Concetti Chiave
- Ludovico Ariosto, nato a Reggio Emilia, trasferisce la sua famiglia a Ferrara per proseguire gli studi letterari sotto l'agostiniano Gregorio da Spoleto.
- Dopo la morte del padre, Ariosto deve mantenere la famiglia e continua la sua carriera presso la corte del duca Ercole I, pubblicando l'Orlando furioso nel 1516.
- Le opere epistolari di Ariosto, scritte in terzine dantesche, sono considerate di natura artistica, esplorando la condizione dell'intellettuale cortigiano e la vanità dei sogni umani.
- Ariosto esprime la sua delusione verso la corte estense, rifiutando di seguirla in Ungheria, preferendo una vita dedicata alla famiglia e allo studio.
- Contribuisce al teatro moderno con opere ispirate a Plauto e Terenzio, utilizzando il linguaggio volgare per rappresentare temi carnevaleschi e scene della vita quotidiana.
Indice
Infanzia e formazione di Ariosto
Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia, primogenito di dieci fratelli, da Niccolò Ariosto e Daria Malaguzzi. La famiglia si trasferisce a Ferrara, dove Ariosto frequenta lezioni di diritto presso lo Studio. Nel 1494 Ariosto decide di dedicarsi agli studi letterari sotto l’agostiniano Gregorio da Spoleto.
Carriera e vita personale
Nel 1497 entra nella corte del duca Ercole I, dove riceve regolare stipendio e conosce Bembo. Nel 1500 muore il padre e così deve mantenere la numerosa famiglia. Incontra la passione Alessandra Benucci, vedova di Tito Strozzi, legato alla corte estense, si sposeranno nel 1527. Nel 1516 viene pubblicata la prima edizione dell’Orlando furioso dedicata al cardinale Ippolito, che non gradisce. Per denaro diventa commissario della Garfagna e nel 1525 rientra a Ferrara dove resterà fino alla morte.
Opere epistolari e tematiche
Sono un'opera innovativa in forma epistolare in terzine dantesche di Ariosto, che seguì gli esempi di Orazio, Giovenale, Persio e Lucilio. I Romantici le consideravano fonti biografiche, oggi invece sono considerate di natura artistica: autobiografia non reale, ma morale. C’è un duplice livello di lettura: in luce ed in ombra(che porta il lettore a contatto con l’anima ariostesca), tu dialogante e l’irruzione in scena dei personaggi. Le tematiche: condizione dell’intellettuale cortigiano, desiderio di vita tranquilla dedicata allo studio e agli affetti, vanità dei sogni umani.
Rifiuto e delusione verso la corte
Per esempio nella prima satira Ariosto rifiuta di seguire Ippolito in Ungheria, così scrive una lettera al fratello e all’amico a cui affida il compito di giustificare il proprio rifiuto con motivi di salute e di responsabilità verso la famiglia. In realtà il vero intento è di denunciare la sua delusione verso la corte estense, che lo ha privato della libertà.
Contributo al teatro moderno
Ariosto è attore, regista, si ispira a Plauto e Terenzio, “padre della commedia moderna”. Trovano spazio quei temi carnevaleschi (cibo, amore carnale). Ariosto è il primo a scrivere testi teatrali in volgare, linguaggio basso e parlato, con doppi sensi, proverbi, gusto per l’equivoco.
La logica dell’utile, Lena si lascia convincere dal marito Pacifico ad intrattenersi con Fazio con la speranza che questi pagasse i loro debiti. Stufa delle umiliazioni, Lena ordisce una crudele vendetta: avviare sulla strada della corruzione Licinia, giovane figlia di Fazio. Nella terza scena il servo Corbolo racconta il suo girovagare tra i banchi dei venditori del mercato nella piazza di Ferrara, offrendo il ritratto desolante della città
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi anni di formazione di Ludovico Ariosto?
- Come si è sviluppata la carriera di Ariosto e quali eventi personali hanno influenzato la sua vita?
- Quali sono le caratteristiche delle opere epistolari di Ariosto?
- In che modo Ariosto ha contribuito al teatro moderno?
Ludovico Ariosto è nato a Reggio Emilia e si è trasferito a Ferrara, dove ha studiato diritto prima di dedicarsi agli studi letterari sotto l'agostiniano Gregorio da Spoleto.
Ariosto ha iniziato la sua carriera alla corte del duca Ercole I, ha dovuto mantenere la famiglia dopo la morte del padre, e si è sposato con Alessandra Benucci nel 1527. Ha pubblicato l'Orlando furioso nel 1516 e ha lavorato come commissario della Garfagna per motivi economici.
Le opere epistolari di Ariosto sono innovative, scritte in terzine dantesche, e offrono un duplice livello di lettura. Sono considerate di natura artistica, con tematiche come la condizione dell'intellettuale cortigiano e la vanità dei sogni umani.
Ariosto ha contribuito al teatro moderno ispirandosi a Plauto e Terenzio, scrivendo testi teatrali in volgare con temi carnevaleschi e un linguaggio basso e parlato, introducendo doppi sensi e proverbi.