Concetti Chiave
- Ludovico Ariosto, nato a Reggio Emilia nel 1474, è un importante scrittore del Rinascimento italiano, noto per il suo capolavoro "Orlando furioso".
- "Orlando furioso" è un poema cavalleresco in ottave, influenzato da opere classiche e cortesi, che racconta le vicende del paladino Orlando e il suo amore per Angelica.
- Il poema presenta tre motivi principali: storico, amoroso ed encomiastico, esaltando la corte estense attraverso personaggi come Bradamante e Ruggero.
- Nel poema, il tema dell'amore porta Orlando alla follia, evidenziando passioni umane tipiche del Rinascimento, come gelosia e tradimento.
- "Orlando furioso" ebbe tre edizioni, dal 1516 al 1532, perfezionando la lingua e ampliando la narrazione dai 40 ai 46 canti.
Ludovico Ariosto
La vita
Infanzia e Formazione
Nacque nel 1474 a Reggio Emilia, che faceva parte del ducato estense. È il principale scrittore del Rinascimento italiano. A 10 anni si trasferì a Ferrara; crescendo, intraprese gli studi di diritto, ma poi si dedicò agli studi letterari, seguendo le sue passioni. Infatti, dal 1494, studiò i testi classici e italiani con grande impegno e frequentò i letterati della corte estense.
Carriera e Servizio
Questo sereno periodo giovanile si interruppe nel 1500, a causa della morte del padre; dato che Ariosto era il primogenito di ben 9 fratelli, dovette dedicarsi al sostentamento della famiglia. Senza abbandonare la letteratura, Ariosto cercò un impegno e divenne capitano della Rocca di Canossa tra il 1501 e il 1503. Si avvicinò sempre di più alla corte estense finché, nel 1503, entrò al servizio del cardinale Ippolito d’Este, al quale dedicò l’”Orlando furioso”, con l’uscita della prima edizione nel 1516. Fino al 1517 rimase sotto questo signore che lo impiegò in molti incarichi amministrativi, mandandolo a Roma venti volte. Ariosto li svolse malvolentieri perché preferiva dedicarsi allo studio e alla scrittura letteraria.
Dal 1517 passò al servizio del duca Alfonso, sempre nella corte estense di Ferrara. Egli, nel 1522, gli affidò l’incarico di commissario ducale e governatore della Garfagnana (regione della Toscana). Ariosto accettò per le difficoltà familiari. Dopo tre anni tornò a Ferrara, ricevendo altri incarichi e vivendo accanto alla donna amata Alessandra Benucci, sposata segretamente, e dedicandosi agli studi classici, alla stesura di opere e all’ulteriore modifica dell’”Orlando furioso”.
Morì a Ferrara nel 1533 per malattia.
Le opere
• “Rime”: raccolta di poesie sia in volgare, sia in latino, scritte dal 1494 al 1527, che trattano soprattutto la tematica amorosa;
• Alcune commedie tra cui “La Lena”, “La Cassaria”, “I Suppositi”, “Il Negromante”;
• 7 satire: sono 7 componimenti poetici in forma di epistola, composti tra il 1517 e il 1525, nei quali il poeta parla di sé e della vita quotidiana dell’uomo, raccolti nelle “Satire”;
Orlando Furioso: Struttura e Temi
• L’”Orlando furioso”: il suo capolavoro letterario e il capolavoro del rinascimento italiano.
È un poema cavalleresco scritto in versi, raggruppato in strofe di otto versi, chiamate ottave. Ogni ottava rappresenta il seguente schema metrico: ABABABCC, cioè alternata nei primi sei versi e baciata negli ultimi due.
L’opera è scritta in volgare fiorentino ed ebbe tre edizioni, che perfezionarono sempre di più la lingua. La prima è del 1516, la seconda del 1521 e l’ultima del 1532, quella definitiva, dove si passò dai 40 canti della prima edizione, ai 46 dell’ultima.
Ariosto riprende l’opera l’”Orlando innamorato” di Boiardo e ne prosegue la storia, in cui Orlando, paladino cristiano, si è innamorato di Angelica.
