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Concetti Chiave

  • L'omoteleuto è una figura retorica che consiste nel terminare due o più parole vicine con lo stesso fonema, differente dalla rima.
  • Questa figura retorica è comune nella poesia per la musicalità che apporta, mentre è meno frequente nella prosa.
  • Nei romanzi, l'omoteleuto può essere utilizzato per enfatizzare dialoghi o rappresentare scene veloci.
  • Il termine "omoteleuto" deriva dal latino e greco classico, combinando le parole che significano "simile" e "fine".
  • Esempi di omoteleuto si trovano in opere di poeti come Catullo, Giovanni Pascoli e Giacomo Leopardi.

Indice

  1. Origine e definizione dell'omoteleuto
  2. Esempi di omoteleuto nella letteratura

Origine e definizione dell'omoteleuto

Omoteleuto deriva dal latino classico homoeoteleuton e dal greco classico ὁμοιοτέλευτον. (nato dall’unione tra il verbo greco classico ὁμοιο e τελευτή che significa fine, compimento)
E’ una figura retorica molto importante che consiste nel finire due o più parole che si trovano vicine oppure successive e simmetriche tra di loro, con il medesimo fonema. E’ differente rispetto alla rima, in quanto rispetto a questa, l’omoteleuto si verifica nel caso in cui la terminazione si trova alla fine del verso di un testo poetico. In questa figura retorica il fonema si trova all’interno del medesimo verso o di una frase. Questa figura retorica si trova spesso in poesia, soprattutto perché conferisce una certa musicalità al componimento. Nella prosa invece il suo uso non è molto ricorrente.

Grazie alla sua capacità espressiva e al ritmo che è in grado di esplicare, può essere anche utilizzato nei dialoghi tipici di un romanzo in cui avviene che la narrazione o in una determinata scena si conclude con i personaggi del romanzo che parlano in maniera diretta.

Il suo utilizzo nei romanzi serve anche per la rappresentazione di scene molto veloci.

Esempi di omoteleuto nella letteratura

“andarono, a stento arrivarono, ma non ritornarono”

Cui dono lepidum novum libellum / arida modo pumice expolitum? (presente nel Carmen I del celebre Liber di Catullo)

“Non sa ch’oltre il beccare, il cantare, l’amare, ci sia qualch’altra felicità” (presente nella poesia Oh Valentino del poeta Giovanni Pascoli.

“audacemente atterrisci, umilmente plachi”.

“Chi si loda si imbroda”.

"Immolabat auream victimam pulchram" (presente nella celebre opera dal titolo Bellum Poenicum di Gneo Nevio)

“Vivamus, mea Lesbia, atque amemus…” (presente nel carme 5 del celebre Liber di Catullo)

“Ma sedendo e mirando, interminati / spazi di là da quella...” (presente nella celebre poesia di Giacomo Leopardi dal titolo L’Infinito, versi 5 e 6)

L'omoteleuto: una figura retorica tra poesia e prosa articolo

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è l'omoteleuto?
  2. L'omoteleuto è una figura retorica che consiste nel finire due o più parole vicine o simmetriche con lo stesso fonema, conferendo musicalità al testo, soprattutto in poesia.

  3. In quali contesti è più comune l'uso dell'omoteleuto?
  4. L'omoteleuto è più comune in poesia per la sua capacità di aggiungere musicalità, ma può essere usato anche nei dialoghi di romanzi per rappresentare scene veloci.

  5. Puoi fornire un esempio di omoteleuto?
  6. Un esempio di omoteleuto è "andarono, a stento arrivarono, ma non ritornarono", dove le parole terminano con lo stesso suono.

Domande e risposte

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