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Concetti Chiave

  • L'acrostico è una struttura poetica in cui le lettere iniziali di ogni verso formano una parola o una frase, usata storicamente per motivi mnemonici.
  • Deriva dal greco antico e ha esempi antichi nei testi sacri babilonesi, nella Bibbia e nella letteratura latina con autori come Plauto e Ennio.
  • Esempi celebri includono le commedie di Plauto, dove le lettere iniziali dei versi formano il titolo della commedia stessa, come in "Persa".
  • Acrostici sono stati usati in modo creativo da poeti come Matteo Maria Boiardo e Marcel Proust per formare nomi o messaggi personali.
  • Gli acrostici possono veicolare messaggi politici nascosti, come "Viva Verdi" per "Viva Vittorio Emanuele re d'Italia" o "Bush" per "Bisogna Uccidere Saddam Hussein".

In questo appunto di italiano si analizza la struttura metrica dell'acrostico dando una sua definizione e illustrandone l'origine per poi passare a diversi esempi tratti dalla letteratura latina ed italiana e dai messaggi in codice politici con annessa la loro spiegazione.

Indice

  1. Definizione, origine ed etimologia del termine acrostico
  2. Esempi di acrostico tratti da celebri componimenti e non

Definizione, origine ed etimologia del termine acrostico

L’acrostico è una struttura linguistica, un componimento testuale o poetico, dove le lettere iniziali di ciascuna frase o verso, se lette in ordine, compongono a loro volta una frase o un nome.

Il termine “acrostico” deriva dal greco ἀκρόστιχον, composto di ἄκρον, «estremo» e στίχος, «verso». L’acrostico ha origini antichissime (se ne ritrovano esempi già nei testi sacri babilonesi) e si presume che avesse principalmente una funzione mnemonica: ve ne sono esempi nella Bibbia, come nel “Libro delle lamentazioni” ad opera del profeta Geremia o i “Salmi alfabetici” chiamati così perché sono posizionati in modo che la prima lettera di ogni salmo vada in ordine alfabetico, in autori greci come Plauto e in letteratura latina, in particolare dalla testimonianza di Cicerone si viene a sapere che Ennio li utilizzava.

Acrostico - definizione ed esempi con spiegazione articolo

Esempi di acrostico tratti da celebri componimenti e non

Un esempio di acrostico lo si può trovare nelle commedie di Plauto perché essi nascondevano il titolo della commedia stessa:

Profecto domino suos amores Toxilus
Emit atque curat, leno ut emittat manu;
Raptamque ut emeret de praedone virginem
Subornata suadet sui parasiti filia.
Atque ita intricatum ludit potans Dordalum.

Se si leggono in ordine le prime lettere di ogni verso, si può scorgere il titolo della commedia, per l’appunto Persa, “Il Persiano”.

Continuando con gli acrostici in lingua latina, questo carme è stato scritto da un marito per la defunta moglie e si può notare che all’inizio di ogni verso c’è una lettera che, unita alle altre, forma il nome della moglie stessa espresso in nominativo: Caelestina
casta fides mentis semper servata marito
ad caelum pervexit obans tua gaudia vitae:
exemplare manent terris imitanda pudicis.
laus habet hoc meritum: servat tua fama pudorem
exsuperans mortis legem cum durat in aebum. 5
sic vivunt mores, sic nunquam deficit aetas.
te doluit genus omne tum, te cunctae pudicae,
innocuam quisquis miratus tempore vitam.
non moritur fatum, solvuntur corpora laeto,
angustos vitae vicisti temporis annos

In questo caso, invece, l’acrostico ritrovato in un mosaico termale a Brescia forma una frase che secondo alcuni studiosi sarebbe da interpretare come “bene lava te” e secondo altri come “bene lavate”:
balnea rura domus fec
et fecit ut memore
nam ut plene, lotor
est novi exempli et
lateri iuncta viro
adque suum docu
ut nomen, ut quae
Auzias, quia poten
tuque dabis civibus
et dabis ut supere

