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Concetti Chiave

  • Giovanni Boccaccio è un importante autore del XIV secolo, noto per la sua vocazione letteraria sviluppata durante il soggiorno a Napoli e per il suo umanesimo laico.
  • Le opere del periodo napoletano, come "La Caccia di Diana" e "Teseida", mescolano mitologia classica e tematiche cortesi, mostrando una forte influenza della letteratura antica.
  • Nel periodo fiorentino, Boccaccio scrive opere significative come "Elegia di Madonna Fiammetta", che introduce il punto di vista femminile nella narrativa medievale, ispirato da esperienze personali.
  • Tra le opere erudite, Boccaccio si dedica a commenti sulla Divina Commedia di Dante, con opere come "Il Corbaccio", una satira contro le donne che apre un filone letterario misogino.
  • Il "Decameron", scritto dopo l'epidemia di peste del 1348, è una raccolta di 100 novelle raccontate da giovani rifugiati in campagna, con una cornice che organizza il caos narrato.
In questo appunto di Italiano viene esposta la vita di Giovanni Boccaccio, importante scrittore e poeta italiano nel contesto letterario europeo del XIV secolo. Dopo aver riportato brevemente la sua biografia, si menzionano le opere del periodo napoletano, quelle del periodo fiorentino e quelle erudite. Infine, è descritto il Decameron, la sua opera più celebre.
La vita e le opere di Giovanni Boccaccio nel contesto del XIV secolo articolo

Indice

  1. Biografia di Giovanni Boccaccio
  2. Opere del periodo napoletano
  3. Opere del periodo fiorentino
  4. Opere erudite: opere di commento alla Divina Commedia di Dante
  5. Decameron: l'opera più celebre di Giovanni Boccaccio

Biografia di Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nasce a Certaldo, nel 1313.

Figlio di un mercante fiorentino, fu avviato alla professione di mercante dal padre e, nel 1327 si trasferì a Napoli, dove ebbe modo di frequentare mercanti, gente di mare e avventurieri. Qui, grazie ai suoi contatti, riuscì a inserirsi nella vita aristocratica e borghese degli ambienti napoletani. È in questi anni che si afferma la vocazione letteraria di Boccaccio. Egli si rifà soprattutto alla tradizione cortese, integrando la stessa con la lettura dei classici in volgare e latino, ma spingendosi oltre nell’innovazione dei generi. Nel 1340, a causa del fallimento della banca dei Bardi, tornò a Firenze, coltivando per anni la speranza di una sistemazione definitiva (speranza destinata a rimanere tale). Gli ultimi anni li visse coltivando l’amicizia con Francesco Petrarca e la sua passione letteraria. Boccaccio è esponente di un umanesimo cosiddetto “laico”: egli, a differenza di Petrarca, non cerca delle virtù negli antichi, ma dei modelli di vita mondana. Egli, pertanto, è definibile anche uno scrittore “borghese”: nel Decameron, ad esempio, emerge con forza l’astuzia della classe borghese e mercantile. Muore a Certaldo, il 21 dicembre 1375, lasciando, ai posteri, importanti opere, che possono essere divise in tre macrogruppi: opere del periodo napoletano, opere del periodo fiorentino e opere erudite.

Opere del periodo napoletano

Tra le opere del periodo napoletano troviamo: La Caccia di Diana (1334), Filostrato (1335-1338), Filocolo (1336), Teseida (1339-1340). Di particolare importanza è il poemetto La Caccia di Diana, in cui le ninfee si ribellano a Diana, dea della caccia, offrendo le loro prede a Venere, che le trasforma in bellissimi uomini. Ha la sua rilevanza anche Teseida, poema scritto in lingua volgare, che narra la guerra di Teseo contro le Amazzoni e contro Tebe. È chiaro come il repertorio della mitologia classica si mischi alla letteratura cortese e alle tematiche di quest’ultima: ad esempio, le bestie trasformate in bellissimi uomini, ne La Caccia di Diana, è chiaramente allegoria dell’amore che ingentilisce l’amante.

