Concetti Chiave
- Le Satire di Ariosto sono un'opera innovativa in forma epistolare, utilizzando terzine dantesche e ispirandosi a Orazio e altri autori classici.
- L'opera offre un duplice livello di lettura: un'autobiografia morale e un dialogo che svela l'anima riostesca, trattando temi come la condizione dell'intellettuale e la vanità dei sogni umani.
- In Satira I, Ariosto esprime il suo rifiuto di seguire Ippolito in Ungheria, denunciando la delusione verso la corte estense che lo priva di libertà.
- Ariosto è considerato il padre della commedia moderna, scrivendo testi teatrali in volgare con temi carnevaleschi e un linguaggio ricco di doppi sensi.
- La vendetta di Lena rappresenta una critica sociale, mostrando la corruzione e le umiliazioni subite, culminando in un ritratto desolante della città di Ferrara.
Indice
Le Satire di Ariosto: un'opera innovativa
Le Satire sono un opera innovativa in forma epistolare in terzine dantesche di Ariosto, che seguì gli esempi di Orazio, Giovenale, Pesio e Lucilio. I Romantici le consideravano fonti biografiche, oggi invece sono considerate di natura artistica: autobiografia non reale, ma morale. C’è un duplice livello di lettura: in luce ed in ombra(che porta il lettore a contatto con l’anima riostesca), tu dialogante e l’irruzione in scena dei personaggi. Le tematiche: condizione dell’intellettuale cortigiano, desiderio di vita tranquilla dedicata allo studio e agli affetti, vanità dei sogni umani.
Satira I: il rifiuto di Ariosto
Satira I, Ariosto rifiuta di seguire Ippolito in Ungheria, così scrive una lettera al fratello e all’amico a cui affida il compito di giustificare il proprio rifiuto con motivi di salute e di responsabilità verso la famiglia. In realtà il vero intento è di denunciare la sua delusione verso la corte estense, che lo ha privato della libertà.
Ariosto e la commedia moderna
Ariosto è attore, regista, si ispira a Plauto e Terenzio, “padre della commedia moderna”. Trovano spazio quei temi carnevaleschi (cibo, amore carnale). A. è il primo a scrivere testi teatrali in volgare, linguaggio basso e parlato, con doppi sensi, proverbi, gusto per l’equivoco.
La logica dell'utile e la vendetta di Lena
La logica dell’utile, Lena si lascia convincere dal marito Pacifico ad intrattenersi con Fazio con la speranza che questi pagasse i loro debiti. Stufa delle umiliazioni, Lena ordisce una crudele vendetta: avviare sulla strada della corruzione licinia, giovane figlia di fazio. Nella terza scena il servo Corbolo racconta il suo girovagare tra i banchi dei venditori del mercato nella piazza di Ferrara, offredno il ritratto desolante della città
Domande da interrogazione
- Qual è l'innovazione principale delle Satire di Ariosto?
- Qual è il vero motivo del rifiuto di Ariosto di seguire Ippolito in Ungheria?
- Come si manifesta la logica dell'utile nella vendetta di Lena?
Le Satire di Ariosto sono innovative per la loro forma epistolare in terzine dantesche e per il duplice livello di lettura che offrono, combinando autobiografia morale e dialogo con i personaggi.
Ariosto rifiuta di seguire Ippolito in Ungheria non solo per motivi di salute e responsabilità familiare, ma soprattutto per esprimere la sua delusione verso la corte estense che lo ha privato della libertà.
La logica dell'utile si manifesta quando Lena, stanca delle umiliazioni, decide di vendicarsi avviando la giovane Licinia sulla strada della corruzione, sperando di risolvere i suoi problemi finanziari.