Concetti Chiave
- Boccaccio difende l'uso di parole quotidiane nel Decameron, sostenendo che la forma è coerente con il tema trattato e risponde all'esigenza del realismo.
- Nel Filocolo, Boccaccio identifica tre livelli letterari: alto (tragico ed epico), mezzano (amore, pubblico femminile), e basso (linguaggio semplice e favole).
- Il Decameron si colloca nel livello mezzano, con uno stile medio rivolto principalmente a un pubblico femminile, ma include variazioni stilistiche.
- All'interno del Decameron, il linguaggio varia: aulico nelle novelle tragiche e conversazioni nobili, e colloquiale nelle novelle di beffa.
- Boccaccio utilizza plurilinguismo e pluristilismo per rappresentare la realtà, combinando diversi registri e stili linguistici.
Autodifesa di Boccaccio
Le conclusioni del Decameron sono rette da Boccaccio che si rivolge alle donne. Recupera la tesi di autodifesa intrapresa nell’introduzione alla quarta giornata , rispondendo alle accuse di aver usato parole non adatte , ribadendo che la forma aveva coerenza con il tema trattato e appellandosi all’esigenza del realismo; infatti utilizza i termini utilizzati nel linguaggio quotidiano e colloquiale . Riguardo alle obiezioni Morale afferma che anche leggendo la Bibbia si può essere indotti al peccato.
Livelli letterari nel Filocolo
Nel Filocolo Boccaccio aveva individua tre diversi livelli letterari:
- Alto, tragico ed epico.
- Mezzano, riguardante l’amore e destinato a un pubblico prettamente femminile,
- Basso, il “fabuloso parlare degli ignoranti”, trascrizioni semplici e facilmente comprensibili di storielle favole e leggende.
Stile e pubblico del Decameron
Il Decamèron rientra nel Livello Mezzano; presenta infatti uno stile medio ed è rivolto al pubblico femminile. Nonostante esso appartenga al secondo livello sono presenti alcune “eccezioni” ovvero escursioni di stile verso l’alto o verso il basso . Nella “cornice” , nelle novelle tragiche e nei discorsi di personaggi nobili il linguaggio è aulico, mentre la sintassi è ampia e ipotattica( subordinate disposte gerarchicamente) . Sono presenti anche esempi opposti: prosa veloce e frammentaria nelle novelle di beffa, linguaggio colloquiale, reale e immediato con espressioni gergali o dialettali, (Chichibio parla in veneziano con Brunetta).
Si può quindi dire che Boccaccio tenti di rappresentare la realtà attraverso l’uso del plurilinguismo e del pluristilismo.