Un altro acrostico si può ritrovare nel sonetto di Matteo Maria BoiardoAntonia” o “del pensier fole”:
Arte de Amore e forze di Natura
Non fur comprese e viste in mortal velo
Tutte giamai, dapoi che terra e celo
Ornati for di luce e di verdura;
Non da la prima età simplice e pura,
In cui non se sentio caldo né gielo,
A questa nostra, che de l’altrui pelo
Coperto ha il dosso e fatta è iniqua e dura;
Accolte non fòr mai più tutte quante
Prima né poi, se non in questa mia
Rara nel mondo, anci unica fenice.
Ampla beltade e summa ligiadria,
Regal aspetto e piacevol sembiante
Agiunti ha insieme questa alma felice.

Come si può notare, le prime lettere di ogni verso formano il nome Antonia Caprara, donna amata dal poeta e celebrata attraverso la poesia.

Anche il poeta francese, Marcel Proust, ha composto un acrostico per il suo amico aristocratico Antonie Bibesco:
Bagna dentro il tuo sguardo l’universo fraterno
Immergi nel desio e gli esseri e le cose
Brandisci i monti come puoi gettare una rosa
E il tuo gesto da Dio trafigge do un mortale
Sotto il tuo sguardo magico sfumerà con il rosa
Chi, da te calpestato, proclamò il tuo avvenire.
Oh, tu serba e almeno un tenero ricordo.

Tra gli autori di poesia più contemporanei che si sono cimentati nella strutturazione dell’acrostico c’è anche Filippo Giordano e la sua poesia “Parola di Gesù”, tratta dalla raccolta “Il sale della terra”. In questo caso si può vedere come ogni verso inizi con una lettera che, insieme, formano la parola “Dio”.

Dal coacervo degli umori nefasti
Irruppe l’ansia della consolazione,
Ostello nelle inquietudini, Gesù
vivente… […]

Acrostico - definizione ed esempi con spiegazione articolo

Spesso l’acrostico è utilizzato anche in chiave politica per trasmettere indirettamente e tacitamente un messaggio che inciti la popolazione e la invogli ad agire.
Un esempio di ciò è: “Viva Verdi”, in riferimento in apparenza al famoso compositore tanto che la frase era stata scritta su dei fogliettini che venivano lanciati dagli spalti dopo la fine dell’esibizione di una sua opera. In realtà, però, dietro questo apprezzamento culturale ce n’è uno di tipo politico: “Viva Vittorio Emanuele re d’Italia”.
Sempre tinto da un certo attivismo c’è l’acrostico, diffuso tra la prima e seconda guerra del Golfo, “Bush” che non solo è il cognome dell’ex presidente degli Stati Uniti ma è anche un modo per celare il messaggio: “Bisogna Uccidere Saddam Hussein

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione e l'origine del termine "acrostico"?
  2. L'acrostico è una struttura linguistica in cui le lettere iniziali di ciascuna frase o verso formano una frase o un nome. Deriva dal greco ἀκρόστιχον, composto da ἄκρον, «estremo» e στίχος, «verso».

  3. Quali sono alcuni esempi di acrostici nella letteratura latina?
  4. Un esempio è nelle commedie di Plauto, dove le prime lettere dei versi formano il titolo "Persa". Un altro esempio è un carme latino che forma il nome "Caelestina".

  5. Come viene utilizzato l'acrostico in chiave politica?
  6. L'acrostico è usato per trasmettere messaggi politici indiretti, come "Viva Verdi", che celava il messaggio "Viva Vittorio Emanuele re d'Italia".

  7. Qual è un esempio di acrostico nella poesia italiana?
  8. Nel sonetto di Matteo Maria Boiardo, le prime lettere di ogni verso formano il nome "Antonia Caprara", celebrando la donna amata dal poeta.

  9. Come viene utilizzato l'acrostico nei messaggi in codice?
  10. L'acrostico è usato per celare messaggi, come "Bush", che oltre a essere un cognome, nascondeva il messaggio "Bisogna Uccidere Saddam Hussein".

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