Concetti Chiave
- Giovanni Boccaccio nacque probabilmente a Certaldo nel 1313, ricevendo una prima formazione domestica che incluse lo studio della Commedia di Dante.
- Il trasferimento a Napoli nel 1327 arricchì il suo bagaglio culturale, influenzato dalla vivace vita culturale e dalla tradizione cortese.
- Il Decameron, la sua opera più significativa, fu ispirata dall'epidemia di peste del 1348 che devastò l'Europa.
- Boccaccio si avvicinò alla letteratura greca grazie all'incontro con il monaco Leonzio Pilato, contribuendo alla sua riscoperta in Italia.
- Le opere di Boccaccio, divise tra periodi napoletano e fiorentino, esplorano l'amore come valore intrinseco, innovazione rispetto ai predecessori come Dante e Petrarca.
Indice
- Le origini e la formazione di Boccaccio
- Il periodo napoletano e il ritorno a Firenze
- L'epidemia di peste e il Decameron
- L'amicizia con Petrarca e la religione
- La letteratura cortese e classica
- Le opere di Boccaccio
- La Caccia di Diana
- Filostrato e l'amore tormentato
- Filocolo e la ricerca dell'amata
- Teseida e il duello per amore
- Comedia delle ninfe fiorentine
- Amorosa visione e Ninfale fiesolano
- Elegia di Madonna Fiammetta
Le origini e la formazione di Boccaccio
Giovanni Boccaccio nasce, probabilmente, a Certaldo, vicino Firenze, nel 1313.
Il padre, Boccaccino, era un uomo d’affari, socio della Banca dei Bardi, una delle più importanti banche d’affari di Firenze. La formazione, per i primi 14 anni, fu affidata ad un precettore in casa, con il quale studiò anche la Commedìa di Dante, del quale scriverà anche un commento in seguito.Il periodo napoletano e il ritorno a Firenze
Nel 1327 per il lavoro del padre, la famiglia si trasferisce a Napoli, città molto attiva culturalmente, con particolare sviluppo della cultura cortese; il periodo napoletano contribuirà allo sviluppo del bagaglio culturale del poeta. Nel 1340, cessata l’attività del padre e persa l’autonomia economica a Napoli, egli ritornerà a malincuore a Firenze, lasciando probabilmente anche la propria amata.
L'epidemia di peste e il Decameron
Nel 1348 scoppia l’epidemia di peste (partita da Messina), che coinvolgerà tutta l’Europa e ispirerà l’opera più importante del poeta, il Decameron.
L'amicizia con Petrarca e la religione
Nel 1360 alcuni amici di Boccaccio sono coinvolti in una congiura politica poi fallita, evento che schioccherà particolarmente Boccaccio, che da personaggio mondano e aperto diverrà più solitario, avvicinandosi all’amico Petrarca. Egli inizierà a credere in una letteratura utile, che dia un messaggio morale e degli insegnamenti, più che in una letteratura di intrattenimento. L’amicizia con Petrarca, probabilmente, lo avvicinerà alla religione, divenendo un chierico dopo aver preso gli ordini minori. Boccaccio inizierà a scrivere anche un commento alla Divina Commedia, riuscendo a terminare solo 17 canti dell’Inferno a causa della morte nel 1375.
La letteratura cortese e classica
Formatosi prima autonomamente in casa con un precettore, egli in seguito si avvicinerà alla letteratura cortese, dunque il Dolce Stil-Novo e alla letteratura classica latina e, incredibilmente, greca (un monastero di minoranza grecanica della Calabria, in particolare il monaco Leonzio Pilato, amico di Boccaccio, portarono alla riscoperta della letteratura greca; lo stesso Pilato fu portato a Firenze da Boccaccio per una serie di lezioni, che diffusero la letteratura greca)
Le opere di Boccaccio
Le opere si dividono in periodo napoletano, periodo fiorentino e, a parte, il Decameron. Boccaccio è il primo autore italiano per cui l’amore non è più immagine di qualcos’altro (attaccamento verso Dio, nel caso di Dante, o attaccamento alla realtà terrena, con Petrarca), ma ha valore di per se stesso.
Nel periodo napoletano, si ha una fusione di elementi del mito classico greco-latino e di elementi della tradizione cortese e nord-europea.
La Caccia di Diana
La Caccia di Diana: un gruppo di donne, devote alla Dea della caccia Diana e consacrate alla castità, dopo aver cacciato e catturato degli animali, si rifiutano infine di sacrificare a Diana, sacrificandole a Venere, dea dell’Amore, che trasforma gli animali in uomini, di cui le donne si innamorano. Il significato simbolico è che l’amore, più che la castità, ingentilisce, rende l’uomo migliore (animale diventa uomo per amore), ricollegandosi alla nobiltà ideale d’animo cantato dalla letteratura stilnovista. L’opera è scritta in terzine.
