Concetti Chiave
- Ludovico Ariosto, nato da nobili origini a Reggio Emilia, si distinse come intellettuale cortigiano critico delle corti e divenne noto per le sue opere letterarie.
- Tra le opere di Ariosto spiccano le satire, le commedie e il celebre poema "Orlando Furioso", che riflettono temi come l'amore, la critica sociale e la condizione dell'intellettuale.
- "Orlando Furioso" è un'opera epica pubblicata in tre edizioni, caratterizzata da una trama complessa e intrecciata che unisce elementi epici, romanzeschi ed encomiastici.
- L'opera esplora temi come la ricerca incessante e la pazzia, utilizzando una tecnica narrativa di entrelacement che combina diverse storie in parallelo, creando un senso di attesa e complessità.
- I personaggi dell'"Orlando Furioso", presentati attraverso le loro azioni, incarnano una critica alla cavalleria tradizionale, con un focus sugli aspetti umani e ironici dei loro caratteri.
Indice
Ludovico Ariosto: Vita e Carriera
Ludovico Ariosto è il tipico intellettuale cortigiano ma disprezza alcune parti della corte. Nasce a Reggio Emilia il 08/09/1474 da nobili origini, il padre era funzionario degli Este.
Nel 1484 il padre Niccolò si trasferisce a Ferrara, dove Ludovico studia diritto ma lo abbandona. Diviene amico di Bembo grazie al quale si dedica alla poesia volgare. Frequenta la corte di Ercole I d'Este. Nel 1500 il padre morì e per far fronte alle necessità economiche accettò l'incarico di servitore di Ippolito, figlio di Ercole, e di chierico. Durante la guerra tra Francia e Spagna si recò più volte a Roma come ambasciatore di Alfonso I. Divenne amico di Giovanni De Medici, che tuttavia non gli riconobbe mai un ruolo prestigioso. Si legò ad Alessandra Benucci, che sposò in segreto molti anni dopo. Nel 1516 pubblica l'Orlando Furioso, a cui seguiranno due edizioni nel 1521 e 1532. Nel 1517 Ippolito va in Ungheria, Ariosto non lo segue e Alfonso lo nomina governatore della Garfagnana. Ferrara gli mancava e ci tornò nel 1525 e qui morì nel 1533.Produzione Poetica e Commedie
Tra il 1494 e il 1503 Ariosto scrisse 67 liriche latine, in cui rivela la sua formazione umanistica e il suo desiderio di chiudersi in una dimensione ideale di intimità borghese. Tra il 1493 e il 1527 scrive rime volgari, pubblicate postume nel 1546, concentrate attorno al tema amoroso per la figura di Alessandra Benucci. Per lo stile si ispira a Petrarca, mentre i contenuti sono piuttosto nuovi.
Tra i suoi compiti c'era l'allestimento di spettacoli: in questo ambito scrisse quattro commedie, La Cassaria (1508) e I suppositi (1509). Per esse si ispira al modello di Plauto, con il conflitto tra giovani innamorati e vecchi che ostacolano il loro amore, aiutato da servi astuti. Si riconoscono spunti di Boccaccio, come l'industria e il lieto fine.
Dopo 11 anni scrisse Il Negromante (1520), una commedia in cui passa dalla prosa al verso endecasillabo: narra la storia di un mago imbroglione che Ariosto usa per prendere in giro le credenze sulla magia. Nel 1528 pubblicò La Lena, basata sul tema dell'interesse economico, che Ariosto usa per descrivere una società ruffiana e disincantata. Dal 1518 lavorò a Gli Studenti, che non riuscì però a completare.
Tra il 1498 e il 1532 scrisse 214 lettere, autentici documenti nati da esigenze pratiche. Sono scritte in linguaggio semplice e immediato.
Satire e Critica della Corte
Tra il 1517 e il 1525 scrisse 7 satire indirizzate a parenti e amici, in cui si ispirava ad Orazio. Le satire di Orazio, dette Sermones, sono scritte in esametri e di carattere personale. Lo stile è elaborato ma colloquiale e usa molte favole per invitare alla moderazione. Quelle di Ariosto partono da episodi personali per poi trattare diversi temi. Anche lui usa molte favole e metafore. Lo stile è discorsivo con termini del parlato ma anche di un linguaggio letterario. Si nota un lungo lavoro di limatura. Nelle sue satire esprime il desiderio di una vita serena e critica la corte. La struttura è basata sui dialoghi ed usa la terzina dantesca. I temi principali sono:
-La condizione dell'intellettuale cortigiano
-Il desiderio di indipendenza
-Compiti di natura pratica
-Follia degli uomini
1^ Satira: spiega perché non ha seguito ippolito, sostenendo motivi sia di salute che di difesa della sua liberà. Traccia un profilo meschino, ipocrita, invidioso e falso della corte.
