Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La novella "Andreuccio da Perugia" di Giovanni Boccaccio si svolge durante la 2.a giornata del Decameron, caratterizzata da avventure a lieto fine e un ritmo narrativo serrato.
  • Lo stile realistico e documentario di Boccaccio ricrea l'atmosfera del Trecento napoletano, sottolineando il carattere avventuroso della città portuale.
  • La trama si sviluppa in una singola notte e ruota attorno al tema della Fortuna, con Andreuccio che affronta una serie di eventi imprevedibili e casuali.
  • Il protagonista, inizialmente ingenuo, cresce in astuzia e ingegno mentre affronta inganni e pericoli, culminando con il recupero di un prezioso anello di rubino.
  • L'evoluzione psicologica di Andreuccio è centrale: da giovane inesperto diventa un astuto sopravvissuto, in una sorta di romanzo di formazione ambientato a Napoli.

Si tratta di una novella della 2.a giornata. Il tema è, “avventure a lieto fine”. È la più celebre per l’imprevedibilità delle vicende et il ritmo serrato con cui esse vengono narrate.

Indice

  1. Il Gioco della Fortuna
  2. Realismo Napoletano
  3. Caratteristiche della Novella
  4. Evoluzione di Andreuccio
  5. L'Incontro con Fiordaliso
  6. Il Piano di Fiordaliso
  7. La Caduta nella Latrina
  8. Incontro con i Ladri
  9. Il Furto nel Duomo
  10. Andreuccio nella Tomba
  11. La Fuga dalla Cripta
  12. Conclusione della Novella

Il Gioco della Fortuna

Gli imprevisti e diverse casualità (legate al gioco della Fortuna, come la intende Boccaccio) che il protagonista deve affrontare, servono a fare aprire gli occhi a quest’ultimo, che con il suo ingegno (= “industria”) riesce, alla fine, a cavarsela da situazioni di pericolo.

Realismo Napoletano

Una grande precisione realistica, quasi di tipo documentario: l’atmosfera napoletana del Trecento è resa attraverso le azioni dei personaggi, le loro parole e i rapporti che legano gli uni agli altri. Di Napoli, Boccaccio evidenza il carattere avventuroso di un porto di mare, dove può accadere di tutto.

Caratteristiche della Novella

Il gusto per l’avventura ha come conseguenza i frequenti colpi di scena ed un intreccio che si complica in continuazione. Da questo sono derivati tre aspetti:

• l’inesistenza di un indagine psicologica dei personaggi. Di Andreuccio non conosciamo nulla a livello psicologico; sappiano soltanto che è arrivato a Napoli per acquistare dei cavalli e tutto resto è azione e avventura. Il lettore capisce i suoi tratti psicologici dai gesti, dal comportamento e quindi devono essere dedotti e non chiaramente descritti dallo scrittore. In sintesi, si tratta di un giovane che si avvia alla pratica del commercio con molta ingenuità e che, piano piano, diventa più oculato e agisce con cautela sapendo distinguere ciò che potrebbe essere dannoso da quanto potrebbe produrre un vantaggio. Alla fine dimostra di essere astuto e pronto di spirito, cioè dà prova di “industria”.

• l’ambientazione notturna della novella. La notte è frequente nelle novelle perché si presta ad imprevisti, scambi di persona, complicazioni varie. Nella novella di Andreucci tutta l’azione si svolge in una notte.

• la presenza continua del caso (= la Fortuna). L’azione è mossa in continuazione da fatti del tutto casuali e non prevedili, spesso di importanza trascurabile.

• la precisione realistica con cui viene descritta Napoli. Con Napoli, in cui Boccaccio aveva vissuto 13 anni, lo scrittore aveva un legame affettivo particolare. Il lettore conosce l’atmosfera che regna nella città attraverso le azioni dei personaggi e le loro parole. I dettagli non servono alla trama: essi servono per far immaginare al lettore il contesto ambientale in cui si svolgono i fatti. Alcuni critici hanno parlato di realismo documentario.

Evoluzione di Andreuccio

Un altro aspetto della novella ‘ l’evoluzione psicologia di Andreuccio” in quale da persona beffata e ingenua, inesperta, imprudente e un po’ vanitosa, diventa persona astuta che beffa gli altri. Pur trovandosi spaesato nella grande città, Andreuccio è comunque reattivo poiché è capace di rispondere alle manifestazioni della fortuna, aguzzando l’ingegno. Si potrebbe affermare che le vicende napoletane di una notte lo fanno crescere e maturare, come succede nei romanzi di formazione.

L'Incontro con Fiordaliso

Andreuccio, che non si è mai allontanato da Perugia, è un “sensale” di cavalli alle prime armi, senza esperienza della vita: insomma, un ingenuo, facile da imbrogliare alla prima occasione.

Si reca a Napoli per concludere qualche buon affare e con imprudenza fa sfoggio della sua ricchezza – una borsa contenente 500 fiorini d’oro in bella vista– sulla piazza del Mercato, attirando sguardi interessati.

L’incontro con Fiordaliso

Il Piano di Fiordaliso

Una prostituta siciliana, Fiordaliso, elabora un piano per derubarlo: in primo luogo lo osserva e vede che Andreuccio saluta calorosamente un’anziana donna, anch'essa siciliana. Parlando del più e del meno, da lei prende informazioni sul giovane. Non ci mette molto a capire che può recitare una bella messinscena: lo invita a casa, in un quartiere malfamato di Napoli, e Andreuccio accetta sperando in qualche avventura galante.

