Concetti Chiave
- I protagonisti della novella sono persone realmente esistite a Firenze nel Trecento e appaiono nella Divina Commedia.
- Ciacco, noto per la sua gola, vive raccontando storie per essere invitato a mangiare dai ricchi.
- Biondello inganna Ciacco, facendogli credere che pesce pregiato sia destinato ai Donati, mentre è per i Cerchi.
- Ciacco, per vendetta, organizza uno scherzo che coinvolge Filippo Argenti, noto per il suo carattere iracondo.
- Biondello, dopo aver subito la rabbia di Argenti, capisce di dover trattare Ciacco con maggiore intelligenza.
Indice
Protagonisti e ambientazione
Si tratta dell’ottava novella della IX giornata il cui tema è libero. I protagonisti sono persone realmente esistite nella Firenze del Trecento e presenti nella Divina commedia. Ciacco colloca Ciacco fra i golosi, puniti nel VI canto dell’Inferno, nel III cerchio. Le anime dei dannati sono sdraiate nel fango fetido, battuti da una fredda pioggia mescolata a sporcizia.
Essi sono graffiati da Cerbero, il cane a due teste. Filippo Argentieri apparteneva ad una nobile famiglia fiorentina. Noto per la ira, viene collocato nell’inferno tra gli iracondi, e di lui si parla nel canto VIII.Ciacco e Biondello a Firenze
A Firenze, viveva un tale chiamato Ciacco, un uomo molto ghiotto che, non avendo i mezzi economici per soddisfare la sua gola, viveva raccontando delle storie così che i ricchi erano soliti invitarlo a pranzo o a cena. Sempre a Firenze viveva un altro tipo, di nome Bondello, piccolo di statura, sempre pettinato, ordinato e profumato che esercitava lo stesso mestiere di Ciacco. Portava sempre una cuffietta e questo costituiva un segno di distinzione e di raffinatezza.
L'inganno di Biondello
Una mattina di quaresima si reca al mercato per acquistare due lamprede di mare per messer Vieri de’ Cerchi che era il capo dei guelfi di parte bianca. Ciacco lo vede, gli si avvicina e gli chiede a che cosa servissero. Biondello risponde che la sera precedente erano state ordinate tre lamprede e uno storione da Corso Donati, ma poiché voleva invitare degli amici, grandi signori, queste non sarebbero bastate. I due concordano nel presentarsi in casa Donati la sera stessa. La sera, infatti, Ciacco si presenta come convenuto.
A casa di messer Vieri de’ Cerchi e, come sempre accadeva, viene accolto da tutti con grande cordialità. Però, a tavola sono serviti della ventresca di tonno e del pesce dell’Arno fritto e nient’altro. Ciacco capisce di essere stato imbrogliato: Biondello gli aveva detto di dover comprare del pesce per i Donati, quando invece era destinato ai Cerchi. Si propose, così, di fargliela pagare.
La vendetta di Ciacco
Il giorno seguente, lo incontra per strada e Biondello gli chiede come era andata la sera prima con le lamprede e lo storione. Ciacco, senza dire altro, risponde che fra otto giorni, lo avrebbe saputo meglio di lui e senza soffermarsi oltre, se ne va a prendere accordi con un furbo faccendiere: quest’ultimo dovrà recarsi da un cavaliere di nome Filippo Argenti, un vero energumeno, robusto e forte, noto per il suo carattere iracondo; con insolenza ed insultandolo, gli deve riferire di essere stato mandato da Biondello per scambiare un bottiglione di vino scadente con una del suo buon vino rosso per fare bisboccia e divertirsi con gli amici; gli raccomanda anche di fare attenzione affinché l’uomo non gli metta le mani addosso perché avrebbe potuto seriamente fargli del male e poi il suo progetto sarebbe andato a monte. Prima di congedarsi lo rassicura dicendogli che al ritorno avrebbe sistemato tutti i debiti che aveva con lui. Quindi, Ciacco raggiunge Biondello per informarlo che Filippo Argenti lo sta cercando, ma non ne conosce il motivo. L’incontro fra Filippo Argenti e Biondello non è dei più tranquilli perché volano botte da orbi e pugni in faccia. Addirittura tutto colori che sono presenti alla rissa, a stento riescono a togliere il malcapitato dalle mani dell’Argenti.
Biondello non riesce a capire in cuor suo un solo motivo per tanta rabbia, ma alla fine gli viene spiegato e se ne deve tornare a casa tutto dolorante.
La lezione di Ciacco
Dopo alcuni giorni egli incontra Ciacco che gli chiede un parere sul vino dell’Argenti. La risposta di Ciacco non si fa attendere: “Magari, fossero state così per te le lamprede di messer Vieri!” Allora Ciacco risponde: “Tutto dipende da te: se mi darai da mangiare come hai fatto, io ti darò da bere come hai bevuto”. Biondello capisce che nei confronti di Ciacco si deve agire con intelligenza e da quel momento si guarderà bene dal beffarlo una seconda volta.
Domande da interrogazione
- Chi sono i protagonisti della novella e qual è l'ambientazione?
- Qual è l'inganno orchestrato da Biondello?
- Come si vendica Ciacco dell'inganno subito?
- Qual è la lezione che Ciacco impartisce a Biondello?
- Qual è il tema centrale della novella?
I protagonisti sono Ciacco e Biondello, persone realmente esistite nella Firenze del Trecento, e l'ambientazione è la città di Firenze.
Biondello inganna Ciacco facendogli credere che il pesce acquistato fosse per i Donati, mentre in realtà era destinato ai Cerchi.
Ciacco si vendica facendo in modo che Biondello venga picchiato da Filippo Argenti, facendogli credere che Biondello lo avesse insultato.
Ciacco insegna a Biondello che non deve più beffarlo, altrimenti subirà conseguenze simili a quelle già vissute.
Il tema centrale è l'inganno e la vendetta, con una lezione finale sull'importanza di agire con intelligenza e rispetto verso gli altri.