3 Satira: esprime l'ideale di vita semplice, lontano da ambizioni mondane e con una buona moglie.
Orlando Furioso: Edizioni e Temi
L'Orlando furioso fu pubblicato in 3 edizioni:
-1516: in koiné padana, 40 canti
-1521: in toscano illustre, 40 canti
-1532: segue i dettami di Bembo, 46 canti, più riferimenti all'attualità e clima più cupo
Il titolo è la gionta all'opera di Boiardo L'Orlando Innamorato, con questi che diventa pazzo d'amore. Richiama l'Hercules Furens. Le fonti, anche se spunto iniziale di un'opera assolutamente originale, sono:
-commistione tra ciclo carolingio e romanzo cortese
-Iliade, Eneide e Ovidio
-L'ira di Achille
-L'episodio di Cloridano e Medoro ricorda Eurialo e Niso
L'opera è rivolta a un pubblico cortigiano che si vuole dilettare. Il contenuto, essendo opera dedicata alla stampa, è romanzesco. L'ampia circolazione favorì l'unificazione linguistica.
Si susseguono 3 filoni narrativi: epico o guerresco (guerra cristiani-musulmani), romanzesco o erotico (Orlando, Rinaldo e Astolfo e le loro passioni), encomiastico (si fanno discendere gli Este da Bradamante e Ruggiero).
Preoccupato dalle rivalità tra cristiani causate da Angelica, Carlo Magno la affida al duca Namo di Baviera, promettendola al più illustre tra Orlando e Rinaldo. Essa però fugge, facendo imbattere i cavalieri in molte avventure nel mentre che la cercano. La battaglia si sposta in Africa dove vincono i cristiani. Angelica, inseguita da molti soldati, sposerà Medoro, un soldato che aveva curato in battaglia. Orlando perciò impazzisce e distrugge, percorrendo Francia e Spagna, tutto ciò che si trova davanti, fin quando il cavaliere Astolfo va sulla luna e recupera il suo senno, restituendogli la ragione. L'amore tra Bradamante, sorella di Rinaldo, e Ruggiero, si conclude con il loro matrimonio. Il poema si chiude con la vittoria di Ruggiero su Rodomonte.
Personaggi e Struttura dell'Orlando
Il tema principale è la quete, la ricerca spinta dal desiderio dell'uomo. Nessun personaggio trova però quello che cerca. La quete di Orlando è pazzia perché è pazza la vita, come la società e cultura rinascimentale.
Il movimento è tipicamente circolare ed arbitrato dalla fortuna.
L'unico vincitore è Ruggiero: sposa Bradamante, si converte, è il modello positivo del cortigiano.
Lo spazio è immenso, reale e irreale allo stesso tempo, labirintico ed orizzontale (non vi sono interventi dall'alto). Inoltre è presente una vasta pluralità di centri. La tecnica narrativa è quella dell'entrelacement, il racconto parallelo di più vicende contemporaneamente: questa struttura crea attesa e viene riordinata dagli esordi dei canti, in cui si riprendono le fila e si fanno riflessioni.
Ariosto è il regista di questo intreccio, e crea armonia e simmetrie narrative tra le diverse vicende. L'entrelacement è sempre meno presente finchè si chiudono tutti i filoni narrativi.
Il mondo dell'Orlando è dominato dal caos, ma tutto è racchiuso in una struttura limpida: si parla di catarsi formale. La finzione artistica risarcisce i personaggi delle loro sconfitte.
La varietà domina il racconto, ma la regia imprime una struttura unitaria.
I personaggi sono molti e si introducono con le proprie azioni. L'atteggiamento è critico verso i più sublimi e più empatico con quelli spregiudicati.
Personaggi Principali dell'Orlando
-Orlando: nipote di Carlo Magno, è il più grande soldato cristiano. Usa la durindana, spada appartenuta ad Ettore.
-Agramante: re d'Africa, è il nemico di Carlo Magno e guida i Saraceni verso Parigi.
