Concetti Chiave
- L'agnosticismo è una posizione di dubbio e indecisione, originariamente espressa in vari ambiti come l'etica e la filosofia, e indica il non conoscere la risposta a problemi incomprensibili o inaccessibili.
- Il termine agnosticismo deriva dal greco ἀγνῶσις, che significa "senza conoscenza", e in ambito religioso si traduce nel non esprimere opinioni sull'esistenza di Dio.
- L'ateismo, al contrario, nega l'esistenza di Dio, derivando dal greco ἄθεος, "senza Dio", e si contrappone all'agnosticismo per la sua posizione più definita.
- Thomas Huxley ha modernizzato il termine "agnostico" nel XIX secolo, definendolo come l'essenza della scienza, che richiede motivi scientifici per credere o conoscere qualcosa.
- Nel contesto contemporaneo, "agnostico" è utilizzato in vari ambiti, incluso il marketing, per indicare indipendenza da specifici parametri, come "hardware agnostico".
In questo appunto vengono puntualmente definiti i concetti di agnosticismo e ateismo mettendone in risalto le differenze, per poi andare a indagare il significato del termine "agnostico" in senso moderno sancito da Thomas Huxley, filosofo e biologo britannico.
Indice
Agnosticismo: origine del termine dalle differenti sfumature
Il termine agnosticismo ha radici antiche e fu utilizzato per esprimere una posizione filosofica di dubbio e indecisione in diversi ambiti quali l’etica, la politica e la filosofia.
L'origine del termine deriva dalla parola greca ἀγνῶσις, composta dall’alfa privativo ἀ- (a-), "senza", e dal sostantivo γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza".
In generale, l’agnosticismo indica un atteggiamento concettuale in cui si ammette di non conoscere (per l’appunto, essere “senza conoscenza”) la risposta a un problema, perché tale problema è incomprensibile o inaccessibile.
In ambito specificatamente religioso, essere agnostico significa non esprimere alcuna opinione, né a sostegno né a contrario, riguardo all’esistenza di Dio o di qualsiasi altra entità divina.
Nell’ambito filosofico non si può non citare l’agnosticismo metafisico di Immanuel Kant nella Critica della ragion pura e Critica della ragion pratica. All'interno dei suoi scritti il famoso filosofo parla dell'agnosticismo non come negazione a priori del divino, ma del fatto che non se ne possa dare alcuna conoscenza metafisica, perché essa esula dal dominio dell'esperienza fenomenica.
Spesso l’agnosticismo viene confuso con l’ateismo, ma i due concetti in realtà sono diversi.
Per ulteriori approfondimenti sull'agnosticismo vedi qui
Ateismo: cosa significa il concetto di "ateo" e perché si distingue dall'agnosticismo
L’ateismo, termine anch'esso derivante dal greco antico ἄθεος, (àtheos), è composto da alfa privativo, “senza”, e θεός, dio, quindi “senza Dio”, e nega in toto l’esistenza di Dio, senza però addurre prove a sostegno della propria tesi. L’agnostico, invece, non si sbilancia né da una parte né dall’altra, e non nega né sostiene l’esistenza di Dio: afferma, al contrario, di non essere in grado di prendere una decisione, perché la sua conoscenza su questo argomento è troppo limitata.
L'ateo è dunque colui che nega l'esistenza del divino, ma il termine "ateismo" può racchiudere diverse posizioni a seconda del concetto di divino cui si oppone . Esistono dunque tanti atei a seconda di quanti sono i contesti religiosi e speculativi. Il termine può diventare ambiguo quando viene usato polemicamente da parte di chi difende un certo sistema religioso contro chi vi si oppone. Avvenne quando Socrate fu considerato ateo dai suoi giudici, i cristiani atei dai pagani (e viceversa), atei i teologi cattolici atei da quello riformati, ecc.
La forma di ateismo più rilevante è propria di Democrito, secondo cui il mondo ebbe origine dalla materia e nel movimento intrinseco degli atomi. Inoltre, secondo il filosofo, la religione nacque dalla paura degli uomini per le calamità naturali e dall’associazione dell’origine di questi ultimi a divinità.
