Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Le figure retoriche permettono agli scrittori di esprimere i propri sentimenti attraverso forme linguistiche particolari.
  • La similitudine è un paragone prolungato che mette in relazione due elementi con un confronto esplicito.
  • L’apostrofe è una figura in cui lo scrittore si rivolge direttamente a esseri animati o inanimati.
  • L'ipotiposi descrive una scena in modo così vivido da farla apparire visibile davanti agli occhi del lettore.
  • L'ossimoro accosta due concetti opposti per creare un contrasto significativo e sorprendente.

Descrizione delle figure retoriche

Sono forme particolari che gli scrittori usano per manifestare i propri sentimenti. Esse sono
1. La similitudine: E’ un paragone prolungato
Quali i fioretti, dal notturno gelo
Chinati e chiusi, poi che ìl sol li imbianca
Si drizzan tutti aperti in loro stelo
Tal mi fec’io di mia virtute stanca (Dante)

2. L’apostrofe; quando lo scrittore si rivolge le sue parole ad esseri animati o inanimati
Ahi Pisa, vituperio delle genti (Dante)

3. La prosopopea: è simile alla personificazione e si ha quando lo scrittor si rivolge ad un essere animato come fosse una o a un defunto come fosse ancora in vita
Piangi, che ben hai donde, Italia mia (Leopardi )

4. L’ipotiposi: quando lo scrittore descrive qualcosa in modo tale da sembrare che sia presente ai nostri sguardi
Io veggio, o parmi
un fluttuar di fanti e di cavalli
e fumo e polve e luccicar di spade,
come tra nebbia lampi (Leopardi)

5. La preterizione : il poeta dice di voler tacere qualcosa, ma in realtà ne parla
Cesare taccio, che per ogni piaggia
Fece l’erbe sanguigne (Petrarca)

6. L’antitesi: Quando due concetti sono messi in contrapposizione
Non fronde verdi, ma di colore fosco,
non rami schietti, ma nodosi e involti
non pomi v’eran, ma stecchi con tosco (Dante)

7. L’ossimoro: quando si avvicinano due concetti totalmente opposti
I fiori del male (Baudelaire)
La sinestesia: quando, a fini descrittivi si presentano immagini appartenenti a campi sensoriali diversi
…e del prunalbo l’odorino amaro (Pascoli)

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