-Ruggiero: guerriero pagano virtuoso e leale, con Bradamante sarà capostipite degli Este.
-Astolfo: figlio del re Ottone d'Inghilterra, è il migliore amico di Orlando.
-Angelica: principessa del Catai, esperta di medicina e magia, è contesa da moltissimi cavalieri.
-Sacripante: re di Circassia, è innamorato di Angelica, che lo sfrutta per i propri capricci.
-Mandricardo: cavaliere pagano, rapisce Doralice, promessa sposta di Rodomonte. La sua armatura invulnerabile appartenne a Ettore.
-Bradamante: sorella di Rinaldo, è innamorata di Ruggiero sebbene suo nemico in guerra.
-Rinaldo: cugino di Orlando, con lui si contende Angelica. Il suo cavallo Baiardo sa pensare come un umano.
-Gradasso: valorosissimo cavaliere paragonato a Marte, ha un'invulnerabile corazza diamantata.
-Brandimarte: valoroso amico di Orlando, muore nel combattimento a Lampedusa.
-Rodomonte: maggior cavaliere saraceno, è coraggioso e potente ma violento e arrogante. La sua corazza è formata da scaglie di drago.
-Mago Atlante: alleva Ruggiero dalla sua infanzia e avuta la premonizione della sua morte lo nasconde in un castello ad Alcina. Possiede uno scudo incantato e un ippogrifo.
-Ferraù: vuole impossessarsi dell'elmo di Orlando, il suo unico punto debole è l'ombelico.
Cavalleria e Ironia nell'Orlando
La cavalleria per Ariosto è ormai lontana. Convivono il piacere della narrazione e l'ironia dello straniamento, ovvero l'allontanarsi dalle cose per guardarle con un occhio esterno. Gli strumenti di esso sono:
-abbassamento: far emergere gli aspetti umani degli eroi.
-usi linguistici inusuali e paragoni prosaici
-giudizi e commenti nella narrazione
-limitazione dell'onniscenza.
Domande da interrogazione
- Chi era Ludovico Ariosto e quali furono le principali tappe della sua vita?
- Quali sono le principali opere di Ludovico Ariosto e quali temi trattano?
- In che modo l'Orlando Furioso ha influenzato la letteratura e la lingua italiana?
- Quali sono i temi principali trattati nelle satire di Ariosto e come si riflettono sulla sua visione della vita e della società?
- Come viene rappresentata la cavalleria nel mondo dell'Orlando Furioso e quali sono le tecniche narrative utilizzate da Ariosto?
Ludovico Ariosto fu un intellettuale cortigiano nato a Reggio Emilia nel 1474. Studiò diritto a Ferrara ma si dedicò alla poesia grazie all'influenza di Bembo. Servì Ippolito d'Este e fu ambasciatore durante la guerra tra Francia e Spagna. Pubblicò l'Orlando Furioso nel 1516 e divenne governatore della Garfagnana nel 1517. Morì a Ferrara nel 1533.
Le opere principali di Ariosto includono liriche latine, rime volgari, commedie come La Cassaria e I Suppositi, e il poema epico Orlando Furioso. I suoi lavori trattano temi come l'amore, la condizione dell'intellettuale cortigiano, e la critica alla società e alla corte attraverso l'uso di satire e commedie.
L'Orlando Furioso, pubblicato in tre edizioni tra il 1516 e il 1532, ha avuto un impatto significativo sull'unificazione linguistica italiana e ha influenzato la letteratura attraverso la sua struttura narrativa innovativa, i temi trattati e la varietà dei personaggi. L'opera ha contribuito a diffondere il toscano illustre e ha ispirato numerosi scrittori successivi.
Nelle sue satire, Ariosto esplora temi come la condizione dell'intellettuale cortigiano, il desiderio di indipendenza, e la follia degli uomini. Attraverso l'uso di episodi personali, favole e metafore, esprime il desiderio di una vita serena e critica la corte, riflettendo una visione critica e disincantata della società del suo tempo.
Nel mondo dell'Orlando Furioso, la cavalleria è rappresentata come un ideale ormai lontano, con un approccio che mescola piacere narrativo e ironia. Ariosto utilizza tecniche come l'abbassamento per evidenziare gli aspetti umani degli eroi, l'uso di linguaggi inusuali e paragoni prosaici, e limita l'onniscienza narrativa per creare una narrazione ricca di giudizi e commenti critici.