L’autore però si ispira anche ad altri poemi cortesi e cavallereschi e anche ad alcune opere classiche (“Eneide” di Virgilio, “Iliade” di Omero, “Metamorfosi” di Ovidio).
L’opera di apre con il Proemio, formato da quattro ottave, che si dividono in “protasi”, “invocazione” e “dedica”. Nella protasi, l’autore spiega gli argomenti dell’opera (vv. 1-12), l’invocazione viene fatta alla donna amata da Ariosto affinché gli permetta di scrivere e terminare il poema, la dedica alla casa estense, in particolare a Ippolito d’Este, figlio di Ercole I d’Este (vv. 17-32).
Nel poema emergono aspetti e tematiche opposti o diversi rispetto a quelli tipici delle opere medievali:
L’amore non conduce più a Dio e né l’amore, né la donna sono mezzi di perfezionamento interiore per l’uomo, ma conducono piuttosto alla follia. Il protagonista, Orlando, diventa, infatti, furioso e perde il senno per amore di Angelica;
Le vicende accadono senza seguire un disegno divino, ma secondo il caso, cioè la sorte, il destino, la casualità laica;
Nelle vicende narrate emergono le passioni umane, tipiche del Rinascimento, perché l’uomo diviene protagonista con le proprie manifestazioni dell’animo e i propri comportamenti (amore, gelosia, tradimento, amicizia, follia, violenza).
Nel poema, inoltre, vi sono, mescolate, la realtà con l’invenzione, ad esempio, nel brano del “Palazzo di Atlante”, dove emerge la magia.
o Motivo storico → il contesto storico è la guerra tra i cristiani, guidati da Carlo Magno, e saraceni, anche chiamati Mori, guidati da Agramante, giunti in Francia dall’Africa e dalla Spagna (vittoria finale dei cristiani);
o Motivo amoroso → vengono narrate molte storie e intrecci d’amore, perché la maggior parte dei paladini è innamorata di Angelica, figlia dell’imperatore della Cina, la quale, invece, fugge finché non si imbatte in Medoro, un cavaliere saraceno ferito. Angelica lo cura e con lui si sposa. Le scene si sviluppano intorno alla cosiddetta “quête” di Angelica (ricerca, inchiesta), già utilizzata come motivo tipico dei romanzi avventurosi del ciclo bretone. Orlando, in particolare, che è il protagonista, perderà il senno per Angelica, e suo cugino Astolfo andrà sulla Luna a recuperarlo;
o Motivo encomiastico → l’opera vuole esaltare la corte estense, sia attraverso la dedica iniziale Ippolito d’Este (“generosa erculea prole”, Proemio), sia attraverso le vicende d’amore tra due paladini: Bradamante (guerriera cristiana) e Ruggero (guerriero saraceno), dai quali nascerà la casa d’Este.
• Orlando: Conte paladino di Carlo Magno. Il personaggio storico, divenne celebre nella “Canzone di Orlando” (XI secolo): difensore della fede, leale nei confronti dell'imperatore e della patria. Morì a Roncisvalle assalito a tradimento dai Saraceni.
Nel Morgante di Pulci Orlando va in Oriente, venendo meno ai doveri guerreschi: rincorso dagli altri paladini, torna in difesa di Carlo Magno e muore a Roncisvalle.
Nell'Orlando innamorato Boiardo immagina che l'eroe sia invaghito della pagana Angelica.
Nell'Orlando furioso insegue la bellissima fanciulla e vive numerose avventure finché, scoperto l'amore tra Angelica e Medoro, impazzisce di gelosia. Attraversa a nuoto lo stretto di Gibilterra e approda in Africa. Qui, riconosciuto dai suoi compagni, rinsavisce quando Astolfo, che sulla Luna ha recuperato il suo senno racchiuso dentro un’ampolla, glielo fa respirare. Così Orlando torna ad essere un valoroso combattente per la fede.
• Rinaldo: è paladino di Carlo Magno e cugino di Orlando. Nel Furioso Rinaldo lascia il campo cristiano per inseguire Angelica; tormentato dalla gelosia quando scopre che la donna è fuggita con Medoro, viene salvato dallo Sdegno che ricaccia la gelosia agli Inferi.
