Concetti Chiave
- Il Decameron offre una ricca varietà di personaggi, dai cavalieri ai mercanti, con vicende che spaziano tra lussuosi palazzi e bettole malfamate.
- I mercanti nel Decameron sono spesso rappresentati come astuti e cinici, riflettendo il mondo della mercatura con simpatia ma anche con critica severità.
- Gli uomini di Chiesa nel libro appaiono frequentemente come ipocriti e avidi, sfidando l'ideale morale che dovrebbero incarnare.
- Le figure femminili nel Decameron sono variegate, spaziando da donne virtuose a bellezze sfacciate, esaltando l'amore fisico e sensuale.
- L'amore è un tema centrale, rappresentato in molte forme diverse, dal comico al tragico, mostrando la complessità dei sentimenti umani.
Indice
La varietà di personaggi nel Decameron
La varietà di ambienti e di personaggi: la varietà di situazioni narrate nel Decameron si rispecchia anche nei personaggi. Incontriamo cavalieri e mercanti, artigiani e nobili, splendide dame e donne di malaffare; alcuni personaggi provengono da epoche lontane, molti dalle cronache cittadine e, talvolta, dai pettegolezzi di quartiere; le loro avventure possono svolgersi tra magnifici palazzi o in dimore borghesi, talora in bettole malfamate. Nella varietà di queste figure, possiamo però individuare alcuni “tipi” umani ricorrenti.
- Il mercante astuto: il primo “tipo” è il mercante astuto, impegnato nei suoi traffici e proteso al guadagno. L’autore del Decameron non può che guardare con simpatia al mondo della mercatura da cui proviene; tuttavia raffigura questo mondo anche con un po’di severità, perché molti mercanti dimenticano, per avidità, virtù come l’altruismo e l’umana comprensione. Perciò Boccaccio non esita a rappresentare il cinismo dei mercanti francesi o dei fratelli di Lisabetta , che uccidono per pura cupidigia.
- L’uomo di Chiesa: il secondo «tipo» umano molto presente nel Decameron è l’uomo di Chiesa: dovrebbe, in teoria, impersonare la morale religiosa e invece risulta quasi sempre un individuo avido e ipocrita, oppure un vizioso pronto a godere, o ancora uno sciocco e un imbelle.
Il mercante astuto nel Decameron
L'uomo di Chiesa nel Decameron
Rappresentazione delle figure femminili
Onnipresenti nel Decameron sono poi le figure femminili. I poeti dell’amor cortese avevano raffigurato la donna come un simbolo soprannaturale di bellezza e moralità; Boccaccio disgiunge le due dimensioni: ci sono, nel suo libro, sì donne belle e virtuose, ma anche donne bellissime e sfacciatamente approfittatrici. In molte novelle, inoltre, l’autore insiste sugli aspetti fisici della figura femminile e sull’amore sensuale di cui essa è portatrice o causa scatenante.
Amore e fortuna nel Decameron
Uno dei grandi meriti del Decameron è proprio questo: avere molto allargato i canoni di rappresentazione della donna e, più in generale, della realtà. Lo vediamo anche dai contenuti che i dieci novellatori scelgono per i loro racconti. Il tema prediletto è l’amore: del resto fin dal Proemio Boccaccio promette di raccontare «piacevoli e aspri casi d’amore e altri fortunati avvenimenti». Però il Decameron non rappresenta un solo tipo di amore (come invece fa Petrarca nel suo Canzoniere); al contrario, mette in scena i tanti e diversi volti del sentimento amoroso. Esso può mostrarsi come istinto e sensualità, oppure come fonte di tragedia o spunto comico; come passione sublime e frustrante, oppure come carità in senso spirituale, come avviene nella novella di Griselda, la centesima e ultima del libro.
Accanto all’amore, occupa un ruolo centrale la fortuna: già il Proemio, come abbiamo visto, parla di «fortunati avvenimenti», ovvero “eventi soggetti alla fortuna”. Il caso è, infatti, uno dei grandi protagonisti del libro: interviene all’improvviso per ribaltare felicità e prestigio o per aprire prospettive nuove e insperate. In tutte le circostanze appare come una forza con cui gli uomini devono misurarsi se vogliono avere successo nella vita. Mentre la cultura medievale si mostrava fiduciosa nella provvidenza divina, capace di guidare l’umanità verso il bene, Boccaccio sembra dirci che le vie del Signore – se esistono – sono molto più complesse e sfuggenti.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali "tipi" umani rappresentati nel Decameron?
- Come viene rappresentato il mercante nel Decameron?
- Qual è la rappresentazione dell'uomo di Chiesa nel Decameron?
- In che modo Boccaccio rappresenta le figure femminili nel Decameron?
- Qual è il ruolo dell'amore e della fortuna nel Decameron?
Nel Decameron, Boccaccio rappresenta una varietà di "tipi" umani, tra cui il mercante astuto, l'uomo di Chiesa e diverse figure femminili, ognuno con caratteristiche distintive che riflettono la società del tempo.
Il mercante nel Decameron è descritto come astuto e impegnato nei suoi traffici, ma spesso privo di virtù come l'altruismo, con esempi di cinismo e cupidigia, come nel caso dei mercanti francesi e dei fratelli di Lisabetta.
L'uomo di Chiesa nel Decameron è spesso ritratto come avido, ipocrita, vizioso o sciocco, in contrasto con l'ideale di moralità religiosa che dovrebbe incarnare.
Boccaccio rappresenta le figure femminili in modo variegato, includendo donne belle e virtuose, ma anche approfittatrici, sottolineando spesso gli aspetti fisici e l'amore sensuale.
L'amore e la fortuna sono temi centrali nel Decameron, con l'amore rappresentato in molteplici forme e la fortuna vista come una forza imprevedibile che influenza gli eventi e il destino umano.