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Concetti Chiave

  • Il canto XVIII dell'Orlando Furioso descrive una notte di pianti e paure tra i Saraceni oppressi, che cercano di nascondere le loro emozioni per timore del futuro.
  • Cloridano e Medoro, due Mori di origine sconosciuta nati a Tolemaide, sono ricordati per il loro raro esempio di vero amore e lealtà verso il re Dardinello.
  • Cloridano è descritto come un cacciatore robusto e snello, mentre Medoro è un giovane di bell'aspetto con occhi neri e capelli biondi e ricci.
  • La battaglia tra Cristiani e Saraceni raggiunge il culmine quando i Mori sembrano prevalere, ma l'arrivo dei rinforzi guidati da Rinaldo ribalta le sorti dello scontro.
  • Cloridano e Medoro seguono il loro re Dardinello fino in Francia, e la loro storia si sviluppa in un episodio di grande intensità emotiva nel poema.

In questo appunto viene riportato il testo e la parafrasi del testo del canto XVIII dal titolo Cloridano e Medoro. Oltre alla parafrasi del testo viene anche riportato un breve commento al racconto stesso presente sull'opera letteraria dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
Orlando Furioso, parafrasi canto XVIII: Cloridano e Medoro articolo

(...)

Indice

  1. Notte di Lamenti e Paure
  2. Cloridano e Medoro: Amore e Lealtà
  3. Descrizione di Cloridano e Medoro
  4. La Battaglia e il Sacrificio

Notte di Lamenti e Paure

Tutta la notte per gli alloggiamenti

dei malsicuri Saracini oppressi

si versan pianti, gemiti e lamenti,

ma quanto più si può, cheti e soppressi.

Altri, perché gli amici hanno e i parenti

lasciati morti, ed altri per se stessi,

che son feriti, e con disagio stanno:

ma più è la tema del futuro danno.

Cloridano e Medoro: Amore e Lealtà

Duo Mori ivi fra gli altri si trovaro,

d'oscura stirpe nati in Tolomitta;

de' quai l'istoria, per esempio raro

di vero amore, è degna esser descritta.

Cloridano e Medor si nominaro,

ch'alla fortuna prospera e alla afflitta

aveano sempre amato Dardinello,

ed or passato in Francia il mar con quello.

Descrizione di Cloridano e Medoro

Cloridan, cacciator tutta sua vita,

di robusta persona era ed isnella:

Medoro avea la guancia colorita

e bianca e grata ne la età novella;

e fra la gente a quella impresa uscita

non era faccia più gioconda e bella:

occhi avea neri, e chioma crespa d'oro:

angel parea di quei del sommo coro.(...)

sintesi su Cloridano e Medoro nel canto XVIII dell'Orlando Furioso

Nel corso di tutta la notte all'interno degli accampamenti

dei Saraceni che sono oppressi

si sentono pianti, gemiti, lamentele,

ma quanto più e possibile, silenziosi e vietati.

Altri, poiché hanno lasciato parenti ed amici morti, ed altri per loro stessi

dato che sono feriti, si trovano in una condizione di disagio:

ma maggiore è la paura del danno futuro.

Due Mori (Cloridano e Medoro) tra gli altri erano presenti,

di discendenza sconosciuta e nati in Tolemaide,

dei quali la storia, per esempio raro

di vero amore, è degna di essere annoverata (descritta)

Si chiamavano Cloridano e Medoro

che in situazioni fortunate e avverse

avevano sempre voluto bene al loro re Dardinello e

insieme al loro re avevano oltrepassato il mare fino ad arrivare in Francia.

Cloridano, che in tutta la sua vita era stato un cacciatore,

e che era di corporatura robusta e snella;

Medoro aveva il viso roseo e bianco e di piacevole aspetto per la giovane età;

e tra i soldati che presero parte a quell'impresa,

non c'era volto di più bell'aspetto e giocondo del suo:

aveva gli occhi neri e i capelli ricci e biondi:

sembrava l'angelo facente parte del coro più alto.

La Battaglia e il Sacrificio

La guerra tra Cristiani e Saraceni intanto infuria e la situazione sembra precipitare allorquando, posto l'assedio a Parigi, i Mori stanno per avere la meglio. Re Carlo e i suoi Paladini a stento riescono a frenare la situazione, quando finalmente giungono miracolosamente, guidati dall'arcangelo Michele e dal Silenzio, i rinforzi guidati da Rinaldo. Le sorti della battaglia si capovolgono: le truppe di Rinaldo, fresche, costringono i Mori ormai stremati alla ritirata. Molti saranno i morti sterminati da Rinaldo sul campo; tra i tanti anche un giovanissimo e prode nobile saraceno, Dardinello. Al suo seguito erano venuti due giovani fanti: Cloridano e Medoro.

Inizia qui uno degli episodi più intensi del poema e di virgiliana memoria è l'atmosfera in cui esso si snoda.

per ulteriori approfondimenti su Cloridano e Medoro vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto della notte descritta nel testo?
  2. Durante la notte, negli accampamenti dei Saraceni oppressi, si sentono pianti e lamenti, espressi in modo silenzioso per paura del futuro danno.

  3. Chi sono Cloridano e Medoro e qual è la loro importanza?
  4. Cloridano e Medoro sono due Mori di discendenza sconosciuta, noti per il loro raro esempio di vero amore e lealtà verso il re Dardinello, con cui hanno attraversato il mare fino in Francia.

  5. Come vengono descritti fisicamente Cloridano e Medoro?
  6. Cloridano è descritto come un cacciatore robusto e snello, mentre Medoro ha un viso roseo e bianco, occhi neri, capelli ricci e biondi, ed è considerato di bell'aspetto e giocondo.

  7. Qual è l'esito della battaglia tra Cristiani e Saraceni?
  8. La battaglia sembra volgere a favore dei Mori, ma l'arrivo dei rinforzi guidati da Rinaldo capovolge le sorti, costringendo i Mori alla ritirata e causando molte perdite, incluso il nobile saraceno Dardinello.

  9. Qual è l'atmosfera dell'episodio di Cloridano e Medoro?
  10. L'episodio è caratterizzato da un'atmosfera intensa e di virgiliana memoria, che si sviluppa durante la battaglia e il sacrificio dei due giovani fanti.

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