Opere del periodo fiorentino

Le opere del periodo fiorentino sono, invece: Comedia delle ninfe fiorentine (1341-1342), Amorosa visione (1342-1343), Elegia di Madonna Fiammetta (1343-1344), Ninfale fiesolano (1345?). Di particolare importanza è l’Elegia di Madonna Fiammetta, romanzo in prosa in cui Fiammetta, gentildonna napoletana, si lamenta di essere stata abbandonata da Panfilo, amante fiorentino. L’opera è strutturata come una serie di lettere, indirizzate a tutte le donne innamorate. È importantissimo questo, perché il punto di vista della donna non era mai stato preso in considerazione prima, nella letteratura medievale. In tal senso, Boccaccio, si rifà al modello classico, Le Heroides di Ovidio, unitamente a un’esperienza autobiografica, dal momento che Madonna Fiammetta, in realtà, non era altro che Maria d’Aquino, una nobile donna napoletana, figlia illegittima di Roberto d’Angiò, di cui Boccaccio si era innamorato e che era stata costretta ad abbandonare.

Opere erudite: opere di commento alla Divina Commedia di Dante

Tra le opere erudite, troviamo soprattutto le opere di commento alla Divina Commedia di Dante. Importante menzionare un’opera, intitolata Il Corbaccio, che, pur non essendo un’opera erudita, è stata scritta in questi anni. Si tratta di un’aspra satira contro le donne, che inaugura un filone letterario definito anche “misogino”.
La vita e le opere di Giovanni Boccaccio nel contesto del XIV secolo articolo

Decameron: l'opera più celebre di Giovanni Boccaccio

Il termine Decameron significa letteralmente racconto di novelle di dieci giorni. Quindi in totale la raccolta comprende 100 novelle. Il Decameron è stato scritto tra il 1348-1353, immediatamente dopo la terribile epidemia di peste, che si abbatte su tutta l’Europa, del 1348. Sette giovani donzelle e tre giovani virgulti decidono di ritirarsi nella campagna fiorentina, sfuggendo alla peste, che imperversava in città. Qui, immersi tra la natura, si dedicano ad ozi quali il cibo, i balli, ma soprattutto i giochi. Nel pomeriggio, nelle ore più calde del giorno, decidono di raccontare una novella ciascuno e al termine di ogni sessione di racconto vi sono commenti e ballate finali. I dieci protagonisti non sono caratterizzati da una descrizione psicologica completa, a parte Dioneo, che appare quello più licenzioso, irriverente e malizioso. I nomi dei protagonisti sono ricavati principalmente dalle opere precedenti dello stesso Boccaccio e dai personaggi della mitologia classica. Considerando invece i modelli letterari da cui parte Boccaccio nella redazione del Decameron, troviamo soprattutto la tradizione novellistica toscana. A tal proposito, ricordiamo una raccolta molto importante del secolo precedente, il Novellino. Tuttavia, in Boccaccio, la raccolta assume una connotazione diversa, soprattutto per merito della cosiddetta cornice, rappresentata, appunto, dal contesto della peste e dai giovani che decidono di rifugiarsi in campagna. La cornice è un elemento essenziale, poiché nel caos epidemico narrato nella stessa cornice, Boccaccio intende riportare l’ordine, ricomposto dall’armonica unità dell’allegra compagnia.
Per ulteriori approfondimenti sul Decameron vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del Decameron nella carriera di Giovanni Boccaccio?
  2. Il Decameron è l'opera più celebre di Boccaccio, scritta tra il 1348 e il 1353, e rappresenta una raccolta di 100 novelle raccontate da dieci giovani che si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste. È significativo per la sua struttura innovativa e per l'uso della cornice narrativa.

  3. Quali sono le principali opere del periodo napoletano di Boccaccio?
  4. Tra le opere del periodo napoletano di Boccaccio ci sono "La Caccia di Diana", "Filostrato", "Filocolo" e "Teseida". Queste opere mostrano l'influenza della mitologia classica e della letteratura cortese.

  5. In che modo l'Elegia di Madonna Fiammetta si distingue nella letteratura medievale?
  6. L'Elegia di Madonna Fiammetta è importante perché presenta il punto di vista di una donna abbandonata, un tema raro nella letteratura medievale. Si ispira alle "Heroides" di Ovidio e riflette un'esperienza autobiografica di Boccaccio.

  7. Qual è il contributo di Boccaccio alle opere erudite?
  8. Boccaccio ha contribuito con opere di commento alla Divina Commedia di Dante. Un'opera significativa di questo periodo è "Il Corbaccio", una satira contro le donne che inaugura un filone letterario misogino.

  9. Come si inserisce Boccaccio nel contesto dell'umanesimo laico?
  10. Boccaccio è considerato un esponente dell'umanesimo laico, poiché cerca modelli di vita mondana piuttosto che virtù antiche, come fa Petrarca. Nel Decameron, ad esempio, emerge l'astuzia della classe borghese e mercantile.

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