Concetti Chiave
- Le piante foraggere sono quelle che producono foraggio, utilizzato per l'alimentazione di animali erbivori.
- Il foraggio comprende i prodotti vegetativi, non riproduttivi, delle piante; non è adatto per il consumo umano.
- La classificazione delle foraggere può basarsi su famiglia botanica, durata della coltivazione, composizione floristica e modalità di utilizzo.
- In Italia, la produzione foraggera si concentra su prati avvicendati e erbai, che coprono un terzo della superficie foraggera ma forniscono il 75% delle risorse.
- La diversità pedoclimatica italiana rende la coltivazione foraggera molto variegata, con pascoli alpini e prati avvicendati al sud del fiume Po.
Foraggere
Sono piante foraggere tutte quelle specie che producono foraggio.Per foraggio si intende il prodotto dell’attività vegetativa della pianta, adatto per l’alimentazione di animali erbivori e non utilizzabile per l’alimentazione umana o per trasformazioni industriali.
Non sono foraggi i prodotti dell’attività riproduttiva delle piante (semi, frutto,…), perché sono caratterizzati da elevato valore nutritivo e alta digeribilità.
La classificazione delle foraggere può avere vai parametri:
- famiglia botanica di appartenenza della specie foraggera;
- durata della coltivazione foraggera;
- composizione floristica;
- modalità di utilizzazione del foraggio.
La produzione foraggera italiana è basata sulle foraggere avvicendate: prati avvicendati ed erbai nel loro insieme occupano solo un terzo della superficie foraggera italiana, ma producono il 75% delle risorse foraggere.
La superficie foraggera italiana è costituita soprattutto da pascoli.
Ogni zone ha caratteristiche pedoclimatiche differenti che rendono la foraggi coltura italiana molto eterogenea.
Nella zona alpina prevalgono i pascoli, nei fondovalle e in collina troviamo prato-pascoli permanenti.
A sud del fiume Po e nell’Italia centrale, la foraggi coltura è basata sui prati avvicendati, in particolare di erba medica.