Storie d’amore e d’avventura
Nel
Rinascimento il genere del poema cavalleresco ha innanzitutto la funzione di intrattenere piacevolmente i lettori con storie d’amore, avventure emozionanti e colpi di scena. L’
Orlando furioso, inserendosi in questa tradizione, è dunque una lettura gradevole e adatta al gusto raffinato del pubblico di corte, come nel secolo precedente lo era stato l’
Orlando innamorato. Rispetto a quest’ultimo, il poema ariostesco è però assai più ricco di personaggi, invenzioni fantastiche, episodi divergenti rispetto alla trama principale e commenti del narratore, che si configura come onnisciente e palese.
I commenti della voce narrante
Seguendo la tradizione dell’epica classica e medievale (soprattutto quella dei cantari),
Ariosto infatti dimostra di essere il regista delle molteplici vicende che compongono la storia, tanto da conoscerle meglio dei personaggi stessi (in tal senso è un “narratore onnisciente”), e spesso interviene in prima persona con giudizi, chiarimenti, anticipazioni e commenti che rivelano al pubblico le proprie modalità narrative (“narratore palese”). Da uno di questi interventi diretti si deduce che proprio la varietà delle storie narrate rappresenta la strategia vincente per assicurargli il gradimento dei lettori: Il poeta si paragona a un tessitore che per realizzare una tela molto grande (l’intreccio narrativo) ha bisogno di molti fili: soltanto la varietà delle storie gli permette infatti di non annoiare il pubblico e anzi di tenerne vivo l’interesse .
Storie narrate a incastro
La varietà dei contenuti dà luogo a un intreccio molto complesso, addirittura labirintico e divagante, alimentato com’è da una miriade di storie del tutto marginali rispetto ai filoni fondamentali della trama. Ariosto tuttavia riesce a dominare tale complessità riconducendo le molteplici vicende a un insieme omogeneo. Con una strategia narrativa raffinatissima usata dagli autori dei romanzi medievali e già sperimentata da
Boiardo, egli crea infatti un effetto di simultaneità tra gli innumerevoli episodi del poema, interrompendone uno per riprendere la narrazione di un altro, e così via. Tale strategia è definita entrelacement, parola che letteralmente significa “incastro” o “intreccio”.
Interruzioni per generare curiosità
Il continuo rinvio degli sviluppi dei singoli episodi, in genere lasciati in sospeso nei punti di massima incertezza sulla sorte dei personaggi, crea un effetto di suspense e genera nel lettore la curiosità di vedere come essi vanno a finire. Ad esempio, poco prima di enunciare la varietà dei contenuti del poema nei versi sotto riportati, Ariosto avverte il pubblico che sta per sospendere il racconto sulla guerriera Bradamante nel momento in cui la donna è caduta vittima dell’incantesimo scagliato contro di lei dal mago Atlante; Subito dopo, per accrescere la curiosità, anticipa che a suo tempo egli la farà uscire dall’incantesimo, e che altrettanto farà con Ruggiero (precedentemente rinchiuso da Atlante nel suo castello incantato).