Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La novella "Cisti il fornaio" è ambientata nella Firenze del Trecento e narra di un fornaio che, pur essendo un artigiano, possiede un vino eccezionale.
  • Cisti, con astuzia, riesce ad attirare l'attenzione dei nobili offrendo loro il suo vino, senza mai uscire dalla sua condizione sociale di artigiano.
  • Quando un servitore tenta di ottenere il vino con un recipiente grande, Cisti rifiuta, mantenendo la sua dignità e il controllo sulla situazione.
  • La storia sottolinea come l'intelligenza e la nobiltà d'animo possano appartenere a chiunque, indipendentemente dal rango sociale.
  • La novella offre una vivida descrizione della vita e della società fiorentina del Trecento, mettendo in risalto il divario tra classi sociali.

Indice

  1. L'incontro tra Cisti e gli ambasciatori
  2. L'offerta di Cisti e la reazione di Geri
  3. Il rifiuto del servitore e la lezione di Cisti
  4. L'amicizia tra Cisti e Geri
  5. Riflessioni sulla società del Trecento
  6. Il divario sociale e la fortuna
  7. Descrizione della vita fiorentina

L'incontro tra Cisti e gli ambasciatori

Papa Bonifacio VIII aveva inviato a Firenze alcuni suoi ambasciatori, ospitati in casa del nobile Geri Spina: ogni mattina, essi erano soliti passare davanti al forno di Cisti.

Cisti aveva un’attività di fornaio molto ben avviata che gli permetteva di vivere bene. Fra le altre cose buone che aveva in casa, possedeva anche i migliori vini che si potessero bere in città.

L'offerta di Cisti e la reazione di Geri

Poiché faceva molto caldo, egli pensò che sarebbe stata una buona idea offrire da bere a quei signori. Ma considerando la sua condizione di semplice artigiano, pensò bene che dovesse essere Geri Spina ad autoinvitarsi. Così, una mattina, nel momento in cui quei signori passavano, si mise a sedere davanti alla porta della bottega con un boccale di terra cotta pieno del suo buon vino bianco e due bicchieri che sembravano d’argento da tanto che brillavano, pieni di vino e per tre giorni fece la stessa cosa. La terza mattina, Geri chiese a Cisti di fargli assaggiare un po’ del suo vino e così, insieme al suo seguito, fece la stessa cosa, per ogni giorno che gli ambasciatori papali rimasero a Firenze. Il vino era talmente buono che Geri decise di organizzare un banchetto per far assaggiare ai suoi amici una tale delizia.

Il rifiuto del servitore e la lezione di Cisti

Pertanto, mandò un servitore da Cisti per avere da lui del buon vino. Il servitore, che voleva anche lui berne a volontà, si presentò da Cisti con un grosso recipiente. Geri, rifiutò di riempirglielo, sostenendo che un simile recipiente era solo adatto a contenere l’acqua dell’ Arno e a nulla servirono le insistenze del servo.

L'amicizia tra Cisti e Geri

Riferito l’episodio al suo padrone, quest’ultimo capii tutto e inviò di nuovo il suo servo, ma questa volta con un fiasco più piccolo. Nella stessa giornata, il fornaio riempi una botticella con un vino altrettanto pregiato e lo fece recapitare a Geri, spiegando che il suo vino non era adatto ad un servo. Geri Spina gradì molto il regalo e fra i due nacque una forte amicizia.

Riflessioni sulla società del Trecento

La novella è narrata nella sesta giornata: essa ha lo scopo di esaltare l’intelligenza, che è uno dei valori fondamentali del Decamerone. Essa è indipendente dalla condizione sociale: la può avere una persona umile come il fornaio Cisti (o come il cuoco Chichibìo), come la persona di origini nobili.

Essa è ambientata nella Firenze del Trecento che lo scrittore descrive con una grande ricchezza di particolari.

La novella inizia con una riflessione della ragazza che la racconta: esiste un divario fra qualità individuali e ruolo sociale. Infatti, Cisti, che ha un animo nobile, esercita invece una professione umile e la gentilezza non è un privilegio esclusivo delle classi nobili, ma può essere una caratteristica anche delle persone più semplici. Questa riflessione è importante perché dimostra che nella società del tempo si cominciava a dare importanza alle qualità dell’individuo, indipendentemente dalle sue origini. Non è un caso se nel Dolce Stil Novo è frequente il concetto di “amor qu’a cor gentil ratto s’apprenne”, cioè dell’amore che coinvolge il cuore nobile, perché incline alla virtù e non per discendenza aristocratica. Questo divario viene modificato dalla Fortuna (= casuale svolgersi delle cose umane) perché se è vero che Cisti esercita un mestiere umile, è anche vero che si è arricchito e conduce una vita agiata, per un colpo di fortuna, per una casualità e anche praticando le virtù cortesi.

Il divario sociale e la fortuna

Nonostante questo, il divario fra le due classi sociali resta, rappresentato dagli spazi in cui si svolge la novella. Infatti Cisti non usciva mai dalla sua bottega e invitato al banchetto del nobile Geri, rifiuta, mentre Geri e gli ambasciatori del papa hanno a disposizione bel altri spazi (le vie di Firenze, i palazzi del potere, la città, ecc.).

Descrizione della vita fiorentina

La novella spicca anche per la descrizione dettagliata della vita di Firenze nel Trecento.

(la correzione si deduce dagli appunti)

1) Rilevare nella storia, schematizzando:

• La situazione iniziale (che può essere descrittiva o narrativa e che introduce il racconto)

• Le sequenze dei fatti, cioè i momenti dell’azione che si susseguono uno dopo l’altro

• La conclusione

2) Perché Cisti vuole suscitare nei nobili il desiderio di bere il suo vino?

3) Spiegare le ragioni per cui Cisti non soddisfa la richiesta del servo

4) Come potrebbe essere definito Cisti?

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza dell'incontro tra Cisti e gli ambasciatori?
  2. L'incontro tra Cisti e gli ambasciatori è significativo perché dimostra come un semplice fornaio possa guadagnare rispetto e amicizia da parte di nobili grazie alla sua intelligenza e generosità, nonostante le differenze sociali.

  3. Come reagisce Geri all'offerta di Cisti?
  4. Geri accetta l'offerta di Cisti di assaggiare il suo vino e, impressionato dalla qualità, decide di organizzare un banchetto per condividere la delizia con i suoi amici.

  5. Perché Cisti rifiuta di riempire il recipiente del servitore?
  6. Cisti rifiuta di riempire il grosso recipiente del servitore perché lo considera adatto solo per l'acqua dell'Arno, sottolineando che il suo vino pregiato non è destinato a un servitore.

  7. Qual è il messaggio centrale della novella riguardo alla società del Trecento?
  8. La novella sottolinea che l'intelligenza e la nobiltà d'animo non sono esclusivi delle classi nobili, ma possono appartenere anche a persone umili, come Cisti, evidenziando un cambiamento nella percezione delle qualità individuali nella società del Trecento.

  9. Come viene rappresentata la vita fiorentina nel racconto?
  10. La vita fiorentina nel Trecento è descritta con grande ricchezza di particolari, offrendo un quadro dettagliato della società, dei suoi spazi e delle dinamiche sociali dell'epoca.

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