata che è dedicata a coloro che, con un motto arguto, sono riusciti a sfuggire ad un pericolo. Il problema da risolvere è verificare se, come nel caso della novella di Ser Ciappelletto ci troviamo di fronte ad una satira antireligiosa, che in questo caso riguarda il culto delle reliquie e le tecniche di predicazione da ciarlatano.

Indice

  1. Il Culto delle Reliquie
  2. Fra Cipolla e i Creduloni
  3. Il Discorso di Fra Cipolla
  4. Destinatari del Discorso
  5. Conclusione della Novella
  6. La Truffa di Frate Cipolla
  7. Lo Scherzo dei Certaldesi
  8. La Predica Improvvisata
  9. Il Successo di Fra Cipolla

Il Culto delle Reliquie

Il culto delle reliquie e la predicazione da ciarlatano sono due caratteristiche della religione popolare che sono storicamente dimostrate nel Duecento e nel Trecento. Sappiamo che i frati di Sant’Antonio di cui Fra’ Cipolla, il protagonista della novella fa parte, si distinguevano per la spregiudicatezza con la quale approfittavano, nelle loro questue, della credulità popolare, spacciando a tutto spiano reliquie e indulgenze: a tal punto che, paga Gregorio IX, nel 12340, decise di denunciare pubblicamente il loro comportamento, prevedendo anche una punizione. Per quando riguarda le predicazioni fatte da truffatori, ci fornisce una testimonianza Dante nel canto XXIX del Paradiso. Pertanto, si può affermare che la novella si fonda su basi reali; tuttavia bisogna vedere se a Boccaccio interessi veramente la polemica contro il decadimento della vita religiosa, ponendosi quindi sulla scia di Dante.

Fra Cipolla e i Creduloni

Fra Cipolla ha davanti a sé una massa di creduloni e di sciocchi e il motivo di fondo della novella e quello di celebrare l’intelligenza e la capacità di saper reagire prontamente di fronte alle difficoltà che ci fa incontrare il caso. Di conseguenza, se da un lato, Boccaccio prova ammirazione per coloro con astuzia e arguzia sanno cavarsi da una situazione difficile, di conseguenza, dall’altro, prova disprezzo per i beffati e gli sciocchi. Per quanto riguarda la questione delle reliquie, non si nota un giudizio morale; esiste invece il concetto secondo cui nel mondo esiste un rapporto di forza fra sciocchi e furbi, fra cultura e ignoranza e Boccaccio prova simpatia per coloro che riescono a volgere le cose umane in loro favore. Che si tratti di un religioso o di un laico, poco importa e questo significa anche che i religiosi sono destituiti da ogni aspetto sacro perché essi hanno gli gli stessi istinti, gli stessi interessi e le stesse colpe di tutti gli uomini.

Il Discorso di Fra Cipolla

A differenza dei protagonisti di atre novelle Fra’ Cipolla riesce a cavarsi d’impiccio non con una semplice battuta, ma con un lungo discorso. Esso è fondato sulle ambiguità di significato, su allusioni volgari e su storpiature che suscitano ilarità. A questo proposito, alcuni critici hanno parlato di “dimensione carnevalesca” della novella, un aspetto della società, fra l’altro, molto presente nella società medioevale.

Destinatari del Discorso

Si pone anche un’ulteriore questione. Il lungo discorso a chi è diretto? Non è certamente indirizzato all’auditorio dei certaldesi, composto da persone semplici che non sarebbero in grado di capire e apprezzare le metafore e i nonsensi. Potrebbe essere indirizzato ai due giovani che hanno organizzato la beffa, i quali hanno un livello intellettuale ben superiore degli abitanti di Certaldo. Ma potrebbe essere destinato al gruppo di giovani a cui il novellatore si rivolge, oppure ai lettori a cui, probabilmente pensa Boccaccio. D’altra parte l’effetto comico si fonda proprio sulla duplicità del pubblico: da un lato persone incapaci di non apprezzare le finezze e le ambiguità del discorso e dall’altra i fiorentini in grado di farlo. Per questo motivo, la questione può essere schematizzata come segue: fra’ Cipolla vuole beffarsi degli abitanti di Certaldo e due giovani astuto vogliono beffare fra’ Cipolla, ma fra’ Cipolla beffa gli uni e gli altri.

