aurora.leso
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Concetti Chiave

  • Il 'Decameron' di Boccaccio include 101 novelle, invece delle 100 previste, con una novella extra raccontata dall'autore stesso all'inizio della quarta giornata.
  • Durante la prima e la nona giornata non viene scelto un tema specifico per le novelle, rompendo la consueta tradizione del re o della regina di determinare l'argomento.
  • Dioneo, uno dei novellatori, racconta sempre per ultimo e ha la libertà di non seguire il tema generale, rappresentando così l'amore passionale e libero dalle convenzioni.
  • Boccaccio introduce una nuova concezione del mondo, in cui l'uomo è artefice del proprio destino e non tutte le vicende terrene sono attribuibili alla volontà divina.
  • Il contesto storico e le esperienze personali di Boccaccio, come la peste e le sue radici borghesi, influenzano la sua visione dell'uomo moderno, capace di costruirsi autonomamente.

Indice

  1. Le Novelle di Boccaccio
  2. La Scelta del Tema
  3. Il Ruolo di Dioneo
  4. Concezione del Mondo di Dante
  5. La Visione di Boccaccio
  6. L'Uomo Artefice del Proprio Destino
  7. La Formazione di Boccaccio

Le Novelle di Boccaccio

- Le novelle non sono davvero 100, ma sono 101: una novella viene infatti raccontata da Boccaccio (Novella Delle Papere, comica), all’inizio della 4 giornata (dedicata agli amori infelici uno degli interventi della super cornice poiché Boccaccio parla direttamente ai lettori).

La Scelta del Tema

- Di solito alla sera si eleggeva il re o la regina per il giorno dopo, che avrebbe poi scelto l’argomento delle novelle, ma nella prima e nella nona giornata l’argomento è libero: nella prima giornata non c’è re poiché il giorno prima non avevano scelto, si erano incontrati i ragazzi e avevano scelto di trasferirsi; nella 9 giornata invece c’era una regina, ma la tematica è libera nonostante un tema si sarebbe potuto scegliere (l’uomo ha in mano il proprio destino, nuova concezione dell’uomo e del Mondo).

Il Ruolo di Dioneo

- Mentre tutti i novellatori si alternano nelle giornate in modo casuale nel raccontare le novelle, Dioneo interviene sempre per ultimo e può non attenersi al tema generale dato dal re/regina per la tematica. Dioneo deve il nome a Dione, che in un tipo di mitologia greca minore (Venere nasce dalle onde del mare, ma secondo altra mitologia parallela è figlia di Dione) era madre di Venere, dea dell’amore e della bellezza: Dioneo può sottrarsi alle regole che valgono per gli altri poiché rappresenta l’amore non in senso spirituale come nello Stil Novo, ma l’amore passionale, infatti è il personaggio che rappresenta la sensualità, attira per la sua bellezza e corteggia le ragazze presenti: è l’amore sconvolge le regole delle persone che si innamorano, quindi non le segue.

Concezione del Mondo di Dante

Per quanto riguarda le prime due eccezioni, esse si basano su una nuova concezione del mondo (pre-umanesimo).

La Visione di Boccaccio

La concezione di dante corrisponde all’idea medievale secondo la quale dio era creatore di tutte le cose, perciò aveva dato un ordine ben preciso, e il peccato nasceva dallo sconvolgimento di quest’ordine. Anche l’inferno, il purgatorio e le opere che le raccontano devono avere una struttura perfetta: scrive il suo viaggio perché l’ha voluto dio, quindi tutto deve essere organizzato perfettamente da un punto di vista formale. Nel 1348 vi è la frattura dovuta alla peste, e l’uomo mette in discussione i principi precedenti: Boccaccio, come letterato e artista, già nel 1349 riflette sul fatto che ci sono elementi che sfuggono al controllo delle persone stesse e che non sono nemmeno voluti da Dio (per chi è credente pensare che la peste sia volere di Dio è difficile). Boccaccio pensa dunque che non tutto ciò che accade sulla terra sia dovuta alla volontà divina, quindi la peste anche sfuggiva al volere di Dio.

L'Uomo Artefice del Proprio Destino

Da Boccaccio in poi l’uomo è considerato artefice del proprio destino: non si pensa che ogni cosa sia già decisa da dio, o che ogni elemento sia creato da dio e lì messo, ma gli uomini possono governare su alcune questioni la propria vita. Boccaccio è credente, ma non crede che dio sia presente in ogni cosa presente nella realtà: esempio è l’amore, che non è più mezzo per elevarsi a dio, che non ha scopo divino ma è qualcosa che lega gli uomini, è la forza della natura che spinge gli uomini ad amarsi e che porta alla prosecuzione della specie.

La Formazione di Boccaccio

La formazione di Boccaccio e le sue esperienze, oltre che la peste, hanno contribuito al superamento della concezione medievale: la banca riferisce alla borghesia, la sua casa era borghese, e la borghesia porta l’idea dell’uomo che costruisce sé stesso (self-made man americano, concetto che risale a questo periodo). Se l’uomo parte da zero e si costruisce un successo (borghesi si affermano da soli, da soli accumulano potere e ricchezze), lo deve a se stesso e non a dio: gli aristocratici dovevano il loro potere ai possedimenti terrieri, dovuti all’imperatore, che era mandato da dio secondo il medioevo. Le eccezioni dimostrano che quando l’uomo interviene nella sua vita, possono esserci eccezioni a quello che vorrebbe fare, quindi l’uomo costruisce un mondo imperfetto perché di suo non è perfetto. L’uomo moderno è da una parte ottimista perché crede di poter agire sulla realtà, ma anche pessimista perché senza l’appoggio di un dio nell’intervento sulla realtà c’è la paura di sbagliare: se l’uomo agisce può commettere errori  Boccaccio non si ritiene portatore della volontà divina (Dante si), si ritiene un uomo e in quanto uomo è imperfetto, dunque anche la sua opera non deve essere perfetta ed ha 101 novelle anziché 100.

Domande da interrogazione

  1. Quante novelle sono presenti nell'opera di Boccaccio e perché?
  2. Le novelle di Boccaccio sono 101, non 100, perché una novella aggiuntiva, la "Novella Delle Papere", viene raccontata da Boccaccio stesso all'inizio della quarta giornata.

  3. Qual è il ruolo di Dioneo nelle novelle di Boccaccio?
  4. Dioneo racconta sempre per ultimo e può non seguire il tema generale scelto dal re o dalla regina, rappresentando l'amore passionale e la sensualità, che sconvolgono le regole.

  5. Come si differenzia la visione del mondo di Boccaccio rispetto a quella di Dante?
  6. Boccaccio crede che non tutto sia determinato dalla volontà divina, a differenza di Dante che vedeva Dio come creatore di tutte le cose. Boccaccio considera l'uomo artefice del proprio destino.

  7. In che modo la peste del 1348 ha influenzato la concezione del mondo di Boccaccio?
  8. La peste ha portato Boccaccio a mettere in discussione i principi medievali, riflettendo sul fatto che non tutto ciò che accade è voluto da Dio, come la peste stessa.

  9. Qual è l'importanza della formazione e delle esperienze di Boccaccio nella sua visione del mondo?
  10. La formazione borghese di Boccaccio e le sue esperienze hanno contribuito al superamento della concezione medievale, promuovendo l'idea dell'uomo come costruttore del proprio destino, simile al concetto di "self-made man".

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