Filostrato e l'amore tormentato
Filostrato: il titolo riecheggia la cultura greca per mostrarne la conoscenza da parte dell’autore (in realtà, nelle intenzioni dell’autore, il titolo avrebbe dovuto significare vinto dall’amore, ma in greco il significato è diverso). L’opera è in ottave (tipologie di strofa con i primi sei versi in rima alternata e gli ultimi due in rima baciata) e parla del figlio del re di Troia, Troiolo, innamorato di una donna che poi lo tradirà; Troiolo, disperato, si getta in combattimento con Achille, morendo. In quegli anni, Boccaccio aveva conosciuto a Napoli una donna, Fiammetta (probabilmente, un senhal), per la quale provò un amore tormentato.
Filocolo e la ricerca dell'amata
Filocolo: due bambini, Florio, figlio di un re, e Biancifiore, orfana adottata dal re, crescono insieme e, da adolescenti, si innamorano, venendo ostacolati e allontanati a causa delle differenze sociali. Florio intraprende la quete (ricerca di qualcuno o qualcosa) per ritrovare l’amata, assumendo il nome di Filocolo (uomo affaticato dall’amore). Egli ritrova l’amata ad Alessandria d’Egitto, rinchiusa in una torre e rischiando di essere ucciso; riconosciuto come figlio di un re, egli si salva, si converte al cristianesimo e si sposa. Boccaccio trasse la storia dalla letteratura popolare fiorentina e francese.
Teseida e il duello per amore
Teseida: Arcita e Palemone, due giovani, sono innamorati di un amazzone, Emilia; sfidandosi a duello, si feriscono ed Arcita, pur avendo vinto il duello, ma essendo morente, concede al compagno di sposarla.
Comedia delle ninfe fiorentine
Tra le opere del periodo fiorentino:
Comedia delle ninfe fiorentine: opera mista (sia in versi che in prosa); un giovane, Ameto, innamorato della ninfa Lia, deve svolgere delle prove per portare a compimento il suo amore. Nel corso delle prove, in un momento quasi precursore del Decameron, in cui i personaggi, tra cui una certa Fiammetta (donna amata da Boccaccio), si raccontano delle storie (narrazioni secondarie
Amorosa visione e Ninfale fiesolano
Amorosa visione: poema allegorico mal-riuscito.
Ninfale fiesolano: opera in ottave; due giovani innamorati, Africo e Mensola, casta seguace della Dea Diana; la ragazza è dunque combattuta tra la fedeltà alla dea e l’amore per il ragazzo, a cui cederà portando alla nascita di un bambino. Mensola, alla fine, ritorna da Diana, portando al suicidio di Africo e, infine, alla propria morte. Il figlio, cresciuto, libererà tutte le seguaci di Diana ponendole sotto la protezione di Venere.
Elegia di Madonna Fiammetta
Elegia di Madonna Fiammetta: Boccaccio immagina di raccontare la vicenda dal punto di vista di una donna (assoluta innovazione nella letteratura dell’epoca) Fiammetta, donna sposata che si innamora di un uomo, Panfilo, che la abbandona: la donna, dunque, è doppiamente tormentata, sia per l’abbandono dell’amante e per il rimorso nei confronti dell’affettuoso marito. Similitudine con Le Eroine, di Ovidio, in cui vengono trascritte delle lettere immaginarie di personaggi femminili del mito.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e la formazione di Giovanni Boccaccio?
- Come influenzò il periodo napoletano la vita di Boccaccio?
- In che modo l'epidemia di peste del 1348 influenzò Boccaccio?
- Qual è il significato simbolico de "La Caccia di Diana"?
- Qual è l'innovazione letteraria presente nell'"Elegia di Madonna Fiammetta"?
Giovanni Boccaccio nacque probabilmente a Certaldo nel 1313. La sua formazione iniziale avvenne in casa con un precettore, dove studiò anche la Commedia di Dante.
Durante il periodo napoletano, Boccaccio fu esposto a una vivace cultura cortese che arricchì il suo bagaglio culturale. Tuttavia, nel 1340, dovette tornare a Firenze a causa della cessazione dell'attività del padre.
L'epidemia di peste del 1348 ispirò Boccaccio a scrivere il Decameron, la sua opera più importante, che rifletteva le conseguenze della peste in Europa.
"La Caccia di Diana" simboleggia che l'amore, più della castità, ingentilisce e migliora l'uomo, trasformando simbolicamente gli animali in uomini per amore.
Nell'"Elegia di Madonna Fiammetta", Boccaccio introduce l'innovazione di raccontare la storia dal punto di vista di una donna, un approccio innovativo per l'epoca.