• Astolfo: è cugino di Orlando, è paladino di Carlo Magno. È protagonista di straordinarie avventure: compie lunghi voli in groppa all'ippogrifo (cavallo alato), raggiunge l'Inferno, il Paradiso Terrestre e la Luna dove recupera il senno di Orlando.
• Bradamante: è la sorella di Rinaldo. Indossa gli abiti di un guerriero e va in cerca del saraceno Ruggero di cui è innamorata. Riceve la profezia che il suo matrimonio con Ruggero darà vita alla nobile discendenza degli Estensi. - Angelica: è figlia di Galafrone imperatore della Cina. Di lei sono innamorati guerrieri pagani e cristiani. Nel Furioso va incontro ad avventure e pericoli inseguita dai suoi spasimanti, cui si sottrae anche grazie ad un anello incantato che la rende invisibile. Incontra Medoro, un soldato saraceno ferito, lo cura, si innamora di lui e lo sposa.
Personaggi pagani
- Angelica: è figlia di Galafrone imperatore della Cina. Di lei sono innamorati guerrieri pagani e cristiani. Nel Furioso va incontro ad avventure e pericoli inseguita dai suoi spasimanti, cui si sottrae anche grazie ad un anello incantato che la rende invisibile. Incontra Medoro, un soldato saraceno ferito, lo cura, si innamora di lui e lo sposa.
- Ruggiero: Vive numerose avventure legate alla salvezza di Angelica. Alla fine si converte (sarà battezzato da un santo eremita). Sposa Bradamante dando origine alla Corte Estense.
- Cloridano e Medoro: sono due mori molto amici di umili origini venuti in guerra al seguito del loro signore Dardinello. In una sortita notturna nel campo cristiano Cloridano viene ucciso e Medoro ferito. Quest'ultimo verrà curato da Angelica, che poi sposerà e con la quale partirà per Catai (Cina).
-Dardinello: è un nobile africano che viene ucciso da Rinaldo in battaglia. Il suo corpo sarà seppellito da Medoro.
-Ferraù: è il re saraceno di Spagna. Nell'Orlando innamorato si narra che fosse innamorato di Angelica. Nel Furioso è alla ricerca del suo elmo oltre che di Angelica.
-Sacripante: è il re di Circassia ed è alleato dell'esercito saraceno. Nel Furioso aiuta Angelica in fuga dal campo cristiano di Carlo Magno.
-Madricardo: è venuto in Occidente per vendicare il padre Agricane, ucciso da Orlando. Con il paladino si batterà a duello.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di Ludovico Ariosto nel contesto del Rinascimento italiano?
- Come si sviluppò la carriera di Ariosto dopo la morte del padre?
- Quali sono le principali opere letterarie di Ariosto oltre all'"Orlando Furioso"?
- Quali sono i temi principali dell'"Orlando Furioso"?
- Chi sono alcuni dei personaggi principali dell'"Orlando Furioso" e quali sono le loro storie?
Ludovico Ariosto è considerato il principale scrittore del Rinascimento italiano, noto soprattutto per il suo capolavoro "Orlando Furioso", che rappresenta un'opera fondamentale della letteratura cavalleresca.
Dopo la morte del padre nel 1500, Ariosto dovette occuparsi del sostentamento della famiglia. Continuò a dedicarsi alla letteratura e divenne capitano della Rocca di Canossa, entrando poi al servizio del cardinale Ippolito d’Este e successivamente del duca Alfonso.
Oltre all'"Orlando Furioso", Ariosto scrisse le "Rime", una raccolta di poesie, diverse commedie come "La Lena" e "La Cassaria", e sette satire in forma di epistola.
I temi principali dell'"Orlando Furioso" includono l'amore che conduce alla follia, il caso e il destino che guidano le vicende, e le passioni umane tipiche del Rinascimento, come amore, gelosia e tradimento.
Tra i personaggi principali ci sono Orlando, che impazzisce per amore di Angelica; Rinaldo, cugino di Orlando, tormentato dalla gelosia; Astolfo, che recupera il senno di Orlando sulla Luna; e Angelica, amata da molti ma che sposa Medoro.