Il fondatore dell’ateismo ottocentesco è invece il filosofo Feuerbach, secondo cui è stato l’uomo a creare Dio, proiettando su quest’ultimo attributi e qualità umane. L’ateismo in questo senso veniva dunque visto come un dovere morale, in quanto l’uomo doveva recuperare su di sé le qualità positive che aveva accostato a Dio.
Per ulteriori approfondimenti sull'ateismo vedi qui
Agnostico: connotazione moderna del termine
Se il primo agnostico della storia della filosofia fu il sofista Protagora, secondo cui l’uomo non ha gli strumenti o le facoltà per dimostrare l’esistenza o l’inesistenza di Dio, la connotazione di agnostico più moderna e più specifica rispetto all’esistenza di Dio è da ricondurre al naturalista inglese Thomas Huxley, secondo il quale "l'agnosticismo è l'essenza della scienza, sia antica che moderna". Ciò significa che un uomo non può dire di credere in qualcosa o di conoscerlo se non ha motivi scientifici per farlo
Nel 1869, durante un convegno della Metaphysical Society di Londra, Thomas Huxley utilizzò il termine agnostico "come antitesi nei confronti dello “gnostico” della storia della Chiesa, che pretendeva di saperla lunga sulle cose che ignoravo". Utilizza dunque questo termine per descrivere la sua filosofia, che rifiuta tutte le richieste di conoscenza mistica o spirituale.
Essendo soprattutto uno scienziato, Thomas Huxley ha dunque presentato l'agnosticismo come un'ipotesi priva di qualsiasi convalida e quindi non oggettiva e scientifica. Come tale, non è possibile testare questa ipotesi, lasciando i risultati inconcludenti.
Da lì, molti altri personaggi illustri si dichiararono agnostici nel senso di sospensione del giudizio riguardo all’esistenza di Dio, come per esempio Darwin, Spencer e Raymond Du-Boys.
Negli ultimi anni, la letteratura scientifica che si occupa di neuroscienze e psicologia ha usato il termine "non conoscibile" al posto di agnostico. Mentre nella letteratura tecnica e di marketing, "agnostico" può anche significare l'indipendenza da alcuni parametri, ad esempio "hardware agnostico" o "piattaforma agnostica".
Note bibliografiche
T. Huxley, Collected Essays, V, London 1898, pp. 237-245.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "agnosticismo" e come si differenzia dall'ateismo?
- Come Thomas Huxley ha definito l'agnosticismo in senso moderno?
- Quali sono le differenze principali tra agnosticismo e ateismo secondo il testo?
- Chi sono alcuni dei personaggi storici che si sono dichiarati agnostici?
- Come viene utilizzato il termine "agnostico" nella letteratura moderna e tecnica?
Il termine "agnosticismo" deriva dal greco ἀγνῶσις, che significa "senza conoscenza". Indica una posizione di dubbio e indecisione, soprattutto in ambito religioso, dove non si esprime un'opinione sull'esistenza di Dio. L'ateismo, invece, nega l'esistenza di Dio.
Thomas Huxley ha definito l'agnosticismo come l'essenza della scienza, affermando che non si può credere in qualcosa senza motivi scientifici. Ha usato il termine per opporsi alla conoscenza mistica o spirituale.
L'agnosticismo non prende posizione sull'esistenza di Dio per mancanza di conoscenza, mentre l'ateismo nega l'esistenza di Dio. L'ateismo può variare a seconda del contesto religioso, mentre l'agnosticismo si basa su un'incapacità di conoscere.
Personaggi come Darwin, Spencer e Raymond Du-Boys si sono dichiarati agnostici, sospendendo il giudizio sull'esistenza di Dio.
Nella letteratura moderna, "agnostico" è usato per indicare qualcosa di "non conoscibile". In ambito tecnico e di marketing, può significare indipendenza da parametri specifici, come "hardware agnostico" o "piattaforma agnostica".