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Concetti Chiave

  • Nel Trecento, il volgare fiorentino divenne predominante, con Dante, Petrarca e Boccaccio che scrissero opere fondamentali in questa lingua.
  • Durante il Quattrocento, il volgare visse una crisi con l'Umanesimo per poi riprendersi grazie a scrittori come Alberti e Leonardo da Vinci.
  • Nel Cinquecento, il volgare fiorentino fu scelto come lingua comune in Italia, segnando l'apice culturale del Rinascimento.
  • Il Seicento fu caratterizzato dal Barocco, con enfasi sulla forma e spettacolarità, e la pubblicazione del primo Vocabolario dell'Accademia della Crusca.
  • Nel Novecento, l'italiano divenne una lingua unitaria grazie a migrazioni interne, urbanismo e mezzi di comunicazione di massa.

Evoluzione della lingua italiana attraverso i secoli

Nel Duecento la lingua ufficiale e della cultura era il latino.
Il Trecento fu un periodo di fondamentale importanza per l’evoluzione della lingua italiana, infatti in questo periodo prevalse il volgare fiorentino. Nel volgare fiorentino, la loro lingua d’origine, Dante, Petrarca e Boccaccio, tre fra i massimi scrittori italiani, composero le loro opere immortali.
Nella prima metà del Quattrocento, con l’Umanesimo, il volgare subì una grave crisi.

Però, solo nella seconda metà del Quattrocento il volgare riprese vigore e tornò a essere la lingua della letteratura; alla riaffermazione del volgare concorsero alcuni grandi scrittori e poeti, come: Leon Battista Alberti, Lorenzo il Magnifico, Angelo Poliziano, Matteo Maria Boiardo, Luigi Pulci e Leonardo da Vinci.
Il tedesco Giovanni Gutenberg, sempre nel Quattrocento, inventò la stampa a caratteri mobili.
Nel corso del Cinquecento, l’Italia sul piano culturale raggiunse il suo massimo splendore, e fu questa l’età del Rinascimento. Nel Cinquecento il volgare acquistò un prestigio crescente.
Dopo un dibattito per scegliere il volgare da usare, prevalse l’idea che il fiorentino doveva essere la lingua parlata in tutta Italia.
Tra i grandi autori del Cinquecento ricordiamo: Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini.
La caratteristica del Seicento era il desiderio del nuovo, dello stupefacente, dello stravagante e dell’irregolare, questo nuovo gusto venne chiamato Barocco.
Tutto appariva dominato dal gusto per la forma, per lo spettacolo, per l’ornamento, per la decorazione fino all’eccesso, al fine di suscitare stupore e meraviglia.
La più grande Accademia, l’Accademia della Crusca, pubblicò nel 1612 il primo grande “Vocabolario della lingua italiana”. Inoltre ora l’italiano era una lingua parlata in tutta Italia.
Il Settecento fu il secolo dell’Illuminismo. In questo periodo in Italia si usavano il latino, l’italiano, il francese e i vari dialetti.
Nella prima metà dell’Ottocento l’italiano era diffuso solo fra gli stati più colti, infatti l’80% della popolazione italiana era analfabeta.
Nell’Ottocento si diffuse una nuova corrente culturale che venne chiamata Romanticismo. Lo scrittore che ebbe il merito, con la sua opera, di avvicinare la lingua scritta alla lingua parata fu Alessandro Manzoni.
Nel Novecento i fattori che contribuirono alla realizzazione di una lingua unitaria, parlata e scritta furono: il flusso migratorio interno, il fenomeno dell’urbanismo, la scuola e i mezzi di comunicazione di massa.
Oggi l’italiano è una lingua in evoluzione e in trasformazione, infatti nella nostra lingua sono stati introdotti molti neologismi, ovvero parole nuove.
La lingua italiana presenta molte parole provenienti da altri popoli, sono i cosiddetti “prestiti linguistici” che si dividono in “prestiti integrati” e “prestiti non integrati”. I prestiti integrati sono parole italiane, invece i prestiti non integrati sono parole straniere entrate nella nostra lingua in epoca recente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo del volgare fiorentino nel Trecento?
  2. Nel Trecento, il volgare fiorentino divenne predominante e fu utilizzato da grandi scrittori come Dante, Petrarca e Boccaccio per comporre opere immortali.

  3. Come ha influenzato l'invenzione della stampa a caratteri mobili la lingua italiana?
  4. L'invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Gutenberg nel Quattrocento ha contribuito alla diffusione del volgare, facilitando la pubblicazione e la distribuzione di testi in italiano.

  5. Quali furono i fattori che contribuirono alla diffusione dell'italiano nel Novecento?
  6. Nel Novecento, la diffusione dell'italiano fu favorita da fattori come il flusso migratorio interno, l'urbanismo, la scuola e i mezzi di comunicazione di massa.

  7. Cosa sono i "prestiti linguistici" nella lingua italiana contemporanea?
  8. I "prestiti linguistici" sono parole provenienti da altre lingue; si dividono in "prestiti integrati", che sono parole italiane, e "prestiti non integrati", che sono parole straniere entrate recentemente nella lingua italiana.

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