Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La novella "Cesca e lo specchio" tratta temi di arguzia e stupidità, con una morale implicita che invita all'autocritica.
  • Cesca, la protagonista, è vanagloriosa e critica gli altri senza riconoscere i propri difetti, creando un contrasto tra la sua percezione di sé e la realtà.
  • Il linguaggio della novella è semplice e scorrevole, rispecchiando la classe sociale dei protagonisti.
  • Lo zio Fresco, con una battuta, invita Cesca a non guardarsi allo specchio, sottolineando la necessità di autoconsapevolezza.
  • Nonostante il consiglio dello zio, Cesca rimane intrappolata nella sua ignoranza e superbia, incapace di cogliere la morale della storia.

La novella, raccontata da Emilia, è l’ottava storia della sesta giornata. Il tema della novella è l’arguzia, ma il motto, pronunciato dal coprotagonista non viene capito per cui subentra un altro tema: la stupidità e la ristrettezza mentale della ragazza che dimostra anche di essere vanagloriosa

Indice

  1. Caratteristiche dei Protagonisti
  2. Descrizione di Cesca
  3. Il Consiglio dello Zio

Caratteristiche dei Protagonisti

I due protagonisti della novella appartengono entrambi alla stessa classe sociale. Il loro modo di parlare è semplice e scorrevole. La novella ha una morale che, però, Boccaccio non esplicita, ma vuole che il lettore arrivi a capirla con le proprie forze (siamo molto distanti dalli racconti moralistici del Medioevo): prima di fare attenzione agli eventuali difetti altrui, è bene riflettere e guardare i propri.

Descrizione di Cesca

Fresco da Celatico, aveva una nipote che tutti chiamavano Cesca. Aveva un bel viso e un bel corpo, ma non come quelle donne dall’aspetto angelico che a volte si vedono. Si considerava talmente superiore a tutti, che non faceva altro che criticare, uomini e donne, senza invece curarsi dei suoi difetti. Infatti era fastidiosa, spiacevole e noiosa a tal punto che non poteva essere mai fatto nulla perché fosse soddisfatta: criticava sempre e comunque. Ed era talmente superba nei suoi modi di fare e nel comportamento con gli altri che lo sarebbe fuori misura anche se avesse fatto parte della famiglia dei reali di Francia. Addirittura quando si trovava a passare lungo una strada, mostrava un disgusto così grande, che in continuazione voltava la faccia dall’altra parte, come se dalle persone che incontrava provenisse un puzzo insopportabile. E questo non era l’unico modo spiacevole e fastidioso: ne aveva molti altri, ma la novellante preferisce passare oltre. Un giorno, ritornata a casa da una passeggiata, si sedette accanto allo zio Fresco, facendo in continuazione smorfie e gesti di impazienza e di irritazione. Lo zio, allora le chiese il motivo per cui fosse rientrata a casa così presto nonostante fosse un giorno di festa. La ragazza, con mille moine e gesti di impazienza, rispose che è vero che era festa e che era rientrata prima del solito, però è anche vero che in città ci sono in giro soltanto uomini e donne spiacevoli e disgustosi come mai se ne trovano in altri luoghi. Aggiunse, quasi intonando una cantilena, che non esisteva al mondo un’altra donna come lei a cui facesse così ribrezzo vedere tanti esseri umani, schifosi, noiosi, luridi e sgradevoli ed era per non vederli che aveva preferito interrompere la passeggiata e ritornate a casa prima.

Il Consiglio dello Zio

Fresco che, nell’udire le ultime parole e l’ultimo della nipote, cominciò ad averne assai, guardò la ragazza fissa negli occhi e sorridendo le disse: Cara nipote, se come dici ritieni che tutte le persone siano esseri sgradevoli, se tu vuoi vivere serenamente, ti consiglio di non guardarti mai nello specchio. Con questa osservazione, lo zio voleva dire che non gradiva il contatto con gli altri, sarebbe stato meglio che evitasse di guardarsi allo spesso (o meglio, in senso lato, di non farsi un’autocritica, perché, in caso contrario avrebbe notato solo i suoi numerosi difetti.

Cesca, leggera e priva di intelligenza (= vuota) come le canne al vento, nonostante credesse di essere tanto saggia quanto il re Salomone, capi il senso del consiglio dello zio come avrebbe fatto una pecora (= cioè non capì un bel nulla) e aggiunse che si sarebbe guardata nello specchio come sono solite fare tutte le altre ragazze. Fu in questo modo che essa rimase prigioniera della sua ignoranza e della sua superbia ed ancora permane nello stesso stato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella raccontata da Emilia?
  2. Il tema principale della novella è l'arguzia, ma emerge anche il tema della stupidità e della ristrettezza mentale della protagonista, Cesca.

  3. Come viene descritta Cesca nella novella?
  4. Cesca è descritta come una ragazza con un bel viso e corpo, ma estremamente vanagloriosa, critica verso gli altri e incapace di riconoscere i propri difetti.

  5. Qual è il consiglio che lo zio Fresco dà a Cesca?
  6. Lo zio Fresco consiglia a Cesca di non guardarsi mai nello specchio, suggerendo che dovrebbe evitare l'autocritica per non vedere i propri difetti.

  7. Come reagisce Cesca al consiglio dello zio?
  8. Cesca non comprende il consiglio dello zio e risponde che si guarderà nello specchio come fanno tutte le altre ragazze, dimostrando la sua ignoranza e superbia.

  9. Qual è la morale implicita della novella secondo Boccaccio?
  10. La morale implicita è che prima di criticare i difetti altrui, è importante riflettere sui propri, un concetto che Boccaccio lascia al lettore di comprendere autonomamente.

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