Fiordaliso gli rivela di essere sua sorellastra, nata da una relazione del padre con un’amante conosciuta ,durante un viaggio in Sicilia. Il giovane, commosso dalla rivelazione, accetta anche l’invito di fermarsi a cena e poi di trattenersi a dormire, dato che si è fatto tardi. Si spoglia dei vestiti e della famosa borsa con i denari e va a dormire.

La Caduta nella Latrina

Essendosi rimpinzato ben bene e avendo bevuto assai, prima di coricarsi deve andare a fare i suoi bisogni e quindi si reca nella latrina, sospesa sulla fogna e ricavata da un’intercapedine tra due muri dove un'asse è stata schiodata ad arte da Fiordaliso. Dopo un volo di qualche metro, Andreuccio, cade fragorosamente, senza tuttavia rompersi nulla, ma imbrattandosi per bene; così la donna s'impossessa dei denari; intanto il giovane, sporco e spaventato, si mette a gridare svegliando tutto il quartiere. Le voci si rincorrono finché il protettore di Fiordaliso lo invita ad andarsene se vuole avere salva la pelle.

Incontro con i Ladri

Andreuccio, sconsolato, si dirige verso il suo albergo, ma sulla strada vede due ladri e si nasconde in un casolare: l’odore che ha addosso lo tradisce e i due lo scovano. In questo fortuito incontro, i due malfattori gli spiegano che gli è andata fin troppo bene ad essere caduto fuori dalla casa della prostituta, perché se fosse rimasto là, lo avrebbero senza dubbio ucciso.

Il Furto nel Duomo

I due spiegano poi che hanno intenzione di saccheggiare il cadavere dell’arcivescovo Filippo Minutolo, che, fresco di funerale, è stato seppellito con ornamenti e oggetti preziosi nel duomo della città. Andreuccio, desideroso di recuperare almeno una parte della fortuna perduta, accetta l’offerta (e quindi abbocca un’altra volta); ma verrà ingannato.

Andreuccio nella Tomba

Andreuccio e la seconda caduta nel pozzo

I due ladri, però, non sopportando il fetore dei liquami che si porta addosso, lo obbligano a lavarsi: lo calano in un pozzo vicino alla chiesa. Andreuccio non fa in tempo a scendere che i due, vedendo un certo movimento (due guardie di giustizia) lo abbandonano. Le guardie sono dirette proprio al pozzo e, assetate, tirano su la corda a cui era appeso il giovane e, presi alla sprovvista da questa visione, fuggono.

Andreuccio incontra nuovamente i ladri, a cui racconta il proprio rocambolesco salvataggio. Infine, è ora di occuparsi del furto. Entrano di soppiatto nel duomo e, scoperchiata la tomba in marmo dell’arcivescovo, i due ladri obbligano il ragazzo a introdursi nel sepolcro del vescovo e a consegnare loro gli oggetti preziosi. In particolare vogliono l’anello con i rubini.

Andreuccio chiuso nella tomba dell’arcivescovo

La Fuga dalla Cripta

Andreuccio questa volta comincia a capire e si fa più furbo: di certo i ladri vogliono lasciarlo lì dentro, una volta preso il bottino (l’anello di rubino, l’oggetto più prezioso). Così Andreuccio dà loro tutti i paramenti, ma tiene per sé l’ anello. I due si spazientiscono e lo chiudono nella tomba. Andreuccio riesce a non svenire per il terrore e per il puzzo del cadavere. Intanto si crede ormai perduto e vittima di una orribile morte, quando sopraggiungono altri due ladri che aprono il sepolcro.

Un prete prova a calarsi all'interno, ma Andreuccio, stavolta ingegnoso e pronto a cogliere l'occasione favorevole, gli afferra la gamba, terrorizzando lui e i due malfattori, che fuggono a gambe levate. In modo davvero rocambolesco, ora Andreuccio è libero. Esce dalla cripta e torna a Perugia, con l’anello dell’arcivescovo, che vale più dei suoi cinquecento fiorini.

Conclusione della Novella

La novella ci offre una duplice chiave di lettura: 1) il racconto è scandito in tre sequenze, corrispondenti ai “tre gravi accidenti” che costituiscono gli scherzi della Fortuna a cui il protagonista è sottoposto 2) questi “accidenti” sono collocasti tutti nella stessa unità di tempo (un’unica notte). Se a questo aspetto, aggiungiamo l’unità di luogo (tutto avviene a Napoli), possiamo capire come si tratta di una novella eccezionale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella della seconda giornata?
  2. Il tema principale è "avventure a lieto fine", caratterizzato da vicende imprevedibili e un ritmo narrativo serrato.

  3. Come viene descritto il realismo napoletano nella novella?
  4. Il realismo napoletano è descritto con grande precisione, quasi documentaria, attraverso le azioni e le parole dei personaggi, evidenziando il carattere avventuroso di Napoli nel Trecento.

  5. Quali sono le caratteristiche principali della novella?
  6. Le caratteristiche principali includono l'assenza di indagine psicologica dei personaggi, l'ambientazione notturna, la presenza continua del caso e la precisione realistica nella descrizione di Napoli.

  7. Come evolve il personaggio di Andreuccio nel corso della novella?
  8. Andreuccio evolve da persona ingenua e inesperta a persona astuta e pronta di spirito, capace di affrontare le avversità con ingegno.

  9. Qual è il significato della conclusione della novella?
  10. La conclusione offre una duplice chiave di lettura: i "tre gravi accidenti" della Fortuna e l'unità di tempo e luogo, rendendo la novella eccezionale.

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