Concetti Chiave
- Nella poesia, i versi possono essere disposti liberamente come versi sciolti o raggruppati in strofe con schemi precostituiti, spesso legati dalla disposizione delle rime.
- Il distico è una coppia di due versi, spesso con rima, e tipicamente conclude un madrigale, come evidenziato nel Canzoniere di Petrarca.
- La terzina, composta da tre versi endecasillabi, usa una concatenazione di rime e appare nelle ultime due strofe del sonetto.
- La sestina contiene sei versi e, se endecasillabi, segue uno schema di rime aba bcc, comune nei componimenti poetici narrativi.
- L'ottava è formata da otto endecasillabi con rime alternate e un distico finale, mentre la strofa libera varia in lunghezza e metrica, usata spesso da Leopardi.
Nella poesia, i versi possono essere collocati liberamente senza seguire alcun scherma fisso ed in questo caso di versi sciolti. In altri casi, invece, i versi vengono raggruppati in strofe, che seguono degli schemi precostituiti, derivati dal rapporto musica/poesia e molto spesso essi sono legati da una particolare disposizione delle rime.
Forme strofiche
Le forme strofiche sono le seguenti: distico, terzina, quartina, sestina, ottava e strofa libera.
• Il distico è formato da una coppia di due versi uguali che possono avere anche una rima. Di solito, il distico termina un madrigale (= genere poetico medioevale in cui il componimento poetico era accompagnato dalla musica)
Esempio tratto dal Canzoniere di F. Petrarca, LII
Non più al suo amante Diana piacque,
quando, per tal ventura, tutta ignuda
la vide in mezzo de le gelide acque,
ch’a me la pastorella alpestra et cruda,
posta a bagnar un leggiadretto volo,
ch’a l’aura il vago et biondo capel chiuda,
tal che mi fece, or quand’egli arde ‘l cielo,
tutto tremar d’un amoroso gielo
Si tratta di un madrigale: i due versi finali in rima costituiscono un distico
• La terzina è un gruppo di tre versi endecasillabi ed ogni terzina viene legata alla precedente tramite una concatenazione di rime. Nel sonetto, le due ultime strofe sono due terzine
• La quartina è una strofa composta da 4 versi. Nel sonetto, le prime due strofe sono due quartine
• La sestina è una strofa composta da sei versi. Se i versi sono degli endecasillabi con schema di rime aba bcc, di solito viene adoperata in componimenti poetici di tipo narrativo.
• L’ottava è composta da otto endecasillabi, di cui i primi sei sono a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata e diversa da quelle dei versi precedenti ed uguale al primo verso dell’ottava successiva. Questa è detta anche ottava toscana
Esempio
Or, se mi mostra la mia carta il vero,
non è lontano a discoprirsi il porto;
sì che nel lito i voti scioglier spero
a chi nel mar per tanta via m'ha scorto;
ove, o di non tornar col legno intero,
o d'errar sempre, ebbi già il viso smorto.
Ma mi par di veder, ma veggo certo,
veggo la terra, e veggo il lito aperto.
Schema metrico: ab ab ab cd
Esiste anche l’ottava siciliana che non ha il distico finale per cui lo schema metrico è: ab ab ab ab
• La strofa libera ha una lunghezza variabile ed è formata da endecasillabi e settenari che non rispettano uno schema fisso. Leopardi ne ha fatto un uso frequente
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione delle strofe nella poesia?
- Quali sono le caratteristiche del distico?
- Come si differenzia l'ottava toscana dall'ottava siciliana?
- Che cos'è la strofa libera e chi ne ha fatto uso frequente?
Le strofe raggruppano i versi seguendo schemi precostituiti, spesso legati alla disposizione delle rime, derivati dal rapporto musica/poesia.
Il distico è formato da due versi uguali che possono avere una rima e solitamente termina un madrigale.
L'ottava toscana ha un distico finale a rima baciata, mentre l'ottava siciliana non ha il distico finale e segue lo schema metrico ab ab ab ab.
La strofa libera ha una lunghezza variabile, formata da endecasillabi e settenari senza uno schema fisso, e Leopardi ne ha fatto un uso frequente.