Conclusione della Novella

Sul piano dell’intreccio la novella si conclude con la solidarietà fra colui che beffa veramente e coloro che volevano beffare; in sintesi, si può dire che astuzia, intelligenza, l’origine cittadina si mettono d’accordo per agire insieme quando è stata indicata la stessa vittima (= i Certaldesi sempliciotti).

La Truffa di Frate Cipolla

Come è solito fare tutti gli anni, Frate Cipolla si reca a Certaldo, nelle vicinanze di Firenze, per raccogliere le offerte dei devoti, truffandoli grazie alla sua parlantina.

Lo Scherzo dei Certaldesi

In questa occasione, frate Cipolla dichiara addirittura agli ingenui fedeli che questa volta mostrerà loro un’importantissima reliquia: una piuma delle ali dell’arcangelo Gabriele, caduta al momento dell’Annunciazione alla Vergine Maria. Udita questa dichiarazione, due certaldesi, Biagio e Giovanni,decidono di fargli uno scherzo piuttosto e si dirigono verso il suo alloggio. Guccio, il servo di fra’ Cipolla, che ha l’incarico di custodire la finta reliquia, si dirige però in cucina, per provare a sedurre la cuoca. I due giovani ne approfittano per accedere alla stanza del frate, dove possono sottrarre la piuma e sostituirla con dei carboni.

La Predica Improvvisata

Durante la predica, frate Cipolla, ignaro dello scherzo, annuncia ai credenti che sta per mostrare loro la piuma dell’arcangelo. Quando, aperta la scatola, vi trova dentro i carboni, il frate, dotato di una spiccata capacità oratoria, riesce a giustificare l’accaduto, volgendolo a suo favore grazie ad una improvvisata ma molto efficace predica.

Frate Cipolla racconta di un suo mitico viaggio in Oriente fino in Terrasanta, dove egli ha potuto vedere con i propri occhi migliaia di incredibili reliquie che egli elenca per strabiliare i suoi ingenui ascoltatori. Così, i carboni possono essere spacciati per quelli del martirio di San Lorenzo, e il fatto che Cipolla li abbia con sé al posto della piuma di Gabriele viene spiegato come frutto della volontà divina, dato che si sta avvicinando la festa di San Lorenzo, il 10 agosto, il santo che subì il martirio, facendolo bruciare sui carboni ardenti.

Il Successo di Fra Cipolla

Concluso la predica di frate Cipolla ed allontanatisi i fedeli, Biagio e Giovanni si avvicinano al frate per complimentarsi con lui e restituirgli la piuma. Grazie alla piuma e ai carboni, il frate poté racimolare una grande quantità di offerte, anche l’anno successivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella narrata nella sesta giornata?
  2. La novella si concentra su come Fra Cipolla, con astuzia e intelligenza, riesce a sfuggire a un pericolo, mettendo in luce il culto delle reliquie e le tecniche di predicazione da ciarlatano.

  3. Come viene rappresentato il culto delle reliquie nella novella?
  4. Il culto delle reliquie è descritto come una pratica sfruttata dai frati per approfittare della credulità popolare, con Fra Cipolla che ne fa uso per ingannare i fedeli.

  5. Qual è il ruolo del discorso di Fra Cipolla nella novella?
  6. Il discorso di Fra Cipolla è centrale, poiché attraverso ambiguità e allusioni volgari, riesce a volgere la situazione a suo favore, dimostrando la sua abilità oratoria.

  7. Chi sono i destinatari del discorso di Fra Cipolla?
  8. Il discorso è diretto a un pubblico duplice: da un lato, i semplici abitanti di Certaldo, e dall'altro, i giovani astuti e i lettori più colti che possono apprezzare le finezze del discorso.

  9. Come si conclude la novella e quale messaggio trasmette?
  10. La novella si conclude con la solidarietà tra Fra Cipolla e i giovani che volevano beffarlo, sottolineando l'astuzia e l'intelligenza come strumenti per trarre vantaggio dalle situazioni.

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